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Allegrini 2024

Tra bollicine, tartufo, dolci, piatti della memoria di chef come Niederkofler, in agenda è già aria di Feste. Da “Cantine Aperte a Natale” agli eventi di eccellenze e artigiani del gusto. Carla Fracci “balla” per Donnafugata, a Verona torna Wine2wine

Se a “servire” nei calici un assaggio di ciò che berremo per le ormai prossime Festività, ci pensano “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata al Metodo Classico di montagna, che anima Trento e le cantine del territorio (fino al 10 dicembre), ed il grande banco d’assaggio con 70 aziende top di tutta Italia, a partire dai principali distretti spumantistici e quelli emergenti, allo SparkleDay 2018 della rivista Cucina & Vini a Roma (2 dicembre, Hotel Westin Excelsior; www.cucinaevini.it), nell’agenda degli eventi wine & food segnalati da WineNews si respira già aria natalizia nei tanti appuntamenti con al centro i prodotti principe della tavola delle Feste, da scoprire ed assaggiare tra rassegne di eccellenza e mercati dedicati agli artigiani del gusto o nelle “Cantine Aperte a Natale” del Movimento Turismo del Vino, e e da portare a casa per cucinarli, magari ispirati dai più grandi chef italiani. Un esempio? Nelle immancabili giornate tra la neve, il 2 dicembre l’Alta Badia riapre i battenti agli amanti dello sci alpino & gourmet, con “Sciare con Gusto”, l’iniziativa culinaria più stellata delle Alpi, che offre la possibilità di degustare nelle baite e rifugi delle Dolomiti Patrimonio Unesco alcuni piatti della tradizione, rimasti impressi dall’infanzia nella memoria di chef stellati del calibro di Norbert Niederkofler, il neo tre stelle Michelin italiano, Matteo Metullio, Nicola Laera, Enrico e Roberto Cerea, Enrico Bartolini, Umberto Bombana, Giorgio Locatelli, Francesco Baldissarutti, Andrea Aprea, Giuseppe Biuso, Paul Bartolotta, Nino Graziano, e Alberto Faccani (al via con il Gourmet Skisafari del 10 dicembre, a 2.000 metri; www.altabadia.org).
Tra i prodotti della tradizione della tavola delle Feste, i legumi, sono protagonisti di “Slow Beans” a Mel a Belluno (2-3 dicembre, Palazzo delle Contesse; www.slowbeans.wordpress.com), l’evento itinerante della comunità leguminosa di Slow Food, all’edizione n. 8, pensato per richiamare l’attenzione su un alimento simbolo della nostra cultura gastronomica, tra una mostra mercato, i Laboratori del Gusto e le Fagioliadi, competizione semiseria a base del cibo salutare per antonomasia. Per scoprire invece “L’ingrediente della felicità. Come e perché il cioccolato può cambiarci la vita”, grazie al nuovo volume di Clara & Gigi Padovani, gli appuntamenti sono ad Alessandria (2 dicembre, Hotel Alli Due Buoi Rossi), Ivrea (3 dicembre, Libreria Livrè), Torino (7 dicembre, Circolo dei Lettori), Novara (13 dicembre, Circolo dei Lettori), Milano (16 dicembre, Eataly Smeraldo), Cocconato (17 dicembre, Cantine Cocchi) e di nuovo Torino (21 dicembre, Enoteca La Guendalina; www.claragigipadovani.com) in compagnia dei migliori maestri cioccolatieri italiani. A Firenze nella cornice dello storico Palazzo Pucci, fa tappa la “Festa nazionale del Panettone e del Pandoro” (2-3 dicembre; www.panettonepandoro.com) con aziende di produzione artigianale provenienti da tutta Italia che rappresentano l’eccellenza dell’arte pasticcera, e i visitatori che potranno votare i panettoni preparati dai produttori per eleggere “L’Ambasciatore del Panettone 2017”. Messer tartufo? Stasera, al Four Seasons Hotel sempre a Firenze, sarà il “re” di “The Reds & The White”, dove il bianco (di Savini Tartufi) incontra i migliori vini di Fattoria Le Pupille in un menu esclusivo dello chef stellato Vito Mollica del ristorante Il Palagio (www.ilpalagioristorante.it), con un’asta di solidarietà in favore della Cooperativa Sociale Parco del Mulino, con soggiorni nei Four Seasons e gioielli. Il tutto aspettando un evento di comarketing tra il Chianti Classico e il pregiato tartufo bianco delle Crete Senesi con chef del calibro di Paolo Gramaglia, Silvia Baracchi, Pino Cuttaia, Claudio Sadler, Katia Maccari ed Antonella Ricci, per citarne solo alcuni, di scena alla Mostra Mercato di Asciano (Scuderie del Granduca, 8-10 dicembre; www.chianticlassico.com).
