Il Barolo, blasonato orgoglio dell’Italia del vino, svenduto sullo scaffale di un anonimo discount tedesco a meno di 5 euro? Non è fantascienza. A lanciare l’allarme è la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), che parla di bottiglie a prezzi stracciati in Germania nel circuito degli hard discount, ed apre la polemica nel territorio piemontese.
Non è certo un segnale positivo per il re dei vini piemontesi, da sempre sinonimo di grande prestigio e qualità: è vero che negli ultimi anni i prezzi del Barolo, come del resto quelli di molti altri vini italiani, sono schizzati alle stelle, è vero che la crisi nel mondo del vino è reale e tangibile, causa la concorrenza internazionale e la diminuzione della domanda interna, ma vendere sottocosto non rappresenta una soluzione!
L’augurio è che si tratti della mossa avventata e poco onesta di qualche singolo produttore, e soprattutto che l’esempio del Barolo non venga seguito da altre grandi denominazioni italiane (anche se nel Chianti Classico esempi di questo tipo ne esistono!): è come se Dolce & Gabbana o Armani si mettessero a svendere i propri abiti nei mercatini di quartiere ...
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