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CUCINA ITALIANA

Tra ripartenza e radici, di Pellegrino Artusi, la Giornata Mondiale delle Cucine Italiane 2020

Il 4 agosto si torna a celebrare la cucina italiana in tutto il mondo, a 200 anni dalla nascita dell’Artusi, e con la ristorazione in post-Coronavirus
GIORNATA MONDIALE DELLE CUCINE ITALIANE, PELLEGRINO ARTUSI, RISTORAZIONE ITALIANA, Non Solo Vino
Dedicata a Pellegrino Artusi e i suoi Cappelletti la Giornata Mondiale delle Cucine Italiane 2020

Conosciuta ed amata in tutto il mondo, e quindi anche, purtroppo, copiata e contraffatta, la cucina italiana torna a celebrare la sua storia, la sua diversità e la sua eccellenza unica, il 4 agosto, con la Giornata Mondiale delle Cucine Italiane, in un’edizione speciale. Sì perché, non solo l’edizione 2020 cade nel momento in cui la ristorazione italiana mondiale sta cercando di uscire dalla sua più grave crisi di tutti i tempi, ma anche perché è dedicata al padre della cucina italiana casalinga per come la conosciamo oggi, Pellegrino Artusi.
Nell’anno che segna i 200 anni dalla sua nascita, l’Italia della cucina d’eccellenza ha deciso di celebrare Artusi e il suo celebre “Scienza in cucina e l’Arte del Mangiare bene”, il libro che “ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi Sposi”, per usare le parole del grande antropologo Piero Camporesi, scegliendo come piatto ufficiale della Giornata (dopo aver celebrato, negli anni scorsi, piatti come le Tagliatelle al ragù bolognese, il Pesto alla Genovese, il Risotto alla Milanese, ma anche ricette d’autore e identitarie: rispettivamente ad una ricetta del compianto Maestro Gualtiero Marchesi e al piatto preferito da Leonardo da Vinci), i “Cappelletti all’uso di Romagna” che come tradizione ormai, saranno inseriti nel menù delle centinaia di ristoranti che aderiranno all’iniziativa.
Artusi, ritenuto il nume tutelare della cucina italiana di casa, per proprietà transitiva lo è anche della cucina italiana nel mondo. Quale cucina portarono gli emigranti italiani con loro se non quella di casa? Proprio quella cucina “regionale” che Artusi aveva recuperato nella sua “Scienza” fatta di tortellini alla bolognese, anolini alla parmigiana, tagliatelle all’uso di Romagna, risotto alla milanese, maccheroni alla napoletana, ravioli alla genovese, polpette e tanti altri piatti simili che poi riempirono i menù dei ristoranti italiani di tutto il mondo.
Un’edizione di riscoperta e rilancio delle tradizioni, che mai più di oggi hanno bisogno di sostegno in tutto il mondo, visto il momento storico unico: per i ristoranti italiani autentici nel mondo e per i cuochi di cucina italiana, l’adesione alla Giornata diventa così un’occasione unica per riaffermare la loro identità. L’obiettivo principale della Giornata Mondiale delle Cucine Italiane, ora come alla sua istituzione, rimane quello di salvaguardare il diritto dei consumatori ad una cucina italiana autentica e di qualità quando vanno in ristoranti che si presentano come italiani.

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