02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
TASSE IN CRESCITA

Uk, l’aumento delle accise su vino e alcolici a partire da febbraio 2025 spaventa il trade

“Un onere amministrativo per le imprese britanniche, specie per i piccoli rivenditori, che porterà a un altro ciclo di inflazione”, avverte la Wsta
ACCISE, ALCOLICI, CAMBRIDGE WINE MERCHANTS, EXPORT, INFLAZIONE, MERCATI, MINTEL, PREZZI, TASSE, trade, UK, WINE AND SPIRIT TRADE ASSOCIATION, Mondo
Uk, l’aumento delle accise su vino e alcolici a partire da febbraio 2025 spaventa il trade

Si prospetta un futuro piuttosto difficile per il mercato vitivinicolo del Regno Unito che, come afferma Mintel, “nel 2024, si è attestato a 15 miliardi di sterline con i valori delle vendite del vino fermo, frizzante e liquoroso che sono cresciuti di oltre il 10% tra il 2019 e il 2024, guidati dai prezzi in aumento”. Sui prezzi delle bottiglie di vino si potrebbe assistere ad un’ulteriore maggiorazione a causa della modifica del sistema delle accise sugli alcolici, che entrerà in vigore tra pochi giorni, a febbraio 2025 (come abbiamo scritto qui). A rilanciare l’allarme, in quello che è il terzo mercato mondiale in valore per il vino italiano (708 milioni di euro l’export di vino tricolore nei primi 10 mesi 2024, a +1,8% sul 2023, secondo i dati Istat analizzati da WinNews) è stata, ancora una volta, la “Wine and Spirit Trade Association” (Wsta), che sottolinea come questa prospettiva si sommerebbe in maniera preoccupante a una situazione già complicata in quanto “le vendite di alcolici nel Regno Unito sono diminuite a seguito del più grande aumento delle tasse sull’alcol degli ultimi 50 anni, che è entrato in vigore nell’agosto 2023, e ha visto aumenti di oltre il 10% dei dazi per gli alcolici e la birra e almeno un aumento del 20% dei dazi per la maggior parte del vino”. “Attualmente, per tutti i vini con gradazione compresa tra l’11,5% e il 14,5%, esiste un’unica accisa che equivale a 2,67 sterline a bottiglia. Tuttavia, a partire dal 1 febbraio 2025, cambierà tutto, con l’adozione di 30 diverse aliquote che verranno calcolate a seconda del grado alcolico del vino. Per una bottiglia di vino con 14,5% di gradazione alcolica, per esempio, si stima che ci sarà un aumento dell’accisa del vino di circa 54 penny. E oltre a penalizzare i prodotti entry level, ci sarà un onere amministrativo per le imprese britanniche, in particolare i piccoli rivenditori, che porterà ad un altro ciclo di aumento dei prezzi.”, avverte la Wsta.
Che sottolinea anche come “gli ultimi dati delle dogane Uk mostrano che le entrate fiscali sugli alcolici sono diminuite di 209 milioni di sterline nell’anno finanziario (da aprile a dicembre 2024) rispetto all’anno finanziario precedente, dimostrando che gli aumenti delle tasse sopprimono la domanda dei consumatori e riducono le casse del Tesoro”.
Ma il carico fiscale aggiuntivo per le imprese britanniche (e di conseguenza, a caduta, sui consumatori e sul mercato) non si ferma qui - continua la Wsta - e le aziende produttrici di vino e alcolici si troveranno ad affrontare una seconda tornata di aumenti fiscali definiti “punitivi”, quando le nuove tariffe per il riciclaggio degli imballaggi dei rifiuti, come parte della responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility - Epr), entreranno in vigore ad aprile , aggiungendo circa 18 penny a una bottiglia di superalcolico e 12 penny a una bottiglia di vino (arrivando quindi ad un aumento complessivo di 80 penny a bottiglia di vino, comprendendo anche l’Iva).
“Speriamo che il Governo capisca che evitare costose burocrazie aggiuntive andrà a beneficio non solo delle imprese e dei consumatori britannici, ma dei fondi del Tesoro. Questa sarebbe una grande vittoria per tutti gli interessati, consentendo alle aziende di crescere, e mantenendo bassi i prezzi per i consumatori”, ha detto Miles Beale, ad Wsta.
“Vendiamo oltre 2.000 tipologie differenti di vini ogni anno, e, a partire da febbraio, dobbiamo sapere la precisa gradazione alcolica di ogni bottiglia prima di calcolare il prezzo pieno. Per ogni differenza di 0,1 di gradazione alcolica vi sarà una diversa tassa da pagare. La nostra selezione di vini ha 48 differenti gradazioni alcoliche tra 8,5% e 22%. Non sarebbe necessario svolgere questo gravoso esercizio burocratico se le aliquote fiscali non fossero così tante. Ciò comporterà un aumento di sette volte del carico di lavoro per il personale, un costo non sostenibile per l’azienda”, conclude il co-fondatore di Cambridge Wine Merchants, realtà di primo piano nel commercio di vini e liquori pregiati in Uk, Hal Wilson.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli