Sarà che il tempo stringe, visto che il 2015 è più vicino di quanto sembri, o che il Premier Letta e il Presidente della Repubblica Napolitano, nei giorni scorsi, hanno dato il via ufficiale alla campagna promozionale internazionale dell’Expo 2015 di Milano (“Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, il tema), fatto sta che inizia a comporsi il “puzzle”, almeno teorico, dello spazio che sarà dedicato all’Italia, in un appuntamento che in tanti vedono come occasione per il rilancio dell’economia del Paese. E, così, se in aprile, a Vinitaly, è stato siglato un accordo tra VeronaFiere ed Expo 2015, per “OperaWineExpo” (sulla scia di Opera Wine, la degustazione che Vinitaly organizza insieme alla rivista Usa “Wine Specator”), che da programma sarà di scena dal 14 giugno al 6 settembre 2015, sotto forma di mostra permanente al Palazzo della Gran Guardia di Verona, e con l’idea di un “Grand Tasting” con i migliori vini italiani, ambasciatori della qualità made in Italy nel mondo, come chiusura dell’Expo, arrivano anche annunci di altre iniziative. Come quella di un padiglione dedicato al Bacco tricolore (del quale non si conoscono ancora i dettagli), promesso ieri (nella rielezione di Domenico Zonin a presidente dell’Unione Italiana Vini) dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. Ma se il vino è il principe dell’agroalimentare tricolore, non sarà, ovviamente il solo protagonista. E se, in maggio, Federalimentare e Fiera di Parma hanno annunciato “Cibus Expo”, un padiglione di 5.000 metri quadrati prossimo al padiglione Italia dell’Expo di Milano 2015, che raccoglierà 1.000 imprese dell’eccellenza agroalimentare italiano, con eventi, show cooking e approfondimenti, ora anche Oscar Farinetti, creatore di Eataly, fenomeno che in pochi anni è diventato uno dei brand più forti nel mondo legati ai sapori italiani di qualità, ha svelato il suo progetto: 20 ristoranti e 120 osterie a conduzione familiare tra i padiglioni, per raccontare “il percorso della biodiversità italiana in una struttura di 8.000 metri quadrati con 2.000 posti”, dove si prevede saranno serviti 2,2 milioni di pasti, e con la collaborazione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di Slow Food.
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