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TRIPUDIO DI BOLLICINE IN ROMA PER IL FESTIVAL NAZIONALE DEGLI SPUMANTI D’ITALIA: IL 10 NOVEMBRE LA CAPITALE DIVENTA EFFERVESCENTE E FESTEGGIA UN VINO “MADE IN ITALY” IDEALE ORMAI PER OGNI OCCASIONE

Italia
Le bollicine italiane di scena Roma il 10 novembre

Tripudio di … grandi vini il 10 novembre nella capitale: Roma (nella suggestiva cornice del Grand Hotel Parco dei Principi) si veste di bollicine per festeggiare il “Festival degli Spumanti d’Italia”: tra gli spumanti metodo classico Alta Langa, Franciacorta, Trento, Oltrepo Pavese, Alto Adige, Gavi, Friuli e bollicine metodo charmat rigorosamente “made in Italy” di vitigni autoctoni e autentici come Asti, Prosecco Conegliano Valdobbiadene, Cartizze, Lessini Durello, Oltrepo Pavese, Brachetto d’Acqui e Trentino, lo spumante di casa nostra verrà celebrato in quanto vino adatto ormai per tutte le occasioni, di festa e quotidiane.
Tra una degustazione e l’altra, tantissime le cantine: da Ferrari a Gancia, da La Scolca a Cavit, da Bortolomiol a Bisol, da Mionetto a Villa Sandi, da Santa Margherita, a Kettmeier, da Travaglino a CastelFaglia-Franciacorta …, andrà in scena un frizzante dibattito tra esponenti della politica, del giornalismo e del jet set romano che sveleranno confidenze e segreti legati allo scintillante mondo delle bollicine.
La ciliegina sulla torta del Festival degli Spumanti d’Italia (www.forumspumantiditalia.it)? L’asta di lotti particolari di vini spumanti, assegnati al miglior offerente, il cui ricavato sarà devoluto al Cesvi per il progetto “Fermiamo l’Aids sul nascere”: tra i lotti anche una bottiglia della riserva personale del regista cinematografico e scrittore Mario Soldati del 1972 a ricordo del successo della fortunata e copiata serie televisiva sulla enogastronomia padana, donato da Giorgio e Luisa Soldati de “La Scolca” ed una serie di “coppie seduttrici” di prestigiose bottiglie d’annata della cantina personale di “Gino” Veronelli, donate dalla Veronelli Editore.

Il Premio “Gerolamo Conforto”? A Bortolomiol
Andra a Giuliano Bortolomiol il riconoscimento intitolato a “Gerolamo Conforto” (medico bresciano che anticipando molte leggende nel 1570 scrisse un interessante libretto su come si producevano in Italia i vini spumanti o racenti), già attribuito a Vittorio Vallarino Gancia, a Franco Ziliani della Guido Berlucchi, a Etile Carpenè della Carpenè Malvolti. Il premio consiste in una prova d’autore del pittore Roberto Bertazzon interprete di una simbiosi fra immagine e parole, fra significati diversi e reali e dialogo immaginifico e faunistico, arricchito dalla forza di colori accesi. L’opera - unica e riservata - è dedicata al vincitore come rappresentazione e attestazione della indelebile, autentica, primogenitura della spumantistica nazionale.

Le “bollicine” italiane in cifre …
Controtendenza nei consumi sia all’estero che sul mercato interno: i primi sondaggi e le indagine nei punti vendita e nelle cantine, che aderiscono al Forum degli Spumanti d’Italia, fanno segnare un +9 % degli ordini in Italia e un +13% all’estero, con un effetto euro forte che fa lievitare gli incrementi di valore ben sopra al 16-18%”.
Si calcola - dice Giampietro Comolli, direttore del Forum e dell’Osservatorio degli Spumanti d’Italia, a WineNews - di superare un fatturato al consumo mondiale di 2,1 miliardi di euro,oltre il 50% nei 47 Paesi export. Sempre più vicino il traguardo delle 300 milioni di bottiglie consumate”.
Il consumo è ancora infatti concentrato per il 75% nei 25 giorni delle feste di fine anno. Trend record soprattutto per il Prosecco che diventa sempre più sinonimo di spumante italiano e, quindi, ambasciatore e biglietto da visita anche per altri spumanti nazionali. La qualità dei nostri prodotti paga soprattutto in termini di incremento del fatturato in Usa e in Svizzera, dove Asti e Prosecco hanno superato la quota dello Champagne; nel Regno Unito, si registra una crescita dei consumi vicino al +30% senza contare che Cina e Russia sul 2006 registrano rispettivamente un +200% e un +65% in volumi. La Germania sembra che si confermi leader come partner commerciale con il 28% del totale esportato, cioè oltre 40 milioni di bottiglie, seguono gli Usa con 24 milioni, l’Uk con 13 milioni, la Svizzera e il Giappone, sui 5,5 milioni a testa.
“Segnale forte - conferma Comolli - quello dell’incremento del fatturato al consumo rispetto ai volumi,perché segna una inversione di tendenza che voleva gli spumanti italiani di livello medio, è il riconoscimento del mercato mondiale al giusto rapporto identità/valore; non facciamo errori del passato di privilegiare la quantità”.

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