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IL CASO

Trentino, via le parole “vino” e “birra” dalle feste di paese per contrastare il consumo di alcol

La proposta della Comunità delle Valli Giudicarie accolta da 19 Comuni e respinta da 7. Esortato il divieto di somministrazione dei superalcolici
ABUSO DI ALCOL, ALCOLICI, FESTE DI PAESE, GIOVANI, TRENTINO, VALLI GIUDICARIE, Italia
Pinzolo, nelle Valli Giudicarie in Trentino

Né vino, né birra. Le feste di paese in Trentino non potranno contenere le due bevande nei nomi degli eventi. È quanto contenuto in una delle linee guida volute da Romina Parolari, assessore della Comunità delle Valli Giudicarie, per contrastare il consumo di alcol tra i più giovani. Non si tratta di un divieto per quanto riguarda la somministrazione, ma di un invito a non promuovere l’alcol come l’elemento fondante dell’evento, e i motivi del provvedimento non sono neanche da ricercare in seguito a fatti di malamovida o decoro urbano, ma sono più legati a fini salutisti e sociali. Non tutti i Comuni hanno, però, ben accolto la misura: sui 19 che fanno parte della Comunità, alcuni hanno modificato il nome della festa paesana - è il caso di Pinzolo che ha scelto di chiamare la serata finale (svoltasi il 7 settembre) della feste delle legata giovenche “Giovenche musical festival”, anziché “Giovenche beer festival” - mentre 7 (Bocenago, Carisolo, Comano, Dorsino, Fiavè, San Lorenzo e Stenico) hanno già fatto sapere che non seguiranno l’invito in quanto “difficilmente applicabile”, oltre al fatto che “alcune linee guida si richiamano a obblighi già esistenti”.
Le proposte rientrano nel più ampio programma “Divertirsi con Stile” e hanno lo scopo di incentivare una modalità di eventi che non siano solo all’insegna del consumo di bevande alcoliche. Così figura anche l’invito a non promuovere eventi che usino immagini “accattivanti” sul consumo di alcol e gare che prevedano come premi prodotti alcolici o che siano basate sulla quantità di alcol che uno riesce a ingerire, tacciate di sembrare “legittimazioni al consumo”. Il divieto di somministrazione è stato proposto, invece, per i superalcolici: la Comunità esorta i suoi Comuni a non autorizzarne la vendita, promuovendo altresì cocktail e bevande analcoliche “usando immagini e parole brillanti” e impegnandosi, in caso di eventi spalmati su più giorni, a creare almeno una giornata alcol free.
L’idea nasce dalla constatazione che il consumo di alcol sarebbe sempre più diffuso tra i giovani: “i dati rilevati dal Centro Alcologia dell’Azienda Provinciale per Servizi Sanitari di Tione di Trento hanno mostrato una situazione allarmante riguardo ai giovani che abusano dell’alcol evidenziando come si cominci a bere sempre prima”, spiega Parolari aggiungendo che c’è anche l’intenzione di raggiungere gli esercenti “anche se il nostro focus è centrato sull’organizzazione delle feste, perché sul privato abbiamo meno potere d’intervento”. È stato così convocato un tavolo di lavoro dalla Comunità di Valle che ha voluto la presenza di due rappresentanti con delega al sociale per ogni ambito delle Valli, referenti del Servizio sociale, del Centro Alcologia e delle Forze dell’ordine.

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