Nei primi sei mesi del 2022 gli Usa hanno importato 3,5 miliardi di dollari di vino, il 7,1% in più del primo semestre 2021, per 693,2 milioni di litri (+4,6%), ad un prezzo medio di 5,05 dollari al litro (+2,4%). Come raccontano gli ultimi dati dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino, analizzati da WineNews, la maggior parte della spesa (2,38 miliardi di dollari, +5,1%) è destinata ai vini fermi imbottigliati, 882 milioni di dollari vanno agli sparkling (+15,7%) e 218,8 milioni di dollari ai vini sfusi (+0,7%).
Il primo partner commerciale è la Francia, a quota 1,26 miliardi di dollari (+8,6%) di vino esportato verso gli Usa, seguita a poca distanza dall’Italia, a quota 1,13 miliardi di dollari (+4,8%), con una frenata sui ritmi di crescita registrati sin qui da inizio anno. Dopo i primi 5 mesi del 2022, come raccontavano gli ultimi dati Istat (qui), l’evoluzione era stata del +12,5% sul 2021. Da giugno in avanti di un anno fa gli Usa, come tutto il resto del mondo, tornavano alla normalità, così come i loro consumi, per cui un riallineamento tra 2021 e 2022, sul lungo periodo, non dovrà stupire. Staccatissimi, Nuova Zelanda (259,5 milioni di dollari, +11,2%), Spagna (178,3 milioni di dollari, -5,3%) e Australia (162,6 milioni di dollari, +16,7%).
A volume è sempre l’Italia il primo fornitore di vino (e mosto) degli Usa, con 186,1 milioni di litri (-0,2%) esportati nel primo semestre 2022, con il Canada al secondo posto (99,4 milioni di litri, -9,2%) e la Francia (96,8 milioni di litri, -2,5%) al terzo, quindi Cile (73,7 milioni di litri, +14,9%) e Australia (66,5 milioni di litri, +21,2%). In difficoltà la Spagna, con 32,6 milioni di litri e in caduta del -11,8%.
Numeri che non solo consolidano il primato degli Usa come principale mercato a valore del mondo, ma che segnano anche il sorpasso sulla Germania in termini di volumi. Come visto, la crescita delle bollicine è la più sostenuta, e ne beneficiano soprattutto la Francia, con un giro d’affari per la categoria di 525,9 milioni di dollari (+21,4%), e l’Italia, con 299,7 milioni di dollari (+10,7%), mentre la Spagna perde l’8,6% e arretra a 43,4 milioni di dollari. Guardando all’imbottigliato fermo, l’Italia si conferma al top, sia a volume (121,3 milioni di litri, -4%) che a valore (820,2 milioni di dollari, +2,8%). La Francia è staccatissima nei volumi, con 66,8 milioni di litri (-1,6%), ma non certo nei valori, a quota 696,5 milioni di dollari (+6,3%), con un prezzo medio che premia decisamente i vini francesi: 10,42 dollari al litro, contro i 6,76 dollari al litro dell’imbottigliato italiano.
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