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Tra i ristoranti d’Italia, c’è chi cerca di ridurre la cantina, chi di far girare di più la carta dei vini, e chi investe per dare una nuova casa al proprio tesoro enoico. Come la Ciau del Tornavento, che custodisce una collezione di 60.000 bottiglie

Italia
Maurilio Garola

Tra i ristoranti d’Italia, ad ogni livello, c’è chi cerca di ridurre le proprie scorte di cantina, chi di far girare di più la carta dei vini, ma anche chi investe per dare una nuova casa al proprio tesoro enoico. È il caso della Ciau del Tornavento, ristorante stellato Michelin dal 1997, a Treiso (Cuneo), nel cuore delle Langhe Patrimonio Unesco che, ad inizio settembre, inaugurerà la sua nuova cantina, una delle più importanti collezioni di vini d’Italia, tempio enoico dove riposano oltre 60.000 prestigiose bottiglie dal Belpaese e dal mondo, con oltre 450 produttori e 1.800 etichette, e quella che è ritenuta la più completa collezione di vini di produttori di Langa, Barolo e Barbaresco al top, ed anche uno dei pochi ristoranti italiani ad essersi aggiudicato il “Grand Award”, massimo riconoscimento che la più importante rivista del vino al mondo, “Wine Spectator”, assegna a quei locali che, oltre essere al top per la loro cucina, hanno anche una cantina davvero superlativa.
Con perle come Chateau d’Yquem 1967, Barolo Riserva Borgnogno 1967, Mouton Rothshild 1979, Gaja Barbaresco 1974, Cristal Louis Roederer 1983, Krug 1988, una verticale di magnum di Sassicaia dal 1996 al 2010, e poi Masseto, Ornellaia, Tignanello, e tanti altri grandissimi nomi del vino italiano, da Biondi Santi a Giacosa, da Antinori a Soldera, solo per citarne alcuni, tra i tantissimi, come si legge sul sito www.laciaudeltornavento.it.
Inaugurazione che sarà anche l’occasione per una tavola rotonda(che, però, è riservata alla stampa), sul tema “Il vino. Che energia!”, con quattro relatori d’eccezione: i produttori Angelo Gaja e Giorgio Rivetti, il piemontese doc e fondatore di Slow Food Carlo Petrini, e lo stesso Maurilio Garola, moderati da uno dei comunicatori di wine & food più bravi d’Italia, Maurizio Di Dio.
“La Ciau Del Tornavento” è anche uno dei pochi ristoranti italiani ad essersi aggiudicato il “Grand Award”, il massimo riconoscimento che la più importante rivista del vino al mondo, “Wine Spectator”, assegna a quei locali che, oltre essere al top per la loro cucina, hanno anche una cantina davvero superlativa, con oltre 1.500 etichette diverse, un grande assortimento di Paesi e regioni vinicole, vecchie annate e grandi formati (gli altri sono l’“Enoteca Pinchiorri” di Firenze, tre stelle Michelin guadagnate sia con la cucina di Annie Feoldé, che con la cantina, curata da Giorgio Pinchiorri, “La Pergola” del Rome Cavalieri, altro tre stelle Michelin, che, se in cucina ha un fuoriclasse come Heinz Beck, in sala ha un mito della sommellerie come Marco Reitano, e “Il Poeta Contadino” di Leonardo Marco, ad Alberobello).

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