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“THE NEW GREEN DEVOLUTION” DI SCENA AD “ENOLOGICA N. 32” (MONTEFALCO, 17/19 SETTEMBRE) - AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE DELLA VITICOLTURA, E L’ITALIA PUÒ ESSERE PAESE LEADER E GUIDA IN MATERIA”. COSÌ IL PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA MARIO GUIDI

Se c’è un “must” nel mondo del vino di oggi è quello della “sostenibilità”. Nel senso del minor impatto possibile sull’ambiente della filiera vitivinicola, ma anche delle condizioni di lavoro di tutta l’impresa vinicola, della sostenibilità economica e progettuale. E, in questo, l’Italia ha tutte le carte in regola per essere leader. “L’impegno per il raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità non è più una scelta, ma un dovere, se si vuole preservare e proteggere la vitivinicoltura mondiale”, ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, nel convegno “The new green devolution”, di scena a “Enologica” a Montefalco, patria del Sagrantino (15/18 settembre, www.enologicamontefalco.it), tra i territori più all’avanguardia in Italia nella ricerca sull’impatto ambientale della viticoltura e sul miglioramento delle pratiche di vigna e cantina non solo per avere prodotti migliori, ma anche per tutelare al meglio il territorio, come ha sottolineato il professor Leonardo Valenti dello Studio Agronomico Sata e docente di viticoltura dell’Università di Milano.
Il tema della sostenibilità, ha ricordato ancora Guidi, già da qualche anno è fra le priorità nelle discussioni in ambito Oiv, l’organizzazione internazionale della vite e del vino, che ha già approvato linee guida per la vitivinicoltura sostenibile, definendone gli obiettivi: produrre uve e vini che rispondano alla domanda di sicurezza, proteggere la salute dei consumatori e dei produttori, limitare gli impatti ambientali, privilegiare i processi di regolazione naturale e una vitivinicoltura sostenibile, mantenere la biodiversità degli ecosistemi, limitare l’uso dell’energia, gestire i rifiuti, preservare e valorizzare il paesaggio. E anche se la Commissione europea non ha ancora elaborato una normativa specifica, sulla base delle risoluzioni dell’Oiv, presto questo tema sarà sul tavolo del legislatore europeo. “E’ importante - ha detto il presidente di Confagricoltura - da parte nostra non subire le decisioni, ma partecipare attivamente al processo di scrittura dei testi normativi, con proposte concrete.
Il nostro Paese potrebbe avere una posizione di leadership a livello europeo sulle norme sostenibili. In Italia la biodiversità è tenuta in grande considerazione, il paesaggio viticolo è generalmente preservato e valorizzato, ed il clima ci agevola nella gestione delle fitopatie piuttosto contenute”. La formazione e la creazione di una rete regionale o nazionale, per favorire lo scambio di informazione e protocolli, tenendo conto delle specificità locali e territoriali, sono i due strumenti fondamentali, per Confagricoltura, per realizzare nel nostro Paese un sistema di vitivinicoltura sostenibile all’avanguardia.

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