Tra le occasioni per assaggiare e fare shopping delle migliori prelibatezze made in Italy, tutte in una volta, nella Capitale si va da “Roma Golosa” (2-4 dicembre, Guido Reni District; www.romagolosa.it), edizione n. 1 dell’evento ideato a Milano dal Gastronauta Davide Paolini e dedicato agli artigiani del gusto, tra incontri, dibattiti e masterclass, a WineHunter Roma con la regia di Helmuth Köcker (2-3 dicembre, Acquario Romano; www.winehunter.it), con le eccellenze vitivinicole di oltre 60 cantine italiane e culinarie premiate dai Merano Wine Awards, a partire dagli chef Arcangelo Dandini (L’Arcangelo), Niko Sinisgalli (Ristorante Tazio) e Massimo Viglietti (Enoteca al Parlamento). In alto i calici e fornelli accessi anche alla Stazione Leopolda a Firenze, con “Food and Wine in Progress”, l’evento dei cuochi e sommelier toscani, dell’Urct-Unione regionale cuochi toscani e dell’Ais-Associazione Italiana Sommelier (2-3 dicembre; www.foodandwineinprogress.it), con show cooking, corsi di cucina, degustazioni guidate e master class sul vino (saranno oltre 1.000 le etichette toscane), ma anche momenti di confronto su “La comunicazione dell’enogastronomia … ieri, oggi … e domani?” (il 2 dicembre con, tra gli altri, il professor Attilio Scienza, il critico Valerio Visintin, Pietro Tonutti, Direttore del Master in Vini Italiani e Mercati Mondiali dell’Università Sant’Anna di Pisa, il presidente Ais Antonello Maietta e il conduttore della rubrica Tg5 Gusto Gioacchino Bonsignore), presentazioni di volumi (“Vini italiani …. complicati proprio come gli italiani. I motivi per cui ho scritto Italian Wine Unplugged Grape by Grape” di Stevie Kim, direttrice del team internazionale di Vinitaly, e “Il respiro del Vino” del professor Luigi Moio), e sessioni di mixology con i più famosi bartender. Risalendo lo Stivale, 24 grandi chef italiani de Le Soste, da Chicco Cerea (Da Vittorio)a Claudio Sadler (Sadler), passando per Philippe Leveillè (Miramonti L’altro), i prodotti di eccellenza del Belpaese e non solo - dal Patanegra alle Ostrica Bretoni - e i maestri di Ampi-Accademia Maestri Pasticceri Italiani si danno appuntamento al GourmArte Festival 2017 a Bergamo (1-3 dicembre, Fiera di Bergamo; www.gourmarte.it), tra showcooking e degustazioni. I mercati? In Piazza del Campo a Siena rivive come nel Trecento lo storico Mercato nel Campo (2-3 dicembre; https://it-it.facebook.com/SienaMercatonelCampo/) con le eccellenze dell’enogastronomia e dell’artigianato dei Borghi autentici d’Italia e Vinarte, il salotto del gusto dedicato ai grandi vini nel Cortile del Podestà. Da Roma a Firenze, i Mercato Centrale accendono il Natale con uno spettacolo di luci che si accenderanno e danzeranno a ritmo di musica con canti gospel e cori di voci bianche (2-3 dicembre; www.mercatocentrale.it).
Tra gli appuntamenti più originali aspettando le Festività, il Floramundi di Donnafugata va in scena con Carla Fracci, il 3 dicembre al Teatro Impero di Marsala, nello spettacolo “La Fracci racconta Carla” del regista Beppe Menegatti con il ballerino Amilcar Moret Gonzalez e la Djb Junior Ballet Company, dedicato alla carriera dell’artista e con le coreografie ispirate al Cerasuolo di Vittoria della griffe siciliana del quale la più grande ballerina italiana sarà la madrina. E, a proposito di incontro tra il vino e le arti, oggi torna Artsclub, la rassegna promossa dalle Cantine Balbiano a Villa Balbiano a Torino, per avvicinare l’arte al vino e alle persone, attraverso le opere realizzate dal vivo da giovani street artist torinesi, questa volta su una “tela” molto particolare: una bottiglia doppio Magnum di Freisa di Chieri Vigna Villa della Regina 2014, dal vigneto urbano di Torino, firmata dal writer Riccardo Lanfranco, alias Corn79 (www.balbiano.com). In vacanza a Parigi? Oggi e domani torna il celeberrimo “Le Grand Tasting”, l’appuntamento parigino al Carrousel du Louvre, per gli amanti dei grandi vini del mondo, con Master Class firmate Bettane & Dessauve come “San Leonardo, l’adresse italienne que se repassent ceux qui aiment les vins de grande finesse” (www.grandtasting.com - www.sanleonardo.it).
