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UN VINO BUONO IN OGNI LATITUDINE: DA OSAKA A NEW YORK, IL 20 APRILE SI FESTEGGIA IL “SAGRANTINO DAY”. E PROPRIO DA MONTEFALCO POTREBBE PARTIRE IL PROGETTO PILOTA DEI CRU. IL CONSORZIO DI TUTELA CHIEDE UNA MODIFICA DEL DISCIPLINARE ...

La più global delle degustazioni ha come protagonista un vitigno rigorosamente “made in Umbria”: il 20 aprile si festeggia il “Sagrantino Day”, e da Osaka a New York, da Tokio a Londra (oltre 42 le città coinvolte in tutto il mondo), saranno 4mila i professionisti coinvolti nei brindisi a base di Sagrantino di Montefalco Docg e Montefalco Doc, con la collaborazione della Worldwide Sommelier Association. La festa prosegue poi il 28 aprile a Roma, con degustazioni in tutte le enoteche della città. Per l’annata 2008, ha annunciato il Consorzio, è prevista una produzione record di Sagrantino Docg, secco e passito, pari 2,3 milioni di bottiglie (solo dieci anni fa erano 550 mila). La produzione totale dell’area, con il Montefalco Doc, supererà per l'annata 2008 i 4,6 milioni di bottiglie, con una quota di export del 30% e un giro d’affari di oltre 60 milioni di euro. Numeri tutti in crescita attorno a questo umbro da 5 stelle, con gli ettari vitati passati da 122 a 660, le cantine da 18 a 61, l’enoturismo nei 5 comuni di produzione cresciuto da 70 a 122 mila presenze in sette anni.

Intanto il Consorzio dei Vini di Montefalco ha presentato al Ministero delle Politiche Agricole una richiesta di modifica del disciplinare di produzione del Sagrantino di Montefalco che prevede tre importanti novità: l’aumento del periodo di invecchiamento da 30 a 37 mesi, dei quali almeno 12 in legno e 4 in bottiglia, l'obbligo di imbottigliamento in zona e la densità minima di 4 mila ceppi per ettaro. “Aspettiamo entro luglio dal Ministero una risposta - ha precisato in una nota stampa il Consorzio - e se tutto andrà bene le nuove annate di Sagrantino usciranno sul mercato il primo gennaio” Il Consorzio, che oggi rappresenta il 93% della produzione complessiva e che riunisce 235 produttori tra cantine imbottigliatrici e viticoltori, ha poi richiesto alla regione Umbria il rinnovo per il blocco degli impianti fino al 2012, in un'ottica di controllo della produzione.

Per l’imminente applicazione sulle denominazioni dell’Ocm Vino, il presidente delle Città del Vino Valentino Valentini ha spiegato: “il Sagrantino in questo caso è protetto. Poiché si tratta di un vino autoctono prodotto esclusivamente in una determinata area di 5 comuni e per la richiesta italiana di tutelare la denominazione territoriale, al 99% - ha detto Valentini - avremo una Dop Montefalco” E per proteggere la Docg umbra dalle imitazioni e concorrenza sleale il Consorzio di tutela ha registrato il marchio collettivo in 60 Paesi e conta di estendere, sulla base del protocollo di Lisbona, la registrazione in altri 16 Paesi, tra cui Messico, Brasile, Corea del Sud, e Europa dell'Est che rappresentano i nuovi mercati di sbocco dell'export di Sagrantino.

E potrebbe partire proprio da Montefalco il progetto pilota che porterebbe, entro la fine del 2010, la classificazione col sistema francese dei “cru” sulle etichette del Sagrantino di Montefalco Docg. Il Consorzio di tutela dei vini di Montefalco è stato, infatti, incaricato dal Ministero delle Politiche Agricole di condurre una sperimentazione per una classificazione dei vini prodotti a Montefalco con un sistema che ricalca quello dei cru francesi. Le bottiglie prodotte nel territorio della Docg Sagrantino di Montefalco verranno classificate in via sperimentale secondo tre criteri: la qualità, la notorietà e il prezzo delle singole etichette. Questa iniziativa di ricerca sarà realizzata in collaborazione con l’Università di Firenze, con progetto coordinato da Vincenzo Zampi. “Si tratta di un’attività estremamente innovativa - ha sottolineato il direttore del Consorzio dei Vini di Montefalco, Luigi Bonifazi - per un Sagrantino alla maniera delle eccellenze di Bordeaux Saint-Emilion. Una classificazione su base volontaria che fornirà al consumatore elementi in più di scelta che spiegano il prezzo finale e la base gustativa”. Inoltre, tra i nuovi progetti avviati dal Consorzio umbro, una ricerca triennale sulla tracciabilità del vitigno Sagrantino, a cura dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. L'iniziativa, cominciata con la vendemmia 2008, ha l’obiettivo di garantire il consumatore assicurando sul mercato la presenza di vini ultra-certificati, ottenuti dall'impiego di sole uve Sagrantino.

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