02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

UN QUADRO IN CAMBIO DI UN SALAME, UNA PIANTA PER UNA BOTTIGLIA DI VINO: IN TEMPO DI CRISI SI RISCOPRE IL BARATTO CHE PIACE A 3 ITALIANI SU 4. MA DALL’AGRITURISMO ASTRONOMICO AL BAMBÙ MADE IN ITALY SONO SOPRATTUTTO I GIOVANI AD AGUZZARE L’INGEGNO

Quadri in cambio di salami, una pianta di fiori per una bottiglia di vino, cassette di mele in cambio di statuette ricordo, ma anche bottiglie di olio scambiate per cassette di frutta e un weekend in agriturismo in cambio di ospitalità: in tempo di crisi si riscopre il barratto, formula con cui si scambiano merci, magari quelle inutilizzate, senza usare la moneta, che, secondo un sondaggio della Coldiretti, piace a 3 italiani su 4. Ma, di questi tempi, sono in molti ad aguzzare l’ingegno e, in particolare, i più giovani: dall’agriturismo che si trasforma in un osservatorio astronomico allo spumante affinato in fondo al mare, dalla prima coltivazione di bambù made in Italy alla fattoria dove i bambini diversamente abili ritornano a cantare e camminare, sono solo alcune delle loro idee anti-crisi. Tanto che, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere relativi al primo gennaio 2012, nella vera e propria “strage” in un solo anno di ben 26.000 imprese condotte da giovani under 35 in tutti i settori produttivi, delle quasi 697.000 imprese under 35 che hanno resistito alle difficoltà economiche, 62.000 operano in agricoltura, settore in controtendenza, in aumento del 4,3% nel numero di imprese individuali nel secondo trimestre del 2012.
Contro la crisi della moneta, secondo la Coldiretti - che al Festival Nazionale di Campagna Amica “Cibi d’Italia” al Circo Massimo a Roma ha promosso un vero e proprio baratto di prodotti - il baratto rappresenta un mercato di scambio fisico di prodotti made in Italy con convenienza reciproca senza spendere un euro. La sua riscoperta, in tempo di crisi, evidenzia i danni provocati dalla finanza esasperata degli ultimi anni, ma sottolinea anche l’importanza di tornare a sostenere l’economia reale in un difficile momento di crisi. Con lo scambio di merci senza moneta, sottolinea la Coldiretti, si riscoprono vecchie ricette come il baratto, per secoli a fondamento dell’economia e, in un momento di contrazione dei consumi come quello che si sta vivendo, si rivela un ottimo modo per entrare in possesso di prodotti rinunciando ad alcune delle tante cose inutilizzate che si trovano nelle case. Ma se il baratto rappresenta una forma estrema di commercio sono molte le forme innovative e curiose di risparmio che si sono affermate come ad esempio il proliferare dei gruppi di acquisto solidali (Gas), il boom degli acquisti e dei confronti dei prezzi sul web o addirittura il carpooling della spesa (la condivisione, ndr) con un numero crescente di persone che di fronte al caro benzina si mettono in auto assieme per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermercati fino ai discount.
Proprio quello dei Gas, è un fenomeno di rilievo, che ha una dimensione di territorio e prossimità, ma che si dispiega anche come rete funzionale che tiene insieme la filiera che va dal produttore al consumatore rendendola più stretta e trasparente, e che coinvolge il 18,6% degli italiani, vale a dire quasi 7 milioni di persone, di cui quasi 2,7 milioni in modo regolare, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Reti che nascono da esigenze di acquisto, dalla voglia di ritrovare un diverso, migliore equilibrio tra qualità e prezzo, ma che finiscono per andare molto oltre, perché esprimono valori più alti rispetto alla pur importante dimensione commerciale, valori che hanno un forte contenuto di socialità, di ripensamento di fatto del modello di organizzazione della produzione e della società. Ogni Gas ha propri criteri per selezionare i fornitori, individuare i modi di consegna, stabilire con il produttore un prezzo equo e scegliere cosa acquistare privilegiando la stagionalità, il biologico, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, le dimensioni del produttore o infine la vicinanza territoriale (chilometro zero). Le modalità di acquisto variano notevolmente e vanno dalla consegna a domicilio, alla prenotazione via internet fino “all’adozione” in gruppo di interi animali o piante da frutto. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l’azienda sono differenti e possono prevedere, sostiene la Coldiretti, la consegna settimanale del prodotto (ad esempio una cassetta di frutta e verdura di stagione) oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet ma anche tramite abbonamento con l’offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato. Le modalità maggiormente diffuse sono la distribuzione di cassette di ortofrutta a cadenza settimanale o bisettimanale e la vendita di pacchi di carne.