Prima però, nell’anno che finisce, è tempo di bilanci e di guardare al futuro, a partire dal mondo del vino: lo farà riunendosi a Verona, dove torna l’appuntamento con l’edizione n. 4 di “Wine2wine”, forum firmato da Veronafiere e Vinitaly, il 4 e il 5 dicembre, a Verona (www.wine2wine.net)  con occasione di riflessione e confronto per il settore con gli esperti internazionali, dalla produzione ai mercati, dalla comunicazione al consumatore, tra il 2017 che finisce e tracciando i trend che verranno.

Focus - Sono i primi anni del 1900 quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dà vita alla sua produzione: inizia così la storia del Trentodoc che si racconta a “Bollicine sulla Città” (Trento, fino al 10 dicembre)
Sono i primi anni del Novecento quando Giulio Ferrari, giovane studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, dà il via alla sua produzione: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono. Inizia così la storia del Trentodoc, l’elegante e raffinato Metodo Classico di montagna per eccellenza (prime bollicine Doc d’Italia, e tra le prime anche nel mondo, nel 1993 con il riconoscimento della Denominazione “Trento”), oggi espressione comune di 48 case spumantistiche, ma ognuna con la sua personale filosofia capace di conferire al Metodo Classico sfumature diverse, riunite sotto l’egida, già dal lontano 1984, dell’Istituto Trento Doc in un unico marchio collettivo, nato esattamente 10 anni fa. Una realtà in costante crescita, che si racconta a “Trentodoc Bollicine sulla Città”, storica kermesse dedicata alle bollicine, agli addetti ai lavori ed ai numerosi appassionati, che anima Trento e tutto il territorio (all’edizione n. 14, fino al 10 dicembre), trasformandoli in un’enoteca diffusa, da Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale del Trentino, al Muse-Museo delle Scienze, dai locali gourmet più famosi alle cantine, con eventi nell’evento come “Trentodoc in Cantina” e “Happy Trentodoc”.
“Trentodoc Bollicine sulla Città”, è “un’importante vetrina ed un’opportunità unica per appassionati e turisti di degustare e apprezzare la produzione Trentodoc in diversi contesti: ristoranti, enoteche, Palazzo Roccabruna Enoteca Provinciale, direttamente in cantina e, addirittura, in una location unica come il Muse, in abbinamento ad altre produzioni locali d’eccellenza”, spiega il presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni. Tra le più attese ed amate rassegne dedicate alle bollicine italiane - promossa dall’Istituto Trento Doc, dalla Camera di Commercio I.A.A. e la Provincia autonoma di Trento - ha il suo cuore, infatti, a Trento, a partire dall’Enoteca Provinciale del Trentino a Palazzo Roccabruna, tra degustazioni libere e guidate, seminari e approfondimenti, e l’immancabile cucina, con i suoi menù di montagna (fino al 10 dicembre), in abbinamento al versatile Metodo Classico, ottenuto da uve Chardonnay - il cui vitigno è uno dei più coltivati sul territorio (circa 26% della superficie vitata) - Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Meunier. È qui che per valorizzare l’abbinamento fra cucina di montagna e bollicine del Trentino c’è “Bollicine in alta quota tra malghe e rifugi”, incontri con un ristorante, legato ad una malga o ad un rifugio, che vedranno ai fuochi della cucina di Palazzo Roccabruna gli chef del territorio per realizzare una proposta rappresentativa della propria cucina, appunto il piatto dello chef (fino al 9 dicembre; www.palazzoroccabruna.it).
