02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

UNA BUONA ANNATA, CON SEGNALI DI RIPRESA ANCHE PER LE QUOTAZIONI DELLE UVE. ECCO LA VENDEMMIA 2011 SECONDO L’OSSERVATORIO VITI-VINICOLO DI CONFAGRICOLTURA: IN TUTTO IL MERIDIONE, UN NETTO CALO DELLA PRODUZIONE

Italia
Ecco la vendemmia di Tasca d’Almerita a Capofaro in Sicilia

“Il 2011 si conferma una buona annata: la qualità è soddisfacente, soprattutto nei vini bianchi, ed anche il mercato delle uve è in ripresa”: così Piergiovanni Pistoni, presidente della Federazione Vitivinicola Italiana, che ha analizzato i dati raccolti dall’Osservatorio vitivinicolo di Confagricoltura, confermando i sentiment, le analisi e le stime di produttori e organizzazioni categoria dei giorni scorsi. Conferme anche per i quantitativi prodotti, in calo, secondo le stime, del 5% sul 2010, per un quantitativo pari a 44 milioni di ettolitri, anche a causa di un agosto particolarmente caldo che, in questo senso, fa registrare un decremento molto più accentuato al sud del Paese sul Centro - Nord. Nello specifico, in Puglia si prevede un calo dei volumi del 10%, con picchi particolarmente negativi per il Primitivo (-30%) ed un prezzo delle uve mediamente superiore del 5-10%. In Calabria, nonostante una quantità più bassa del 15%, i prezzi saranno stabili per l’influenza delle giacenze in aumento, mentre il Cirò ha addirittura chiesto la distillazione di crisi: in definitiva, netto calo della produzione ed aumenti importanti delle quotazioni, anche se poco più che proporzionali ai tagli produttivi.

La Federazione Vitivinicola Italiana di Confagricoltura ha analizzato anche le indicazioni che arrivano dal mercato, che sono abbastanza positive per gli incrementi dei prezzi delle uve, con differenze legate soprattutto all’andamento delle denominazioni: per alcune, come il Trento Doc, i prezzi sono rientrati nella media, superando i ribassi delle ultime due annate; in Veneto la situazione è particolarmente positiva per due importanti denominazioni, Valpolicella e Prosecco; per quest’ultima, nonostante l’aumento dei volumi produttivi, si prevede un incremento delle quotazioni delle uve del 10%.

Scendendo verso il Centro, l’andamento cambia: in Toscana, il mercato è sostanzialmente stabile nella zona di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, ma preoccupa i produttori del Chianti Classico, dove si registra un netto ribasso, dovuto anche alle giacenze elevate; in questa denominazione, la produzione è oramai eccedentaria rispetto alla capacità di assorbimento del mercato.

“In questo scenario - spiega Pistoni - auspichiamo che si consolidi la nostra presenza sui mercati esteri, con produzioni sempre più qualificate. I segnali degli ultimi mesi sono incoraggianti e le imprese che hanno rivolto la loro attenzione a questi mercati, in particolare a quelli nuovi, stanno ottenendo risultati lusinghieri. Il valore delle nostre esportazioni è cresciuto dell’11%, ma ancora molto si può fare. L’internazionalizzazione delle imprese è da tempo una delle priorità di Confagricoltura. L’obiettivo è sostenere le aziende, con una normativa flessibile e strumenti operativi adeguati, agevolandone l’ingresso, in numero sempre maggiore, sui principali mercati stranieri”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli