Sostanzialmente “lento”, tra vendemmia in corso e vacanze nell’emisfero Nord, dove si produce la stragrande maggioranza del vino mondiale, il mercato dei vini sfusi, fotografato ad Agosto 2022 dal Global Market Report di Ciatti, uno dei più grandi broker enoici mondiali, rivela alcuni trend non proprio tranquillizzanti.
Se da un lato, ancora, un po’ a sorpresa, i prezzi di vini generici e sfusi a denominazioni non solo non salgono, ma sembrano scendere di qualche punto nonostante l’aumento dei costi di produzione, sul mercato tornano disponibili stock di prodotto (soprattutto di vini rossi) già acquistati ma rimessi in vendita da chi non ne ha più bisogno o non riesce a venderli al dettaglio. E questo, spiega il report, è sintomatico di diversi fattori: dai problemi nelle spedizioni (con il costo dei container che si è abbassato sui picchi di Settembre 2021, ma resta a più del doppio della media degli ultimi 5 anni) alla difficoltà di reperire le bottiglie, per esempio, tra scarsità di prodotto e costi altissimi. Ma, soprattutto, preoccupa il probabile il rallentamento delle vendite al dettaglio nei prossimi mesi, soprattutto a causa dell’inflazione, che, in tanti Paesi del mondo, compresi gli Usa, primo mercato enoico al mondo, resta sopra al +8%, con le previsioni che dicono che in Uk ad ottobre saremo a +13% (secondo la Bank of England), in Australia si va verso il +7,7%, e nell’Eurozona le ultime previsioni di Luglio 2022 che parlano del +8,9% a fine anno. Tanti fattori che generano incertezza, e per i quali “è difficilissimo prevedere cosa succederà al mercato nell’ultimo trimestre 2022, e ancor di più nel 2023”, spiega Rob Selby, che firma il Ciatti’s Report.
Stringendo il focus sull’Italia, spiega Ciatti, il mercato dello sfuso è stato frenato dalla mancanza di prodotti come bottiglie ed etichette, e dal rallentamento delle vendite nel retail, con Pinot Grigio a -16% e Prosecco Doc a -7,3%, a Luglio 2022, per esempio, anche se il confronto è su un Luglio 2021, con volumi particolarmente elevati. In ogni caso, gli stock di vini bianchi, spiega Ciatti, iniziano ad esaurirsi, mentre è attesa una maggiore abbondanza di vini rossi, con una domanda sostenuta per quelli di Piemonte, Toscana e Valpolicella, così come dei vini biologici. Sul fronte dei prezzi, guardando ai bianchi generici, i prezzi sono stabili tra 50 e 60 centesimi di euro franco cantina, al litro, per quelli con gradazioni fino a 10,5 gradi e tra 53 e 75 centesimi per quelli tra 11 e 13 gradi, con quelli bio che spuntano prezzi tra 70 e 90 centesimi. Ancora, stabile il Pinot Grigio, con quello delle Venezie Doc tra 1,1 e 1,2 euro al litro, così come il Soave, tra 0,95 e 1,1 euro al litro, e anche il Prosecco Doc tiene il suo prezzo, tra 2,45 e 2,55 euro al litro. Tra i rossi, quelli generici tra 11 e 12 gradi alcolici quotano tra 45 e 60 centesimi di euro al litro, e quelli sui 13 gradi tra 60 e 80 centesimi, in calo, mentre si va tra 0,85 e 1,15 euro per quelli bio. Tra i varietali, già i prezzi del Primitivo Igt Puglia, che spunta prezzi tra 1,2 e 1,5 euro al litro, stabile il Chianti Docg (annata 2020), che si muove tra 1,9 e 2 euro al litro.
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