Tornando ai wine lovers, “Trentodoc in Cantina” (fino all’11 dicembre) apre le porte delle case spumantistiche, con un programma di eventi lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, momento unico per scoprire le bollicine trentine là dove nascono, nelle viti geometricamente coltivate a pergola trentina ed eroicamente arrampicate sulle vette tra i 200 e gli 800 metri, dove il clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche tra giorno e notte conferisce come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. È possibile così munirsi di un calice ed una cartina, per un “Enotour del Trentodoc”, un percorso multisensoriale tra i vigneti di Borgo dei Posseri, o un “Inkino all’Autunno” (un aperitivo) a Mas dei Chini. Anche legumi e cereali incontrano Trentodoc per un aperitivo alla Cantina Toblino, mentre finger food & musica accompagnano la degustazione di Zell alla Cantina Sociale di Trento. Un Gold Partry con delicatezze “dorate” e l’Altemasi Graal è di scena da Altemasi, un mercatino di Natale con i Trentodoc è quello che troveranno i curiosi da Endrizzi. Ma si va dall’aperitivo in cantina con i Nature di Opera e stuzzicherie di Maso Franch all’“Aperitivo sui lieviti” della Cantina di Isera, da una cena da Moser, con la cucina del Ristorante Del Lago a Bagno di Romagna, a “Feel Maso Poli”, aperitivo Trentodoc in cantina Music & Food, da “Bolle con il cuoco” con prodotti di tutte le Regioni italiane da De Tarczal alla Trentodoc Rotari “Zero” Jazz night alla Cantina Rotari, da Astrovervé, matinée di auguri con Trentodoc, le trote e i salmerini di Astro a Cantina Roverè della Luna Aichholz, alle Bollicine di Montagna, in verticale da Pedrotti Spumanti (con il Trentodoc Millesimato 2005-2006-2007 ). Un legame, quello con il territorio, “certificato” anche da una vera e propria “carta di identità” sull’origine, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Last but not least, “Happy Trentodoc” (fino al 10 dicembre), l’aperitivo 100% trentino nei locali del centro storico di Trento, dove le bollicine di montagna - tra cui i Riserva, per le quali, dopo la vendemmia manuale, il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36, ed i Trentodoc più raffinati ed evoluti che invece riposano fino a 10 anni sui lieviti (il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O”, simboleggia il gesto del “remuage”, tipico del Metodo Classico, ndr) - incontrano i prodotti gastronomici locali, formaggi e salumi in primis.
Info: www.trentodoc.com

Focus - Nelle “Cantine Aperte a Natale” si riassaggiano le ricette dell’antichità del gastronomo Marco Gaio Apicio e i panettoni firmati da Iginio Massari e si fanno collage di foglie di vite e tappi segnaposto. Con il Movimento Turismo del Vino, da oggi
Nelle “Cantine Aperte a Natale” si riassaggiano le ricette dell’antichità del gastronomo Marco Gaio Apicio e i panettoni firmati da Iginio Massari, e si fanno collage di foglie di vite e tappi segnaposto, tra degustazioni e mercatini per lo shopping natalizio dei regali con i migliori vini italiani, pranzi e cene in cantina (anche con delitto), musica e tanti eventi per tutta la famiglia. L’appuntamento è da oggi, con il clou nel Ponte dell’Immacolata (8-10 dicembre) e per tutto dicembre, in oltre 200 cantine del Movimento Turismo del Vino in 12 Regioni italiane, che brindano alle ormai prossime Festività insieme agli eno-appassionati salutando l’anno che finisce. “Chiudiamo l’anno - sottolinea il presidente del Movimento Carlo Pietrasanta - registrando come le proposte enoturistiche coinvolgano un target sempre più allargato: dagli eno-appassionati ai turisti stranieri e alle giovani famiglie. Nel 2017 il fenomeno è cresciuto ancora, con i soli grandi eventi programmati che insieme totalizzeranno oltre 2,5 milioni di presenze”.
