02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

VINI PREGIATI: UN INVESTIMENTO INTERESSANTE. ROGER SIGNER, ANALISTA DEL CREDIT SUISSE FORNISCE LE FONDAMENTALI “ISTRUZIONI PER L’USO” E ALCUNE OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTITORI DI QUESTO PARTICOLARE MERCATO

Negli ultimi dieci anni il mercato dei vini pregiati ha fatto meglio dei maggiori mercati mercati azionari e delle commodity, diventando un valido investimento alternativo. Roger Signer, analista del Credit Suisse, spiega le loro potenzialità e come gli investitori possono aumentare la loro esposizione nella fascia più alta di questo particolare mercato, fornemdo anche le fondamentali regole da seguire per avventurarsi in questo che, ricordiamolo, resta un mercato per esperti e non va considerato come un semplice sistema per ampliare il proprio portafoglio di investimento.
In base all’indice Liv-ex 100 Fine Wine, da inizio decennio il mercato dei vini pregiati ha reso più degli indici di azioni e commodity come l’MSCI World e il CRB, diventando una categoria d’investimento alternativa sempre più rilevante per diversificare il proprio portafoglio.
Ma ocsa si intende per vino pregiato? La storia dell’industria vinicola risale addirittura alle origini dell’umanità. Oggi quello vinicolo è un vasto mercato globale la cui internazionalizzazione è aumentata negli ultimi 20 anni. Prima di analizzarlo più da vicino è opportuno definire il concetto di vino pregiato: è un vino che genera rendimenti costanti in un orizzonte d’investimento a lungo termine, grazie a una domanda in continua crescita. I vini di qualità “investment grade” sono principalmente francesi, sono sul mercato da secoli, hanno una produzione limitata e un invecchiamento molto lungo.
L’interesse nel vino pregiato come investimento è cresciuto negli ultimi anni. Ad esempio la rapida diffusione del benessere in Cina, pur interessando una parte ancora minima della popolazione, ha ingrossato notevolmente le fila dei consumatori di vini pregiati e degli investitori. Secondo l’Asia-Pacific Wealth Report 2009 di Merrill Lynch e Capgemini, entro il 2018 gli individui facoltosi in Cina e India saranno triplicati, con un potenziale aumento anche dei consumatori di vino.
Se il consumo globale di vino è aumentato nell’ultima decade, la produzione di vini pregiati, soprattutto francesi, si è invece ridotta. Le coltivazioni per i vini pregiati sono già sature, perché le leggi francesi sono molto restrittive in materia di estensione dei vigneti e di volumi prodotti. Inoltre l’output risente anche delle scelte di produttori e commercianti che non intendono necessariamente incrementarlo per preservare rarità ed esclusività dei vini.
Il Liv-ex 100 Fine Wine Index (London International Vintners Exchange Index), uno dei principali benchmark del settore vitivinicolo, indica la performance dei cento vini più richiesti al mondo. Anche se verte principalmente sul Bordeaux, include anche vini della Borgogna, della Valle del Rodano, della Champagne e dell’Italia. Sinora il vino pregiato ha generato rendimenti elevati, soprattutto dalla fine del 2005 all’estate 2008. In questo periodo il Liv-ex 100 Fine Wine Index è aumentato di oltre il 160 per cento, a fronte di un esiguo +12 per cento dell’MSCI World Index, il benchmark globale del mercato azionario. Dal 2001 il vino pregiato ha superato anche l’indice CRB delle commodity di oltre il 200 percento.
Chi vuole investire fisicamente nel vino deve scegliere un’etichetta di comprovata qualità. Ma un grande nome può anche non bastare. È l’annata a trasformare i grandi vini in buoni investimenti. Le ultime migliori annate sono 1982, 2000 e 2005, con lo Château Lafite 1982 nel ruolo di mattatore. Una cassa di 12 bottiglie di Premier Cru bordolese dal costo originario di 325 sterline (382 euro o 515 dollari) oggi può valerne 25.000.
Un’altra possibilità è acquistare vino all’asta. Le aste principali battono i cinque Premier Cru Château Haut-Brion, Lafite Rothschild, Latour, Margaux e Mouton Rothschild. Una cassa di vino può costare solo 1.000 dollari, ma poi le bottiglie vanno conservate in perfette condizioni per un invecchiamento ideale.
Alcuni commercianti vinicoli offrono la possibilità di investire in vini già in possesso degli investitori, fornendo loro diversi servizi come portfolio management, pianificazione della cantina e consulenza. In genere consigliano vini accessibili ai piccoli investitori in procinto di ampliare le loro cantine. Infine, chi preferisce un approccio più passivo e non vuole occuparsi fisicamente del vino, per non parlare delle spese di stoccaggio o del controllo dell’origine, dovrebbe considerare un wine fund, un fondo d’investimento specializzato in vino.
(Fonte: https://emagazine.credit-suisse.com)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli