Sembrano cadute nel vuoto le richieste e le proteste dei produttori di Sauternes contro la linea di alta velocità che dovrebbe connettere le città di Tolosa, Bordeaux e Dax attraversando il territorio dove si produce il vino dolce più famoso del mondo, danneggiando, secondo i produttori, il delicato microclima della Regione. Il progetto, riporta “Decanter”, sta per essere approvato dal Governo di Hollande, e la lettera di protesta dei produttori di vino, guidati da Xavier Planty, co proprietario di Chateau Guiraud, inviata a giugno, non ha ricevuto risposta.
I produttori si dicono frustrati, anche perché, in un sondaggio pubblico, a cui avrebbero risposto 14.000 persone, il 90% sarebbe contrario al progetto. Ma il Governo francese si è posto l'obiettivo di realizzare 225.000 nuove miglia di ferrovia ad alta velocità in Francia entro il 2030, e sembra deciso ad andare avanti.
La linea, in realtà, non attraverserà i vigneti, ma porterà comunque “ad un disastro socio-economico ed ecologico”, come ha spiegato già a fine 2014 lo stesso Planty che, insieme agli altri 170 produttori della Odg Sauternes-Barsac, aveva chiesto la “cancellazione di un progetto senza alcun senso”. Il timore è che la nuova linea dell’alta velocità si riveli altamente lesiva per il microclima da cui il Sauternes trae le proprie fortune, quello della valle del Ciron. “I nostri vini - ha spiegato Planty - hanno una caratteristica speciale: non possono essere prodotti senza il fungo Botrytis cinerea, che cresce sotto l’influenza della nebbia e dell’umidità del mattino e del sole nel pomeriggio. Questa nebbia è direttamente correlata alla valle del Ciron, perché le acque di questo fiume sono più fredde di quelle della Garonna: senza l’alternanza di umidità e di sole, non può esserci la muffa nobile fondamentale per i nostri vini”.
Il nesso tra terroir e fiume Ciron, del resto, è stabilito chiaramente anche nelle specifiche della Odg Sauternes-Barsac, e l’impatto sarebbe davvero notevole: il tracciato dell’opera taglierebbe il fiume in tre punti, attraverserebbe 30 affluenti, addentrandosi nella valle per un tragitto di oltre 100 chilometri, impattando su 40 diverse zone umide e sulle falde acquifere.
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