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“TUSCAN SUN FESTIVAL” (FIRENZE, 11/18 GIUGNO) - LA STAR? IL FOOD, CON “NUOVE TRADIZIONI”, NUOVO PROGETTO DELLA FAMOSA KERMESSE (CHE PENSA GIÀ A FARNE UN TOUR) PER CELEBRARE L’EDIZIONE N. 10 CON GLI CHEF TOP DELLA CUCINA ITALIANA, DA BOTTURA A CRACCO

Non Solo Vino
Carlo Cracco

Se quella della nuova location poteva sembrare la novità più importante di una delle kermesse più famose del Belpaese, che ha per sfondo la Toscana e che dalla storica sede di Cortona trasloca a Firenze (che ospita sempre più eventi deluxe dedicati al wine & food), la scelta di dar ancora più spazio al cibo di alta qualità, accanto ai nomi più prestigiosi del mondo della musica, del cinema, del teatro e della danza internazionali nonché divi hollywoodiani, per celebrare l’edizione n. 10, con un nuovo progetto che potrebbe, nell’immediato futuro, ampliare il suo raggio anche oltre l’Italia portando la “nuova” cucina italiana d’autore negli Stati Uniti e in Asia, è destinata senza dubbio a far parlare di sè, come nuovo format di alto livello che nasce e vede protagonista il wine & food made in Italy. Si chiama “Nuove Tradizioni”, il nuovo progetto dedicato al mondo del food del “Tuscan Sun Festival”, la storica e prestigiosa kermesse, firmata da Img Artists, tra i leader mondiali nel management dello spettacolo e dei grandi eventi, dedicata ai piaceri del “bel vivere”, che a Firenze dall’11 al 18 giugno, vedrà protagoniste alcune delle firme più note ma anche più innovative dell’alta cucina contemporanea italiana, da Massimo Bottura a Carlo Cracco, da Paolo Lopriore a Vito Mollica e Davide Scabin, per una prima tappa di una serie di “Convivi d’autore” per “un nuovo approccio al gusto”, accompagnati dai vini di alcune delle griffe toscane più famose.
Sul red carpet dell’edizione n. 10 del “Tuscan Sun Festival”, che ha riunito negli anni l’élite della musica mondiale e grandi star del cinema sullo sfondo di una delle regioni più famose del Belpaese - a Firenze arriveranno artisti del calibro di James Galway, Angela Gheorghiu, Susan Graham, Nigel Kennedy, Nina Kotova, Valentina Lisitsa, Ivo Pogorelich, John Malkovich e Maxim Vengerov, Gabriele Lavia e Maurizio Scaparro - sfilerà così anche la nuova generazione di chef italiani con cinque protagonisti che daranno prova di sé condividendo con una piccola comunità di commensali idee e creazioni non convenzionali. Location prescelta il ristorante del J. K. Place nel cuore di Firenze, uno spazio che ha la magica atmosfera “di casa” all’insegna di una classicità contemporanea molto glamour. Il pranzo del 16 giugno si terrà invece al Four Seasons Hotel.
Gli incontri conviviali si apriranno con una dimostrazione in cui ciascuno degli chef descriverà nel dettaglio il concetto e la tecnica alla base di ciascuna delle cinque portate servite. Ogni pasto sarà accompagnato da un’accurata selezione di vini di alcune delle più note aziende toscane in abbinamento: Antinori, Marchesi de’ Frescobaldi, Mazzei, San Filippo, Querciabella e Petrolo. Al termine del pranzo gli chef saranno a disposizione per eventuali chiarimenti, approfondimenti, scambi d’opinione, secondo uno stile da colta e piacevole conversazione gastronomica (per ciascun pranzo sono disponibili 35 posti su prenotazione, in un’atmosfera esclusiva e informale per commensali acuti e raffinati).
Info: www.tuscansunfestival.com

Focus - “Nuove Tradizioni” al “Tuscan Sun Festival”: il calendario
Paolo Lopriore (Il Canto, Siena) & Marchesi de’ Frescobaldi - 12 giugno
La cucina dello chef Lopriore, che oggi in molti considerano il più ardito d’Italia, è una sintesi di arte e purezza. Lopriore, lo studente più illustre di Gualtiero Marchesi, ha maturato esperienze in Italia e all’estero: a Firenze con Pinchiorri, in Francia con Ledoyen o alla Maison Troisgros con Michel Portos, e al Bagatelle di Oslo con Eyvind Hellstrom. Il ristorante Il Canto si pone come un autentico inno alla vita, dove ciò che conta davvero sono la passione e l’immaginazione alle quali Lopriore si affida per condurci all’“essenza” di aromi e sapori. I suoi piatti prendono sempre la strada meno battuta. Il menu di Lopriore attinge dall’orto dietro l’ex monastero della Certosa di Maggiano con una vasta gamma di sapori dall’amaro all’affumicato attraverso tutti gli stati inalterati di un palato coraggioso: Uovo all’uovo nell’uovo; Novellame in zimino; Ravioli al pomodoro in “conserva”, cacioricotta fresco & origano; Petti & cosce di piccione al Vin Santo; Sambuca & caffè; Semifreddo allo zucchero affumicato con liquerizia & finocchio.
Davide Scabin (Combal.Zero, Rivoli) & San Filippo - 14 giugno
Considerato uno dei più avventurosi esploratori nel campo della ricerca culinaria nonché precursore del moderno “Art & Food Design”, Scabin affascina i commensali grazie alle sue straordinarie creazioni che traggono linfa vitale dalla sperimentazione con ingredienti, forme, consistenze e temperature. Un simile approccio inaugura un capitolo completamente nuovo nel nostro modo di concepire il cibo, e gli è valso due stelle Michelin, tre forchette Gambero Rosso e un punteggio di 18,5/20 dalla Guida de L’Espresso. L’interpretazione di Davide Scabin sulla tradizione borghese multistrato arriva dalla gloriosa terra di vino e tartufi del Piemonte. Un mondo di sapori complessi riportato in vita da un passato a lungo dimenticato attraverso gli occhi e la fantasia del frenetico, agitato, imprevedibile, incontrollabile vero enfant terrible della cucina italiana d’avanguardia. Il menu di Scabin si concentrerà sul lato irriverente della cucina italiana: Vitello tonnato Combal style; Pasta Shake; Uova® Cyber; Peperoni Empire State; “Ricetube” allo zafferano con burrata e caviale di tartufo nero; Melanzana e Pomodoro tataki con miscela Combal®; Filetto di manzo fassone piemontese al camino; Un Americano a Firenze; Mini Bonnet.
Carlo Cracco (Ristorante Cracco, Milano) & Mazzei - 15 giugno
Carlo Cracco è considerato da molti il leader di un piccolo ma autorevole gruppo di chef italiani impegnati ad affrancarsi dai vincoli della cucina cosiddetta “tradizionale”. L’intensa esperienza di Cracco presso i templi della gastronomia italiana e francese - da Alain Ducasse a Lucas Carton, per tre anni chef all’Enoteca Pinchiorri e per altri tre a L’Albereta con Gualtiero Marchesi - ne testimoniano l’incredibile talento e determinazione. Nel ristorante di Milano che porta il suo nome, Cracco dà vita a una cucina stimolante che gli ha fruttato innumerevoli elogi da parte delle principali guide italiane, e ben due stelle Michelin. Intrepido e pieno d’ingegno creativo, il Ristorante Cracco è una tappa imperdibile per qualsiasi itinerario gastronomico in Italia. Il bel giovanotto e modernista milanese nonchè star televisiva tratta la sua cucina con una sensualità davvero rigorosa. Sapori corposi incontrano gesti ironici e si fondono in forme pure, pulite. Il menu di Cracco tira fuori dal cappello alcuni classici del suo tanto acclamato ristorante Cracco di Milano e aggiunge alcuni trucchi mai visti prima solo per tenervi sulle spine ... con stile: Insalata russa caramellata; Tuorlo d’uovo croccante con capesante e barbabietole a foglie di shiso; Risotto con pinoli tostati, pomodoro verde e gamberi rossi; Filetto di maiale alla liquirizia, cipolla di Tropea e sedano; Granita alla mandorle con piselli freschi; Frutta ghiacciata.
Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena) & Antinori - 17 giugno
“Niente è impossibile”: è questo il motto di Massimo Bottura, figura di spicco nella nuova generazione di chef italiani. Le portate dell’Osteria Francescana sono per lo più di ispirazione internazionale, ma questa è solo una faccia della medaglia. L’altra grande musa del tristellato Massimo Bottura è la tradizione culinaria senza rivali dell’Emilia-Romagna, dai sapori robusti. Le esperienze con Alain Ducasse e Ferran Adrià hanno contribuito a formare questo chef che spesso descrive la propria arte come una “cucina territoriale vista da una distanza di dieci chilometri”. Nel 2001 Massimo Bottura venne insignito del Gran Prix de l’Art de la Cuisine dall’Academie Internationale de la Gastronomie, si attestò al posto n. 4 nel World’s 50 Best Restaurants e ricevette la tanto ambita terza stella Michelin. Bottura gode dell’ammirazione pressoché unanime del circuito gastronomico convenzionale, che lo giudica uno degli chef migliori al mondo. Uno chef con i piedi per terra ma la testa tra le nuvole. Questo sognatore vi porterà a bordo del suo viaggio poetico di 1,500 miglia attraverso l’Italia. Invito singolare, dalle pianure a nord del fiume Po fino al più lontano angolo meridionale della costa siciliana, il menu “Vieni in Italia con me” di Massimo Bottura ricorda lo storico Grand Tour mentre lascia dietro di sé ogni forma di nostalgia indulgente: Granita ai profumi concentrati di Sicilia; Baccalà Mare Nostrum; Caprese: raviolo di mozzarella di bufala, pomodoro confit, olio essenziale al basilico; Vitello arrostito, emulsione di rapa rossa; Bell’Italia; Spuma di mozzarella di Buffalo, ricotta affumicata dell’Alpeggio, olive taggiasche candite, bergamotto candito, capperi, menta, origano, olio al peperoncino e nocciole.
Vito Mollica (Four Seasons Hotel, Firenze) & Querciabella e Petrolo - 16 giugno
L’executive chef Vito Mollica è un grande sostenitore del movimento Slow Food in Italia ed è impegnato a preservare l’ecologia culinaria della sua patria dando il proprio appoggio ai piccoli produttori, ai mercati vecchio stile e alle materie prime del posto. La sua filosofia gastronomica, basata sul motto “conoscere l’uomo dietro al prodotto”, lo porta a esplorare personalmente i mercati e le campagne toscane in cerca di quei piccoli produttori locali che condividono la sua passione per la qualità. “Il valore di ogni piatto è nella qualità degli ingredienti” spiega Mollica. “Se sono preparati con cura lo si sente nel sapore. Più gli ingredienti sono preparati con semplicità e più rilasciano sapore”. Vito Mollica ama preservare la cultura gastronomica della sua regione di origine, la Basilicata, così come utilizzare i prodotti di piccoli produttori, i mercati della sua amata Toscana. La filosofia della cucina di Vito si basa sul “conoscere l’uomo dietro al prodotto” e il valore di ogni piatto è nella qualità dei più genuini ingredienti utilizzati. E’ questo un anno memorabile e pieno di soddisfazioni per Vito Mollica: con la recente assegnazione della prima Stella Michelin, “Il Palagio” rientra con orgoglio e a pieno titolo nella lista dei nuovi ristoranti italiani stellati proclamati per il 2012.

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