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TUTTI I NUMERI DEL PROSECCO SUPERIORE, LO SCENARIO SPUMANTISTICO INTERNAZIONALE, LE STRATEGIE PER DARE VALORE ALLA “G” DI GARANTITA: L’11 DICEMBRE, A TREVISO, IL DISTRETTO DI CONEGLIANO E DI VALDOBBIADENE FA IL BILANCIO DEL PRIMO ANNO DOCG

E’ il vino che in questi anni ha creato un vero e proprio fenomeno di successo, e che si conferma in crescita anche alla luce dei cambiamenti introdotti con la Docg e nonostante una crisi strutturale del mondo del vino, con 60.840.000 bottiglie, di cui 51.656.000 spumante, e un giro d’affari di 380.000.000 di euro. L’11 dicembre, a Pieve di Soligo (Treviso), il distretto del Conegliano Valdobbiadene, il volto superiore del Prosecco, fa il bilancio del primo anno di Docg, con la presentazione dell’edizione n. 6 del Rapporto del Centro Studi, promossa dal Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, in occasione della quale di parlerà anche dello scenario spumantistico internazionale e delle strategie per dare sempre più valore alla “G” di garantita (info: www.prosecco.it).
Insieme al presidente del Consorzio Franco Adami, interveranno, tra gli altri, Vasco Boatto, responsabile del Centro Studi, Paolo Anselmi, vice presidente di Gfk Eurisko, Eugenio Pomarici, docente dell’Università Federico II di Napoli, Giancarlo Gramatica, Sales & Planning director di Iri Infoscan.
All’incontro si parlerà di dati economici e di trend di mercato, grazie all’analisi degli ultimi sette anni condotta dal Centro Studi, ma anche di come l’area storica di Conegliano Valdobbiadene potrà esaltare sempre più il valore differenziale del Superiore, garantendo così la giusta remunerazione alla viticoltura di collina, che in questi secoli ha mantenuto intatto un ambiente unico tanto da renderlo oggi oggetto del progetto per il riconoscimento a Patrimonio Unesco.
“La denominazione - sottolinea Adami - è un valore di squadra, dato dalla somma del lavoro di tutti i produttori, grazie al Centro Studi, da sette anni, questa ricchezza è ancora più grande perché viene gestita in modo razionale e con strategie di medio e lungo periodo. Oggi la sfida non è tanto l’incremento delle vendite ma dare sempre maggiore valore alla viticoltura eroica che caratterizza Conegliano-Valdobbiadene. Il territorio è il vero elemento differenziale e in questa direzione va la scelta di introdurre le Rive, vini prodotti con uve provenienti dalla singola località, che viene riportata in etichetta. In questo modo avremo una nuova opportunità per comunicare il valore della nostra terra”.

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