A detta di molti, il ruolo dei Consorzi del vino dovrà andare sempre di più oltre a quello di tutela, ed orientarsi verso un terziario avanzato fatto di servizi alle imprese e di legami con i territori di cui sono espressione, nel marketing, nella comunicazione e nelle economia. A partire dall’analisi del mercato a tutto tondo, per capire dove migliorare. Va proprio in questo senso l’Osservatorio messo in campo dal Consorzio Tutela dei Vini Etna Doc, che “governa” uno dei territori del vino italiano di maggior successo degli ultimi anni, e che ha anche lanciato un’indagine rivolta ai produttori, in collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna.
Obiettivo è quello di conoscere in modo approfondito l’organizzazione delle cantine che operano all’interno del territorio etneo e al contempo fotografare lo stato dell’arte dell’offerta rivolta ai turisti, e mettere in piedi un’attività di monitoraggio che consentirà di ottenere una puntuale e completa panoramica delle aziende vitivinicole alle pendici del vulcano, grazie alla raccolta di informazioni relative non solo alle loro dimensioni ed all’approccio in vigna e cantina, ma anche alle strutture presenti in azienda e che consentono di fornire un’adeguata offerta ai numerosi turisti del vino che ogni anno visitano questo angolo di Sicilia unico al mondo.
“Il desiderio di conoscersi sempre meglio è condiviso dalla stragrande maggioranza dei soci del nostro Consorzio e per questo cerchiamo di introdurre strumenti sempre più efficaci per supportare il loro lavoro di imprenditori nel mondo del vino” spiega Antonio Benanti, presidente del Consorzio Tutela dei Vini Etna Doc. “Da questa considerazione nasce l’idea di preparare un questionario on-line che raccolga una serie di informazioni utili per capire da una parte le caratteristiche generali delle aziende vitivinicole presenti sul territorio etneo e dall’altra come sono organizzate dal punto di vista dell’offerta di servizi ai turisti del vino”.
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