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“UNA VITICOLTURA DI TERRITORIO ORIENTATA VERSO UNA PRODUZIONE DI QUALITÀ”: ECCO LA RISOLUZIONE ALL’UNANIMITÀ DELL’AREV (ASSEMBLEA DELLE REGIONI EUROPEE VITICOLE) IN VISTA DELL’IMMINENTE ENTRATA IN VIGORE DELLA NUOVA OCM VINO

I rappresentanti politici e professionali dell’assemblea delle Regioni Europee Viticole (Arev), in riunione plenaria il 19 giugno a Evora (Portogallo), hanno ribadito all’unanimità il loro impegno a “favore di una viticoltura di territorio, rispettosa delle identità e della storia di quei territori e fortemente orientata verso la produzione di prodotti di qualità”.
Dopo l’adozione del Trattato di Lisbona, la politica vitivinicola, che precedentemente era di competenza della Commissione, sarà governata da decisioni prese insieme al Parlamento europeo. In questa prospettiva, l’Arev intende rafforzare le relazioni che ha con entrambe le istituzioni.
L’orientamento liberale, imposto dalla Commissione attraverso l’ultima riforma dell’Ocm, che prevede per esempio lo smantellamento dei meccanismi di gestione economica e del potenziale di produzione, rappresenta una deriva a cui l’Arev continuerà a opporsi. Per questo, l’Arev intende istituire, in vista della relazione della Commissione per il 2012, un riesame delle diverse misure in vigore e uno studio scientifico sul contesto socio-economico, ambientale e paesaggistico che si delineerà con la liberalizzazione dei diritti impianto programmato per il 2015.
La viticoltura europea, per ritrovare un nuovo assetto, necessita di una specifica politica di approccio e l’Arev vuole che il Commissario responsabile per l’agricoltura e lo sviluppo rurale appartenga ad uno Stato membro in cui la viticoltura è una realtà economica importante.

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