Un investimento forte in termini di terzietà nel controllo e di coordinamento delle attività previste dalla legge 164 del 1992, sulla tutela dei vini Doc e Igt: lo ha chiesto Unioncamere in una audizione informale alla Commissione Agricoltura della Camera, precisando di puntare così a una maggiore qualità e al tempo stesso ad una irrinunciabile semplificazione del settore.
"La legge 164 - ha affermato il vice-presidente di Unioncamere - Francesco Bettoni - è stata sicuramente una norma positiva. Oggi, tuttavia, segna il passo sia di fronte ai consumatori, sia rispetto ai produttori. I primi, infatti, si aspettano maggiori garanzie di qualità del prodotto. I secondi, sono spesso indifesi dinanzi al fenomeno della contrattazione internazionale".
Il vice-presidente di Unioncamere ricorda che la filiera italiana è la più bersagliata al mondo da frodi di varia natura e cita l'esempio dei circa 100mila pacchi attualmente fermi all'aeroporto della Malpensa per il controllo doganale, di cui il 35% è di natura agroalimentare.
A difesa del patrimonio vitivinicolo italiano, Bettoni propone dunque di "far passare i controlli, attualmente a carico di Regioni, Consorzi di Tutela e Camere di Commercio, attraverso un istituto terzo, che, nella fattispecie, potrebbe essere rappresentato proprio dalle Camere di Commercio".
"I Consorzi di Tutela - fa notare Bettoni - non rappresentano tutti i produttori, e, quindi, sono nella condizione di dover controllare insieme i propri soci e i produttori non associati, con un evidente, doppio problema di conflitto di interessi".
Unioncamere da circa quarant'anni è coinvolta in questa attività di controllo, e, anche per questo, secondo Bettoni "é dotata di competenza, know how, e, direi della storicizzazione necessari al ruolo".
"Il nostro diretto coinvolgimento - sottolinea infine Bettoni - porterebbe anche ad una sburocratizzazione del settore, a tutto vantaggio dei nostri imprenditori".
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