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TUTTI DICONO “FRIULANO”. NO A INUTILI STRATAGEMMI CHE CONFONDEREBBERO IL MERCATO: IL TOCAI SAPRA’ SPLENDERE ANCHE COL NUOVO NOME. I PARERI DELLE STORICHE AZIENDE SCHIOPETTO, VENICA & VENICA, DI LENARDO E FELLUGA

Italia
Ornella Venica

La vicenda Tocai è ormai nota, seppure piuttosto intricata. A questo punto però, vista l’urgente necessità di una nuova “comunicazione” per uno dei vini bianchi italiani più blasonati, le aziende produttrici paiono voltare pagina e scelgono con decisione il marchio “Friulano”. Quello che sostituirà, insomma, il vecchio “Tocai”.

“Le prime bottiglie di Doc Collio Friulano 2007 rappresentano - fa sapere Carlo Schiopetto, responsabile commerciale della storica griffe di Capriva del Friuli (Gorizia) - un prodotto di punta e un vino tradizionale, ma che ora più che mai deve riuscire a guardare al futuro e per cui sarà necessario fare un’adeguata operazione di comunicazione, soprattutto per rassicurare il consumatore finale che ciò che beve è in assoluto lo stesso prodotto di sempre, solamente con un nome diverso”.

Sulla stessa linea anche altri produttori di riferimento della regione, tesi a non generare confusione su un eventuale doppio nome (“Friulano” per il vino commercializzato a livello internazionale e “Tocai friulano” per quello destinato esclusivamente al mercato nazionale): “sono fermamente contraria ad una eventuale doppia etichetta - asserisce Ornella Venica di Venica & Venica, una delle migliori cantine d’Italia - così come credo che il nome Friulano sia la scelta giusta per promuovere sia il vitigno che il territorio”.
Anche Massimo Di Lenardo, patron della Di Lenardo Vinyeards di Ontagnano (Udine), punta ad evitare confusioni inutili: “a questo punto è importante puntare sul nome Friulano, e solo su quello. Non possiamo permetterci di disperdere energie importanti a livello di comunicazione e di pubblicità”. “Una sola etichetta è la scelta più intelligente - conferma anche Elda Felluga, anima della Livio Felluga di Brazzano - Cormons (Gorizia), nome storico del Friuli Venezia Giulia - tanto che per quanto ci riguarda già con le bottiglie della vendemmia 2006 abbiamo dato il nostro personale “benvenuto” al Friulano che, sono certa, saprà farsi valere e splenderà anche in futuro”.

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