Non va inoltre dimenticata la rivoluzione nel mercato di vini e degli alimenti determinata dal web dove oltre il 29% degli italiani dichiara di fare ricerche per confrontare prezzi, qualità dei cibi, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Si tratta di un numero non lontano da 15 milioni di persone nel complesso ed in particolare sono oltre 5,7 milioni a farlo regolarmente. Quello che è interessante, conclude Coldiretti, è la tendenza a formare community, aggregati di individui uniti da interessi, passioni, valori comuni. Così ci sono oltre 415.000 italiani che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrate sul cibo, e sono invece complessivamente oltre 1,4 milioni quelli che ci partecipano, comprendendo coloro che lo fanno di tanto in tanto.

Focus - Dalle stelle agli abissi, con il fil rouge del wine & food, sono soprattutto i giovani ad aguzzare l’ingegno
Essere idealista a volte paga. Come nel caso di Cristina Scappaticci, l’imprenditrice sognatrice che grazie alla sua passione per le stelle riesce ad offrire a tutti gli ospiti del suo agriturismo uno scenario unico, quello del cosmo, vincitrice degli “Oscar Green” assegnati dalla Coldiretti, nella categoria “Campagna Amica”. In collaborazione con l’osservatorio astronomico di Campo Catino, a Frosinone, infatti, Cristina riesce a mettere insieme prodotti tipici locali ed esplorazione del cielo. E così tutti i suoi commensali comodamente seduti alle loro tavole tra uno sguardo a Saturno, distante 1 miliardo e mezzo di chilometri dalla terra, e un altro al buon cibo trascorrono momenti indimenticabili. L’“Oscar Green” nella categoria “Esportare il territorio” se lo aggiudica invece l’esperienza imprenditoriale di Marta Lugano che a Genova produce uno spumante d’autore, facendolo invecchiare sott’acqua, a partire dal sogno di suo padre che facendo un’immersione si imbatte in un’imbarcazione antica dentro le cui stive si era conservato benissimo del vino millenario. Da qui l’intuizione: a girare periodicamente le bottiglie avrebbe provveduto la corrente marina, mentre, il buio degli abissi, l’umidità che li caratterizza e la temperatura ideale avrebbe fatto il resto come e meglio di una preziosa cantina. Per la categoria “Stile e Cultura d’impresa” l’“Oscar” va a Luigi Adinolfi che da un’antica ricetta della nonna che nei momenti di festa miscelava olive, zucchero ed alcol crea a Cosenza il primo amaro alle olive, prezioso digestivo che cattura curiosi e appassionati, attrae turisti e soprattutto oltrepassa i confini nazionali e arriva in Scandinavia, Corea e Stati Uniti. E ancora nella categoria “Ideando”, l’idea di Andrea De Magistris che a Cuneo sperimenta con successo la prima coltivazione di bambù interamente made in Italy. Se nell’isola di Hokkaido si produce un ottimo bambù perché non provare a farlo anche nelle Langhe piemontesi? E’ così che oggi nella sua azienda produce foglie di bambù per ricavare uno squisito tè senza eccitanti da dare ai bambini, germogli per la ristorazione, canne per l’artigianato e foglie per realizzare cosmetici. Teresa Palmieri invece conquista l’“Oscar Green” nella categoria “In Filiera” grazie al grande lavoro che la sua azienda svolge a Salerno chiudendo interamente il ciclo produttivo, dal latte alla tavola realizzando squisite mozzarelle ed altri prodotti con latte di bufala che vengono vendute direttamente in azienda riuscendo a soddisfare oltre 300 clienti al giorno. Ma la filiera si completa anche grazie ad una particolare e apprezzatissima realizzazione di pregiati oggetti in pelle come borse, svuotatasche e portariviste che ricavano dai loro grandi allevamenti. Nella categoria “Non solo agricoltura” non poteva non essere conferito l’“Oscar Green” della Coldiretti ad una realtà davvero speciale: quella di una vecchia fattoria di Verona che attraverso le amorevoli cure di Giulia Lovato compie