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UN WEEK-END IN FRANCIACORTA - IL 29 E 30 SETTEMBRE - PER SCOPRIRE IL RE DELLE BOLLICINE

Un week-end dedicato al Franciacorta e alle dolci colline da cui proviene: il 29 e il 30 settembre le “bollicine” più esclusive d’Italia saranno le protagoniste del “Festival del Franciacorta”, un appuntamento esclusivo - organizzato dal Consorzio della Franciacorta - per la vendemmia. Due giorni di gusto, di assaggi e di glamour, che avranno il loro clou in “Curtes Francae”, un banco di assaggio dove si potranno degustare e comparare fra loro, nella giusta atmosfera, i Franciacorta docg, sotto la guida attenta e competente degli stessi produttori. Ad ospitare la manifestazione sarà la cinquecentesca Villa Lechi di Erbusco, una delle più scenografiche e spettacolari dimore storiche della Franciacorta. Qui le più prestigiose aziende franciacortine faranno degustare i loro vini, offrendo al pubblico la possibilità di assaggiare, e per i grandi appassionati si svolgeranno, in entrambe le giornate, laboratori del gusto organizzati da Slow Food (d’obbligo la prenotazione), che proporranno abbinamenti eclatanti e fuori dal comune fra cibi e Franciacorta docg.
Il Festival ( http://www.franciacorta.net) prevede una miriade di eventi, fra cui l’iniziativa “Alla scoperta delle Cantine”, che darà la possibilità di effettuare visite e degustazioni direttamente nelle aziende, sotto la guida dei loro grandi enologi. Nelle ville - un tempo luogo di villeggiatura e di svago della nobiltà, ed ora spesso sede di prestigiose aziende vinicole- si esibiranno i migliori artisti di “Teatro Minimo” italiani: attori, danzatori, burattinai e marionettisti, che daranno vita a spettacoli che si ricollegano alla tradizione del Teatro da salotto, in auge fin dal ‘600 nelle corti e nei palazzi nobili europei. I tursiti ed appassionati del vino, accompagnati da esperte guide, andranno alla scoperta di torri e castelli medievali, palazzi cinquecenteschi, ville patrizie del ’700 e ‘800, antiche abbazie, fra cui il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa, uno dei migliori esempi di romanico lombardo, l’abbazia benedettina di Rodengo Saiano, che conserva opere dei maestri della Scuola bresciana del ‘500 e del ‘600 (Moretto, Romanino, Foppa, Gambara) e il convento dell’Annunciata di Rovato, con i suoi austeri chiostri e un’Annunciazione del Romanino.

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