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Una guida tutta al femminile del mondo del vino nel libro della giornalista Barbara Sgarzi

“Vino, donne e leadership” (“Il Sole 24 Ore”) raccoglie più di 30 interviste inedite a produttrici, wine writer, enologhe e comunicatrici
DONNE, IL SOLE 24 ORE, Italia
“Vino, donne e leadership” di Barbara Sgarzi

Il mondo del vino affonda le sue radici in una cultura ancestrale, in parte arroccata in questioni di genere: per esempio fino a qualche decennio fa era impensabile vedere una donna enologa. Negli ultimi anni però è in corso una rivoluzione, lenta, ma inarrestabile. Nel suo libro “Vino, donne e leadership” (“Il Sole 24 Ore”, pp. 144, prezzo di copertina 16,90 euro) la giornalista e sommelier Barbara Sgarzi raccoglie più di 30 interviste inedite a grandi protagoniste, in Italia e all’estero, per investigare la guida al femminile nel mondo del vino: produttrici, wine writer e comunicatrici, donne a capo di grandi aziende notissime o di realtà da pochi ettari, con decenni di esperienza o affacciate da poco in questo mondo.
Quali sono i valori collegati alla nuova leadership - meno autoritaria, più inclusiva, flessibile, empatica - che hanno interpretato per farsi strada in un mondo complesso? Quali gli accorgimenti per superare il periodo della pandemia? Dalla sostenibilità alla mentorship, fino alla capacità di rialzarsi dopo un fallimento, il testo riunisce la narrazione di storie che ispirano a una parte più pratica, per utilizzare i suggerimenti di leadership e applicarli a qualunque settore. Ecco quindi “nove capitoli, dedicati ognuno a un aspetto, un valore, un pilastro che ha contribuito a formare la leadership di queste grandi protagoniste del vino mondiale, narrati attraverso aneddoti e ricordi di vita che sono stati condivisi con calore, trasparenza e generosità”, spiega l’autrice nell’introduzione.
Sono sempre di più le donne che stanno conquistano il mondo del vino. Ma chi sono queste donne che tracciano la strada del futuro del vino al femminile? “Ci sono le discendenti di famiglie storiche, che dall’esterno sembrano aver avuto la strada spianata e invece magari hanno dovuto lottare contro il pregiudizio di chi diceva loro “non sono più i vini di tuo padre”. Ci sono quelle arrivate al vino dopo mille esperienze diverse e lavori anche lontanissimi da quello in vigna o in cantina, come in una lunga storia d’amore tormentata, ma con il lieto fine. Quelle, ancora, che non potevano contare né sul nome né sulla famiglia, ma solo su una grande passione e hanno costruito una nuova realtà negli anni, barbatella dopo barbatella”, si legge nell’introduzione.
“Le pioniere di cui Barbara ci racconta hanno contribuito in prima persona a un cambiamento che è ormai internazionale e diffuso - spiega nella prefazione al libro Donatella Cinelli Colombini, presidente delle Donne del Vino - un protagonismo femminile che in Italia prende connotati particolarmente positivi e sta aiutando le cantine a diventare più forti dove storicamente non lo erano: nell’immagine e nell’apprezzamento commerciale delle loro bottiglie. Sono infatti le donne a trasformare il vino italiano in euro, dollari, yen”.

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