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Vinexpo 2019 - Investire in vino, istruzioni per l’uso: le indicazioni dell’agenzia WI&NE

Tanti i fattori chiave, non solo il valore dei vigneti. Che, in Borgogna, supera i 5 milioni di euro ad ettaro, e si aggira oltre 1 milione a Bordeaux
Bordeaux, INVESTIMENTI, Vinexpo, vino, Mondo
Chateau d'Yquem, una delle realtà più prestigiose di Lvmh di Bernard Arnault

“Il mercato del vino è una cosa fantastica, ed è naturale, dunque, che da tutto il mondo arrivino investimenti nei territori più importanti, come Bordeaux”. Parola di David Lawton, presidente di WI&NE, società specializzata nella consulenza sulle transazioni di aziende, che, oggi a Vinexpo, ha fatto luce su cosa voglia dire, davvero, pensare ad un investimento in vigna. Fenomeno che, negli ultimi anni, ha vissuto una vera propria età dell’oro, con in prezzi dei vigneti più prestigiosi cresciuti a dismisura. In Francia come in Italia. E se nel Belpaese, a Barolo, si superano anche i 3 milioni di euro ad ettaro, a Montalcino, terra del Brunello, si sfiora il milione di euro ad ettaro, e in altri territori, come Bolgheri o la Valpolicella si oscilla tra i 500.000 ed i 600.000 euro ad ettaro, da stime WineNews, in Francia, tra i grandi territori, i più “abbordabili”, secondo i dati dell’agenzia specializzata Safer, sono proprio Bordeaux, e la Champagne, con 1 milione di euro ad ettaro, ma dove è facile superare anche i 2, soprattutto nella Gironda, nella zona di Paullica. Ben più elevate le quotazioni dei terreni in Borgogna, dove se in casi eccezionali si sono toccati anche i 14 milioni di euro ad ettaro, nella maggior parte dei casi si tratta intorno ai 5 milioni di euro. Anche nel Rodano le quotazioni di alcuni vigneti si aggirano intorno a milione di euro ad ettaro, con zone come Châteauneuf-du-Pape che invece vedono valutazioni di 400.000 euro ad ettaro, per parlare solo dei vigneti più importanti. In Alsazia, invece, quotazioni decisamente più abbordabili, che oscillano tra i 50.000 ed i 300.000 euro ad ettaro, e ancora più conveniente è la Languedoc-Roussillon, dove si va dai 10.000 ai 40.000 euro. In Provenza, invece, i prezzi partono da 25.000 euro ad ettaro, ma si stanno alzando rapidamente, toccando in qualche caso anche i 160.000 euro ad ettaro, stessa quotazione dei vigneti più importanti della Loira, intorno a Sancerre, ma dove la maggior parte dei vigneti è quotata anche meno di 10.000 euro ad ettaro. Cifre che, nel 2017, si sono tradotte, in Francia, in affari e passaggi di mano per 1,3 miliardi di dollari.

“Qui i prezzi “appartengono alla terra” - spiega ancora Lawton - e il mercato è fantastico perché offre opportunità per tutti. Soprattutto a Bordeaux, dove possono esserci possibilità di investimento a partire da 1 milione di euro, per arrivare anche a 500 milioni, per esempio”.
Ma se sono spesso i valori fondiari a fare notizia, sono tanti i fattori da valutare bene, quando si investe in un’azienda vinicola, ricordano gli esperti di WI&NE. Perché va valuto bene il valore del marchio, ovviamente, ma anche lo stato dei vigneti, la loro età, la densità di impianto, e la potenziale resa economica di ogni ettaro, tenendo in conto le regole di produzione delle denominazioni ed il “progetto vinicolo” che si ha in mente. Ma anche, ovviamente, il valore delle strutture, degli spazi adibiti alla produzione e alla conservazione del vino, alle scorte di cantina e loro valore, non solo al momento dell’acquisto, ma anche, cosa assai difficile, nel tempo. E poi ancora la location, la strategia che si vuole mettere in campo sui mercati, oltre che, va da sè lo stato economico finanziario dell’azienda, quando si rilevano non solo le proprietà immobiliari, ma tutta l’impresa. E, soprattutto, tener conto di una cosa, che può sembrare scontata, ma spesso non lo è con chi investe in vino che pensa soprattutto al “prestigio” che diventare produttore: che produrre vino è una forma di agricoltura, con tutti i benefici e le difficoltà che lavorare con la terra comporta.

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