Se per il Corano, il vino, e l’alcol in generale, è Ĥarām (parola opposta a Ĥalāl), illecito, cosa accade se in un Paese musulmano si scopre un vero e proprio lago di vino rosso? Succede in Arabia Saudita, dove il consumo e la vendita di bevande alcoliche sono puniti con il carcere per motivi religiosi, e dove alcuni “trafficanti” di alcol hanno pensato e realizzato il lago per i loro traffici, scoperto dall’Ente per “ordinare le virtù e reprimere il vizio”, come viene chiamata la polizia religiosa del regno saudita, che ha provveduto al prosciugamento del bacino che conteneva ben 5 tonnellate di “liquido alcolico”.
Gli agenti, riporta il quotidiano “al Sharq”, “sono riusciti a compiere un’importante missione ad Est della provincia di Khamis Mushait (Sud del Paese) confiscando un’insenatura rocciosa che conteneva liquidi alcolici pronti per essere trasformati in vino e confezionate in bottiglie”. Confiscate, inoltre, 712 bottiglie da un litro e mezzo di bevande del lago confezionate per la vendita. “La grande quantità sequestrata - riferisce la polizia religiosa - ha convinto gli agenti a risucchiare il liquido con una pompa idrovora e a distruggere i contenitori già confezionati”.
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