Uk e Giappone: due mercati di certo importanti, per il vino mondiale, anche se non fondamentali, a livello di dimensioni. Eppure vanno tenuti in massima considerazione, per il loro ruolo di trend setter, di due macroaree come Europa e Asia. A dirlo due nomi top del vino mondiale, David Pearson, ceo di Opus One, etichetta simbolo della viticoltura californiana, ed Angelo Gaja, “il re” del Barbaresco.Per Pearson, guardando all’Europa, “i grandi vini del mondo devono essere presenti a Londra”. Ed in effetti, la City da sempre è una vetrina fondamentale per i fine wines, nonché storica anticipatrice di mode e trend in ogni settore.
Sull’Asia, invece, aggiunge Pearson, si fa un gran parlare di Hong Kong e Cina, come se non ci fosse altro, mentre a guardare bene, il realtà, il Giappone è “un mercato fantastico, ci siamo da tanto tempo”. E, proprio sul Giappone, è interessante la riflessione di Angelo Gaja, di ritorno da uno dei suoi tanti viaggi nel Paese del Sol Levante: “il Giappone è il paese asiatico con il più elevato consumo di vino annuale pro/capite, oltre 2,6 litri; la tendenza è alla crescita. Il vino italiano gode di un ottimo posizionamento di prezzo ed immagine. Numerosi sono gli importatori e tra questi anche quelli che importano vini italiani prodotti da artigiani di dimensione medio-piccola: professionali, sanno come vanno conservate le bottiglie di vino e come vanno promosse, puntuali nei pagamenti”. Ed ancora, aspetto non secondario, è l’interscambio culturale tra la cucina italiana e gli chef giapponesi: “sono numerosi, tra i quaranta-cinquantenni ristoratori giapponesi di cucina italiana, quelli che hanno trasferito ed esteso la loro attività ad altri Paesi asiatici: Cina, Singapore, Vietnam, Thailandia, Filippine e così via, contribuendo a diffondere in quelle Nazioni la cultura del mangiare e del bere italiano. Per i giovani invece, è da apprezzare la disponibilità che hanno, ultimata la scuola dell’obbligo, di affrontare un periodo di lavoro all’estero (se non riescono a procurarselo nel proprio Paese) per fare esperienza, accrescere la professionalità, imparare le lingue e investire nel settore nel quale hanno maturato la volontà di operare”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025