Dal Nord al Sud del Belpaese il Natale entra in cantina e anima i vigneti italiani, come in Campania a Bosco de’ Medici Winery a Pompei, dove si proveranno, in versione finger, le antiche ricette del più famoso gastronomo dell’antichità, Marco Gaio Apicio (il 15 dicembre); o in Veneto tra i paneti col codeghin da Accordini (17 dicembre) e i panettoni firmati dal Iginio Massari alla Tenuta Col Sandago, tra le molte cantine aperte come Quota 101 e Maeli. Sempre in Veneto, alla Cantina Pizzolato, il 15 dicembre andrà in scena una cena con delitto in cantina. “Padre, figlio e spirito rock” è invece il concerto in programma il 7 dicembre da Pitars tra i vigneti del Friuli, dove apriranno le porte cantine come Principi di Porcia e Accordini, mentre la grappa, oltre ovviamente al vino, sarà protagonista in Piemonte con i “Grappa days” (3-10-17 dicembre) e in Trentino, con visite agli alambicchi alle Distilleria Bertagnolli e Marzadro, accanto alle degustazioni, bollicine in primis, in tantissime cantine come Rotari-Mezzacorona, Cantine La-Vis e Cembra Cantina di Montagna, Cantine Ferrari, ed Endrizzi, per citarne solo alcune. Protagonisti anche i bambini: nelle Marche, ad esempio, con i laboratori organizzati tra una miriade di eventi di ogni genere in cantine come Pievalta, Giusti, Moncaro, CasalFarneto, Fazi Battaglia, Zaccagnini, Garofoli e Moroder, o come in Toscana, con i collage con le foglie della vite alla Fattoria Casa di Terra a Bolgheri. Un tappo segnaposto per addobbare la tavola sarà il regalo che ogni cantina toscana farà a tutti i partecipanti, offrendo una grande occasione per cominciare a fare regali di Natale preziosi e anche personalizzati con bottiglie dei più pregiati vini toscani firmati da cantine come Michele Satta, Agricola Tamburini, Castello di Vicchiomaggio, Tenuta del Buonamico, Barone Ricasoli, Fattoria dei Barbi e Fattoria del Colle. Anche in Umbria le visite in cantine come Caprai, Lungarotti, Antonelli San Marco e Scacciadiavoli, potranno rivelarsi anche un regalo di Natale o per fare i propri doni, mentre la festa prosegue in Puglia con una mostra in bottaia delle opere realizzate in occasione del concorso EtiKettovic a Tor dei Falchi con la Galleria d’Arte Moderna di Bergamo, passando per la Basilicata in cantine come Cantine del Notaio, Cantina di Venosa, Elena Fucci e Cantine Re Manfredi, il Lazio e la Lombardia, dai filari della Franciacorta a quelli della Valtellina.

Info: www.movimentoturismovino.it

Focus - L’evento solidale: la Banca degli occhi compie 30 anni e il vino la festeggia aiutando la ricerca. Si chiama Santalucia la limited edition con etichetta d’autore voluta da Maculan per la Onlus veneta raccontata alla vigilia del giorno della Santa con lo chef Max Alajmo (6 dicembre)
Da 30 anni, la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus opera per ridare la vista attraverso il trapianto, la ricerca e la cura delle malattie oculari, un’eccellenza italiana riconosciuta a livello internazionale, in una Regione sempre sotto i riflettori, nella nostra quotidianità, per i successi legati ai suoi grandi vini, e proprio oltreconfine. Sono invece il doppio gli anni da cui Maculan seleziona e vinifica le migliori uve di Breganze, producendo vini, Torcolato in primis, “piccola grande Denominazione” che contribuisce ai risultati raggiunti dall’enologia veneta nel mondo. Insieme, sono protagonisti di un’importante iniziativa, in favore della ricerca made in Italy, che passa attraverso una bottiglia. Si chiama Santalucia, ed è una limited edition di sole 300 bottiglie, annata 2016, con etichetta d’autore voluta dalla cantina veneta a sostegno della Onlus, in un’iniziativa che sarà illustrata il 6 dicembre, alla vigilia del giorno in cui si celebra la Santa protettrice degli occhi e della vista, a Le Calandre, il ristorante fresco di riconferma delle tre stelle Michelin a Rubano, eccellenza della cucina veneta ed italiana e veneta.
L’idea di un vino per sostenere la ricerca nasce in occasione dei 30 anni della Banca degli Occhi (www.fbov.org), di cui sarà l’etichetta ufficiale, e a raccontarlo, in una degustazione, sarà Fausto Maculan - alla guida con le figlie Angela e Maria Vittoria della cantina di famiglia, da tre generazioni, fondata da Giovanni Maculan nel 1947, nel centro storico di Breganze, con 40 ettari di viti e ulivi di viticoltori selezionati ai piedi dell’Altopiano di Asiago - con il presidente della Fondazione Giuseppe Di Falco e lo chef Massimiliano Alajmo.