veri e propri miracoli, con i bambini diversamente abili anche con gravi patologie che riescono a ritornare a cantare e camminare dopo anni di immobilità L’intenso rapporto con gli animali, la natura e le pratiche agricole antiche diventano di fondamentale importanza per il loro ritorno alla vita. E per finire, conclude la Coldiretti, la menzione speciale per “Paese Amico” viene assegnato al Comune di Bardolino che grazie ad un servizio navetta messo a disposizione dall’amministrazione porta tutti i consumatori, con particolare attenzione per anziani e persone in difficoltà, direttamente al mercato di Campagna Amica, scelto da tanti come punto di riferimento per la propria spesa a garanzia di qualità e territorio.

Coldiretti/Unioncamere: le imprese giovani fanno in conti con la crisi, ma l’agricoltura under 35 va controtendenza
La crisi ha provocato in Italia una strage in un solo anno di ben 26.000 imprese condotte da giovani under 35 anni in tutti i settori produttivi. E’ quanto è emerso dall’analisi illustrata dai giovani della Coldiretti al Festival Nazionale di Campagna Amica al Circo Massimo a Roma. In particolare, sono quasi 697.000 le imprese under 35 che hanno resistito alle difficoltà economiche, la maggioranza delle quali opera nel commercio e nei servizi di alloggio e ristorazione (251.000), nel manifatturiero e nelle costruzioni (182.000) e nell’agricoltura (62.000), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere relativi al primo gennaio 2012. L’agricoltura si colloca dunque sul podio delle attività di impresa preferite dai giovani e mostra anche, precisa la Coldiretti, un segnale incoraggiante di inversione di tendenza con un aumento del 4,3% nel numero di imprese individuali nel secondo trimestre del 2012. Una ripresa che non si era mai verificata prima e che conferma le caratteristiche anticicliche di un settore che è tornato ad attrarre i giovani.
Dall’indagine Coldiretti/Swg svolta su giovani agricoltori con meno di 30 anni di età emerge che il 36,5% ha una scolarità alta (specializzato, laureato, laureando), il 56% media (scuole superiori) e il 6,5% bassa (scuole medie). Un’inversione di tendenza che si riscontra anche a livello scolastico, rileva Coldiretti, con gli Istituti Agrari che hanno aumentato dell’11% il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei Licei, secondo i dati 2012 del Miur.
Nel ritorno dei giovani alla terra, evidenzia Coldiretti, è stato determinante l’allargamento dei confini dell’attività agricola che, grazie alla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali. Gli imprenditori agricoli oggi si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, ma anche della fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come i contratti realizzati da molti Comuni per la cura del verde pubblico che spesso viene affidata agli agricoltori. Per non parlare della produzione e vendita della birra ottenuta dalla coltivazione di orzo in azienda o del pane dal grano, ma anche dei prodotti cosmetici a base di vino, olio o latte di asina. E ancora delle fattorie didattiche convenzionate con le scuole e degli agriasili e agriospizi.
“In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo in queste settimane - sottolinea il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”. “L’inversione di tendenza è la dimostrazione che il settore agricolo si è rigenerato con una classe di giovani di imprenditori che non si è arroccata, come spesso accade nei momenti difficili, nella difesa dell’esistente, ma si è impegnata con successo nel capire e soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori - afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - sono queste le realtà che aumentano le chance dell’Italia per uscire presto dalla crisi e ci inducono a guardare con piu’ ottimismo al futuro”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024