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IN CASTILLA-LA MANCHA

Vignerons italiani alla conquista della Spagna: Fantini Wines rileva la cantina ex Venta la Vega

Integrandola con la controllata spagnola Finca Fella e decuplicando la produzione (da vecchie viti) potrebbe diventare l’azienda più grande del gruppo

Per spirito imprenditoriale e visione illuminata, da tempo i produttori del vino italiano sono andati alla conquista dei vigneti del Nuovo Mondo, investendo in aziende nei territori enoici più importanti d’America, dalla Virginia alla California, dall’Oregon all’Argentina, e non solo, ma senza tralasciare i Paesi storici produttori di vino della Vecchia Europa, ma in quelli areali dove gli ettari vitati hanno prezzi competitivi e i mercati buone potenzialità. È la via percorsa, dall’Abruzzo alla Spagna, da Fantini Wines, il gruppo vinicolo di Ortona, leader nell’export dal Sud Italia (di proprietà di Platinum Equity, con un Ebitda record del 27,5% e un fatturato di 84 milioni di euro nel 2024), che, nei giorni scorsi, ha acquisito la proprietà della cantina ex Venta la Vega, boutique winery di prestigio e tecnologica, ad Almansa, nella Castilla-La Mancha, una delle regioni enoiche più vocate ma anche meno conosciute, dove, a 1.200 metri di altitudine ai piedi delle leggendarie montagne El Mugrón, è la più grande piantagione singola di varietà Garnacha Tintorera in Europa con viti vecchissime. L’obbiettivo è quello di “programmare uno sviluppo fino a ieri impensabile, con la possibilità di decuplicare l’attuale produzione iberica nell’arco di un decennio e incrementarne ancora di più l’alto livello qualitativo”. Il gruppo, infatti, è sbarcato in Castiglia già nel 2021, con la vicina controllata Finca Fella, ad Alpera, mosaico di 1.300-1.400 ettari, vocati sempre alla viticoltura eroica (a 900-1.250 metri), “custode” anche qui di vecchi viti, e un brand già consolidato al quale, ora, sarà integrata la nuova acquisizione. Si tratta di 60 ettari di terreno, ma con diritti d’acquisto su 180 ettari di vigneti di grande pregio, e una cantina moderna e strutturata che vanta forti potenzialità di sviluppo: basti pensare che oggi Finca Fella produce poco più di 1 milione di bottiglie l’anno, che potranno moltiplicarsi fino a 10 milioni e, considerando che, in tutto, oggi, la produzione complessiva di Fantini è 22-23 milioni di bottiglie - distribuite in più di 90 Paesi - in 10 anni la consociata spagnola potrebbe diventare l’azienda più grande del gruppo. L’acquisizione, oltre a consentire a Fantini di dotarsi di un importante asset per la vinificazione, assocerà a sé, infatti, i viticoltori già legati alla cantina, realtà in una tenuta da 800 ettari di cui 231 a vigneto.
La nuova acquisizione è “un colpo importantissimo all’estero”, dice Fantini, che, dagli inizi nel 1994, partendo da Ortona in Abruzzo, poco a poco è diventata tra le aziende esportatrici leader del Sud Italia, grazie ad “un’attenta politica votata alla più alta ricerca qualitativa e di marketing”, che ha portato alla creazione di nuove etichette e all’espansione in mercati emergenti, tra cui l’Africa: l’acquisizione di ex Venta la Vega non smentisce il consolidato modello di business che il gruppo vinicolo ha perseguito con successo in questi anni - in sintesi: non avere vigneti di proprietà, ma stringere accordi con i viticoltori-custodi del territorio, affiancando loro giovani e selezionati enologi e formando così una “federazione” di cantine, sparse perlopiù nel Meridione, in cui la cura delle viti fosse affidata direttamente a chi ne conosce tutti i segreti - ma lo integra e diventa funzionale “ai risultati eclatanti ottenuti da qualche anno proprio in terra iberica”.
Dove, lanciando sul mercato bottiglie che hanno ottenuto risultati lusinghieri e sorprendenti sia in termini di vendite che di qualità, “Finca Fella sta crescendo così rapidamente che abbiamo avvertito la necessità di essere in grado di aumentare i volumi di produzione e di poter continuare ad elevarne nel contempo i già alti livelli qualitativi - spiega Valentino Sciotti, fondatore e ceo Fantini - noi rimaniamo sempre fedeli al concetto di boutique winery, che non è mai legato alle quantità, ma alla capacità di lavorare con la massima attenzione per i dettagli. Crescendo sempre più, rischiavamo di non essere più in grado di farlo. Abbiamo sempre detto di voler crescere facendo crescere nel contempo i territori nei quali andiamo a operare, attraverso accordi con le persone che già li lavorano - aggiunge Sciotti - vogliamo sempre essere un’opportunità per tutte le zone dove arriviamo e per i contadini che vi operano magari da generazioni”.
Così sarà anche in questo caso. La cantina ex Venta la Vega, come già i vigneti di Finca Fella distanti pochi km, si trova in una delle regioni più vocate alla vitivinicoltura, ma anche meno conosciute per il settore: Castilla-La Mancha. In particolare è nell’area di Alpera-Almansa, a pochi km da Albacete, nella parte meridionale della regione, neanche sei chilometri di distanza dalla Comunidad Valenciana, un’ora e mezza di auto da Murcia, qualcosa meno per raggiungere il mare di Alicante: nulla a che fare con la Spagna enologica “mainstream”, quella de La Rioja o della Catalogna, del Duero o dell’Andalusia. Perfetto stile Fantini, quindi, che in questi anni ha sempre valorizzato la straordinarietà di produzioni marginali e neglette in Abruzzo, Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna. Ma Almansa è un piccolo paradiso per le uve: la tenuta, situata ai piedi delle leggendarie montagne, note come El Mugrón, costituisce la più grande piantagione singola di varietà Garnacha Tintorera in Europa. Si trova a 1.200 metri d’altitudine, il che favorisce la creazione di microclimi naturali distintivi; ma l’acqua scarseggia e questo costringe a un’agricoltura eroica, ma di eccellente livello qualitativo, perché le condizioni sono perfette per la produzione di vini unici. I vigneti sono vecchissimi: “vera e propria viticoltura eroica - evidenzia Tommaso Ciampoli, socio fondatore e amministratore dell’azienda - le viti devono sopravvivere in quasi assenza di acqua. Così rimangono basse, praticamente al livello del terreno, la vendemmia diventa qualcosa di straordinario. La densità è ridottissima, tre metri per tre; le rese per ettaro davvero minime; la qualità, però, strepitosa”.
“Avvertivamo la necessità di prepararci a gestire la crescita perché vogliamo sempre garantire l’incremento dei livelli di attenzione, di lavorazione e di qualità che possiamo vantare oggi: è l’elemento principale che spiega il nostro successo e non lo vogliamo certo perdere per strada - aggiunge Sciotti - per ottenere questo risultato, ci serviva una struttura molto più grande e molto più tecnologica”, proprio come quella appena acquisita. “Io credo tantissimo in questa scelta, anche perché i vini di Finca Fella fanno messe di premi ovunque vengano presentati e ottengono incredibili performances di vendita in ogni mercato in cui si affacciano. Siamo molto ma molto entusiasti del nostro progetto Spagna, che significa vini dal rapporto qualità/prezzo assolutamente eccezionale”, conclude Sciotti. E tale è il successo che Fantini - che esporta il 96% della propria produzione all’estero - si è già vista costretta a far sbarcare le proprie bottiglie Finca Fella anche in Italia, vista la grande richiesta.

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