Info: www.maculan.net

Focus - Da Sciúr di Nino Negri nelle Osterie d’Italia di Slow Food a “Brunello a Palazzo” con EnoClub Siena, dai 90 anni del Consorzio Vino Chianti al “Roscioli Cocktail Time”, dal “Festival delle Polpette dal mondo” a Eataly Roma alla “La Vendemmia dei Libri” a Castelvenere, fino ad una Tavola Rotonda sull’enoturismo a Suvereto: ecco gli eventi segnalati da WineNews
Scorrendo l’agenda degli eventi wine & food, in Lombardia, a Milano, proseguono gli appuntamenti con le bollicine francesi e italiane di e al Peck Italian Bar, con le cene con menu degustazione nelle quali ogni piatto - creato dalla chef Patrizia Finotti - viene elaborato in abbinamento allo Champagne Laurent-Perrier (6 dicembre) e al Franciacorta di Ca’ del Bosco (13 dicembre; www.peck.it). E a Milano, arrivano in tasferta anche le eccellenze vitivinicole e gastronomiche siciliane, in vetrina negli eventi “Sazzamu” della Stazione Enogastronomica, ideati da Emilio Bosco, e di scena con Happy Hour nello Show Room di Sì Siciliani d’Autore (1-2 dicembre; www.desinolento.com). Il 5 dicembre all’Osteria del Treno la cantina Nino Negri (Gruppo Italiano Vini) è protagonista di un progetto che vede il suo celebre Sciúr (Sostenibile, Concreto, Innovativo, Unico, Responsabile), in abbinamento ai menu pensati da alcune osterie lombarde segnalate nella Guida Osterie d’Italia 2018 di Slow Food Editore (www.sciur.it - www.slowfoodeditore.it). In Veneto “Prosecco & Superiore ai Carraresi” è la prima mostra mai realizzata su questo tema, in programma fino al 1 maggio a Casa dei Carraresi a Treviso, per raccontare il vino simbolo della Marca Trevigiana, in un percorso espositivo ideato dall’imprenditore Paolo Lai e sviluppato con il coordinamento scientifico di Diego Tomasi del Crea-Ve, in collaborazione con la Fondazione Cassamarca, i Consorzi di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Montello e Colli Asolani e Prosecco doc, l’Associazione Italiana Sommelier del Veneto ed Unindustria Treviso (www.proseccoaicarraresi.it).

In Piemonte, allo storico ristorante Del Cambio a Torino si avviano alla fine le serate in cantina, per degustare i vini di grandi produttori di Langa e del mondo, accompagnati dal sommelier Davide Buongiorno e da un menù conviviale firmato dallo chef stellato Matteo Baronetto, immersi nella suggestiva atmosfera del “Tavolo della Cantina”, il nuovo spazio collocato nelle fondamenta fisiche e spirituali del ristorante, le cantine seicentesche, più antiche dello stesso locale, un caveau che conserva oltre 19.000 bottiglie e ben 2.200 etichette pregiate: nei calici i grandi vini del Collio Goriziano di Gravner (6 dicembre; www.delcambio.it). Restando in città, tra gli eventi per tutti targati SignorVino, l’eno-catena del gruppo Calzedonia (www.signorvino.com), prosegue “Vino facile” il corso serale organizzato con il wine blogger Emanuele Trono, in arte, Enoblogger (www.enoblogger.com), per chi vuole avvicinarsi al mondo del vino ma in maniera divertente, appassionata e non troppo impegnativa in termini di tempo, affrontando una tematica per ogni appuntamento (il 13 dicembre c’è Blind Tasting e Marketing), tra differenze, abbinamenti da sperimentare, curiosità, giochi ed ogni volta un Bonus, una pillola che si stacca della tematica principale per scoprire aspetti legati al mondo del vino dei quali si parla molto poco. Un salto nelle Langhe, porta tutta la famiglia al Museo del Vino al Castello Falletti a Barolo che, dal 3 dicembre in atmosfera natalizia e poi ogni prima domenica del mese, torna ad essere il “WiMu delle famiglie”, svelandosi a grandi e bambini con un percorso guidato in gruppo o un gioco tra le sue sale (www.wimubarolo.it).
In Toscana, alla Fortezza di Siena e non solo, accanto alla rassegna “Sangiovese Purosangue”, continuano gli incontri-degustazione di Enoclub Siena, dai grandi vini australiani a Firenze a verticali di Brunello Biondi Santi al ristorante La Trota di Rivodutri e di Monfortino di Giacomo Conterno al Sangiovese Purosangue a Salerno (2 dicembre), da “Brunello a Palazzo” Caetani a Fondi (Latina, 3 dicembre) al ciclo Sette Note in Sette Notti (www.enoclubsiena.blogspot.it). A Firenze, arriva all’ultimo appuntamento “Spoon”, la kermesse di chef stellati ai fornelli del Ristorante Borgo San Jacopo con lo chef Peter Brunel, con Mauro Uliassi (4 dicembre; www.borgosanjacopo.it). Restando nella culla del Rinascimento, 200 etichette da tutta Italia con i loro produttori sono protagonisti di “Calici Sotto l’Albero” all’Hotel Albani, evento promosso dall’Associazione Culturale Enogastronomica Sauro & Gianni Sommeliers (2 dicembre; www.sommeliersauroegianni.com). E il Consorzio Vino Chianti compie 90 anni celebrando la storica ricorrenza con la mostra “The Proud Winegrowers”, dedicata ai volti di chi ha scritto e continua a scrivere la storia del vino italiano più conosciuto al mondo, ritratti da Edoardo Delille e già esposti al Franz Josef Strauss International Airport di Monaco di Baviera, a Villa Bardini a Firenze (il vernissage il 14 dicembre; www.consorziovinochianti.it).
