02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
LA PROTESTA

Vini di Bordeaux a 1,39 euro da Lidl, la manifestazione dei sindacati: “così distruggete il vino”

Striscioni, cori e tralci di vite davanti ai supermercati. Viticoltori infuriati: “con questi prezzi non sopravviviamo. L’aceto costa di più”

Tra la crisi del vino e l’estirpazione dei vigneti, con conseguente calo del loro valore, a Bordeaux - ma in generale, in tutta la Francia - non soffia certo un buon vento. Ma quando ai prezzi di uscita dell’annata 2024 en Primeur da parte dei grandi Chateaux, che mostrano un calo medio del -30% (con i prezzi più bassi dal 2014 ad oggi), si aggiungono anche i ribassi da parte dei rivenditori in Gdo, allora riesplode, ancora una volta, anche la protesta con tanto di manifestazione. È successo il 12 luglio, come spiega il magazine francese “Vitisphere”, che racconta dell’unione delle forze da parte dei sindacati del vino transalpini, e della Gironda in particolare - la Fédération Départementale des Syndicats d’Exploitants Agricoles (Fdsea 33), i Jeunes Agriculteurs (Ja 33), la Coordination Rurale (Cr33), la Collectif Viti 33 e l’Aoc Bordeaux - tutti coalizzati contro i punti vendita della Lidl, Netto e Intermarché della Gironda, che sui propri scaffali hanno messo in vendita bottiglie di vino a basso prezzo: in particolare, causa scatenante, la scelta della Lidl di porre sul Croix de Ceyssac il prezzo di 1,39 euro per la seconda bottiglia, con uno sconto del 30% rispetto alla prima (già di per sé venduta a 1,99 euro). Una promozione andata di traverso a molti viticoltori che hanno esposto striscioni e scandito slogan soprattutto nei confronti della catena di supermercati tedesca accusandola di “disprezzare le cose buone” e chiedendo lo “stop ai prezzi osceni” al grido di “il nostro vino vale di più”.
E tra adesivi con scritto “Vitiscore E: il prezzo del disprezzo per la vita del viticoltore” affissi negli scaffali, carrelli della spesa uniti per bloccare gli ingressi e le stesse viti scaricate a tralci con i trattori a ridosso dei supermercati, a fare il punto è Serge Bergeon, segretario generale Fdsea 33, con un messaggio inequivocabile: “questi marchi stanno facendo tutto il possibile per distruggere il settore - ha detto - il vino a 1,39 euro è un messaggio ingannevole. E chissà fino a dove si spingeranno. Lidl è il principale rivenditore europeo e vive della miseria della gente. È tragico”.
Sono tante le voci raccolte durante la giornata di protesta, e tutte evidenziano un malcontento latente: “con il vino sotto i 4,39 euro non si sopravvive”, riassume Arthur Gaubey, consigliere della Camera dell’Agricoltura della Gironda, e “quando nella stessa corsia, l’aceto costa più del vino, allora c’è un problema”, lamenta Vincent Collineau, co-presidente Cr33, che aggiunge: “non è solo la Lidl. Tutti i vini in vendita al di sotto di un prezzo redditizio non dovrebbero essere venduti. Distributori e commercianti che vendono a prezzi bassi sono nella stessa barca e complici della sepoltura in atto dei viticoltori. Ogni tre giorni in Gironda perdiamo un agricoltore nell’indifferenza generale”. Fiducioso è però Thomas Fonteyreaud, della Confédération Paysanne de Gironde: “con questi prezzi stiamo perdendo denaro, ma la filiera sta diventando più incisiva sull’argomento, ed è un ottimo risultato”.
Manifestazioni che, peraltro, avvengono prima dell’incontro fissato dai viticoltori della zona con la Ministra dell’Agricoltura francese, Annie Genevard, in programma domani, 15 luglio.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli