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TRA BLOG E SOCIAL NETWORK IL VINO VA IN “RETE”: MA IL WEB 2.0 COSA PUO’ FARE PER IL MONDO DI BACCO? WINENEWS.TV LO HA CHIESTO AD ANDREW GREGSON (MEDIA 140), FRANCESCO ZONIN, RYAN OPAZ (CATAVINO.NET) E GIAMPAOLO PAGLIA (POGGIO ARGENTIERA)

Tra un brindisi e un doppio click, il mondo del vino si affaccia sempre di più alla finestra spalancata da internet, dai blog e dai social network. Ma il web 2.0 cosa può fare per il mondo di Bacco? “Penso che Facebook e Twitter - spiega a www.winenews.tv Andrew Gregson, fondatore di Media 140, movimento globale che studia l’evolversi delle piattaforme “real time” - aiuteranno lo sviluppo del mondo del vino. È particolarmente interessante il fatto che Facebook possa essere utilizzato per creare delle comunità di individui, non solo a livello locale, ma anche globale, per condividere tecniche di business, modelli finanziari, idee per lo sviluppo dei social media, strumenti per aiutare le attività produttive”.
Dal Festival del Giornalismo di Perugia, nell’evento dedicato al food & wine, arriva anche il pensiero di Francesco Zonin: “il web può fare tantissimo per il vino, sia per i grandi che per i piccoli produttori. Abbiamo tutti dei budget per la comunicazione veramente risicati, se la affrontiamo nei media classici, dettati anche dalla marginalità di questo mondo. Il web permette una comunicazione molto diretta, e di raggiungere numerosi consumatori in tutto il mondo dal proprio ufficio. In Italia la distribuzione di internet è tra le più basse, tocca il 35% delle famiglie, questo ci dà un’idea di quanto ancora siamo indietro, ma anche di quanto c’è da guadagnare”.
“Volevo lavorare nel mondo del vino - dice Ryan Opaz di Catavino.net - così ho pensato che cercare lavoro tramite un blog mi avrebbe aiutato, invece è stato tutto il contrario: il blog è stato letto sempre di più, molta gente ha cominciato a seguirci, così abbiamo incrementato le pubblicazioni, e il blog è diventato il nostro lavoro. Su Catavino ci sono informazioni sul vino spagnolo e portoghese, e un servizio di consulenza per i produttori”.
E anche i piccoli produttori iniziano a capire le potenzialità di internet, come Giampaolo Paglia, di Poggio Argentiera: “io scrivo di quello che faccio come produttore, a volte le persone commentano, parlano, si apre una conversazione, e questo è l’importante. È un mezzo adatto ai produttori perché non richiede investimenti se non un po’ di tempo e un po’ di voglia di comunicare”.

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