Nel Lazio, a Roma arriva il “Festival delle Polpette dal mondo” da Eataly Roma (1-3 dicembre; www.eataly.net), con tante specialità e proposte italiane e internazionali. Dalle polpette ai supplì, a La Limonaia di Villa Torlonia c’è il “Roma Supplì Village”, un vero e proprio villaggio dedicato alla celebre polpetta di riso della cucina romana (1-3 dicembre; www.romasupplivillage.com). Stasera Roscioli organizza il “Roscioli Cocktail Time”, un aperitivo per presentare i nuovi cocktail del Caffè, proposti dal resident barman Dino Boraso, dal Roscioli’s Spirit al caffè del Conte, dal Carciofo alla romana al Fichi noci e pane (www.rosciolicaffe.com). Ma prosegue anche “Orte in Cantina”, tra le vie e gli scorci più suggestivi del centro storico che spalancano le porte ad esperti e wine lovers in un percorso itinerante tra vecchie cantine e locali aperti per l’occasione, ricchi di atmosfere evocative, con specialità locali e vini di qualità, con la regia dell’associazione culturale The Grove (3 dicembre; www.thegrove.it). In Campania, il Comune di Castelvenere e la Pro Loco presentano la seconda edizione de “La Vendemmia dei Libri”, interessante rassegna eno-letteraria che si svilupperà con un appuntamento a settimana, da domani al 28 dicembre a Castelvenere, in cui ogni libro presentato sarà abbinato ad un vitigno storico sannita, associando alla narrativa il racconto del territorio (qui i titoli: https://www.facebook.com/lavendemmiadeilibri/). E dopo il successo riscontrato a Milano, Verona, Firenze, Roma, Bari e Catania, “Aria di San Daniele - La Festa”, versione itinerante della storica kermesse dedicata al Prosciutto di San Daniele, fa tappa a Napoli (7-10 dicembre), Canosa di Puglia (14 dicembre) e Matera (16-17 dicembre; www.ariadisandaniele.it).
Tra i momenti di incontro e riflessione, “Vino, territorio e turismo: la costruzione di una wine destination” è il tema al centro di una tavola rotonda promossa dalla Consulta del vino di Suvereto, un progetto che mette insieme produttori ed esperti del settore vitivinicolo allo scopo di creare occasione di confronto per rilanciare i valori e la cultura enologica del territorio e gestire al meglio le politiche di promozione turistica, di scena il 2 dicembre a Suvereto (Sala del Ghibellino; www.comune.suvereto.li.it), con gli interventi del professor Rossano Pazzagli, presidente del Corso di laurea in Enogastronomia e turismo all’Università del Molise, Roberta Garibaldi dell’Università degli studi di Bergamo, Piero Mastroberardino alla guida della cantina campana di famiglia, Daniele Manzone, direttore della Strada del vino del Barolo e Grandi Vini di Langa, Filippo Magnani, operatore incoming specializzato, Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino e presidente delle Donne del Vino, e il giornalista Carlo Cambi. L’alimentazione sostenibile è invece al centro del Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione n. 8 organizzato dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition a Milano (4-5 dicembre, Pirelli HangarBicocca; www.barillacfn.com) con personalità come Bob Geldof, attivista nella lotta alla fame nel mondo, Gunter Pauli, uno dei padri dell’economia circolare, Jeffrey Sachs, saggista ed economista di fama internazionale, e il fondatore e presidente internazionale di Slow Food Carlin Petrini, che si confronterà “vis-à-vis” con Guido Barilla, presidente Gruppo Barilla e della Fondazione Bcfn.

