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TUNISIA, IL 90% DEI VIGNETI SONO DEDICATI AL MOSCATO ITALIANO

Il Moscato italiano viene dalla Tunisia. E' qui, infatti, nei vigneti nel sud, che si produce l'uva destinata alle bottiglie e alla tavola italiana. Ogni anno vengono prodotte 75mila tonnellate di uva e il pregiato vino italiano occupa da solo il 90% dei vigneti. Khmais Choukeni era un viticoltore specializzato nella produzione di uva da tavola, ma ha deciso di lasciare 10 ettari del proprio terreno al Moscato. "Qui - spiega al quotidiano locale La Presse - è la scelta migliore che si possa fare e io non ci ho pensato due volte". E ora vende i grappoli d'uva al costo di 600, massimo 700 millim al chilo, cioé circa 43 centesimi di euro. Ma anche l'uva da tavola ha il suo appeal, solo che si riesce a esportarne poca in Europa: 18 tonnellate sulle 75mila che vengono prodotte ogni anno. "Il problema è che l'uva è un frutto altamente deperibile - spiega Rachid Elloumi, direttore tecnico del Gif (Gruppo interprofessionale della frutta) - e si presta male all'esportazione", nonostante gli accordi fra l'Unione Europea e la Tunisia, per agevolare il commercio tra le due sponde del Mediterraneo. Dal 15 agosto al 15 settembre, gli agricoltori tunisini saranno impegnati nel raccolto, che non dovrebbe essere inferiore alle 75mila tonnellate, sui 9mila ettari di terreno dedicati ai vigneti. Ma la novità di quest'anno è la qualità: "Questa volta - spiega ancora Elloumi - il raccolto sarà migliore degli anni precedenti. Infatti, abbiamo registrato pochissimi casi di malattie, soprattutto di quelle causate dagli insetti. Quindi avremo grappoli più grandi e più gustosi". L'uva da tavola inaugura la stagione agricola in Tunisia con la produzione di 10 tonnellate nei soli mesi di giugno e luglio, anche se a prezzi più alti, rispetto ad agosto e settembre. E la viticoltura tunisina punta soprattutto alla qualità di uva bianca. Ma è sempre l'uva destinata al Moscato italiano a farla da padrone. Tanto che la leggenda racconta che venne coltivata in Tunisia dai fenici prima e dai romani poi, e da tutte le altre civiltà che hanno abitato la zona dopo di loro.

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