Focus - Capolavoro del Rinascimento, la “Resurrezione di Cristo” di Giovanni Della Robbia dopo oltre un secolo è tornata a Firenze, esposta al Museo del Bargello, in tutto il suo splendore (fino 8 aprile). Merito di una storica circostanza: il restauro da parte degli stessi committenti, Marchesi Antinori
All’inizio del Cinquecento (1520 c.a.), Niccolò di Tommaso Antinori, iniziatore della fortuna imprenditoriale della storica famiglia del vino italiano, commissiona a Giovanni della Robbia (Firenze, 1469-1529/30) la lunetta con la “Resurrezione di Cristo” che lo raffigura con gli stemmi di famiglia, per decorare Villa Le Rose, la residenza di campagna alle porte di Firenze, dove già all’epoca si produceva vino. Un capolavoro del Rinascimento italiano, dal 1898 di proprietà del Brooklyn Museum of Art di New York, che per la prima volta dopo 120 anni viene presentato al pubblico, in tutto il suo splendore, al Museo Nazionale del Bargello a Firenze (fino all’8 aprile). Il merito è di una storica circostanza: il restauro della robbiana da parte degli stessi committenti, i Marchesi Antinori, oltre 500 anni dopo, nel solco di una tradizione di mecenatismo culturale che arriva fino ai nostri giorni. E per celebrare lo straordinario ritorno della lunetta e l’esposizione nella “culla” del Rinascimento tra le opere di Michelangelo, Donatello e degli stessi Della Robbia, la famiglia fiorentina continua la sua antica tradizione di “mecenati d’arte” anche con una nuova, e doppia, committenza, grazie all’Antinori Art Project, progetto che muove dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo: “Scena Fissa”, un’opera dell’artista italiano Stefano Arienti, tra i più apprezzati sulla scena internazionale, esposta accanto alla robbiana, che rilegge ed interpreta, nella mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti”, in due sale separate ma comunicanti tra loro, in un inaspettato dialogo tra arte rinascimentale e contemporanea. In contemporanea, nella Vinsataia dell’avveniristica Cantina Antinori nel Chianti Classico è esposta invece “Altorilievo”, installazione site-specific di Arienti, ispirata ancora una volta alla lunetta Antinori e complementare all’opera dello stesso artista esposta al Bargello, e che entrerà a far parte della collezione permanente di famiglia.
“Sostenere e valorizzare le arti è sempre stato importante per la nostra famiglia - sottolinea Alessia Antinori - siamo oggi particolarmente orgogliosi che questa bellissima lunetta, al cui interno è raffigurato uno dei nostri antenati oltre agli stemmi di famiglia, torni finalmente a casa completamente restaurata, in occasione dell’esposizione al Museo Nazionale del Bargello, già scrigno di numerosi inestimabili capolavori dei Della Robbia”.
Composta da 46 sezioni di terracotta policroma invetriata, la robbiana di dimensioni monumentali, splendido e tra i più notevoli esempi della straordinaria tecnica della famiglia di scultori Della Robbia (Luca, Andrea e Giovanni), attivi tra il 1400 e il 1500 a Firenze, presenta infatti un ritratto quasi a grandezza naturale del suo committente, in ginocchio con le mani giunte alla destra del Cristo Risorto, con i soldati attorno al sepolcro su un articolato sfondo di paesaggio e due stemmi di famiglia ai lati della base del rilievo, una fastosa cornice di frutti e fiori popolata da piccoli animali, che decorava Villa Le Rose, una delle Tenute di famiglia dove già all’epoca gli Antinori producevano principalmente vino ma anche olio ed altri prodotti agricoli.
Donata al Brooklyn Institute (oggi Brooklyn Museum of Art) nel 1898 dal collezionista americano Aaron Augustus Healy - dopo averla acquistata dagli stessi Antinori - la robbiana non ha più lasciato New York da allora. Nel 2016, grazie al finanziamento della famiglia Antinori, ritrova il suo splendore originale, restaurata nei laboratori del Brooklyn Museum per la mostra “Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence”, prima esposizione americana dedicata ai Della Robbia, al Museum of Fine Arts di Boston (9 agosto-4 dicembre 2016) e poi alla National Gallery of Art di Washington Dc (5 febbraio-4 giugno 2017). L’esposizione della lunetta Antinori al Museo Nazionale del Bargello, dove si conserva la maggiore raccolta al mondo di sculture realizzate in terracotta invetriata dai Della Robbia ed alla quale verrà dedicata un’intera sala dello spazio museale, sarà anche idealmentre riaccompagnata dal collezionista americano: altro capolavoro concesso in prestito dallo stesso Museo americano è infatti il “Ritratto di Aaron Augustus Healy” dipinto dal grande ritrattista statunitense John Singer Sargent nel 1907.
Info: www.antinoriartproject.it - www.bargellomusei.beniculturali.it

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