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VINITALY 2008 - SGUARDO SUGLI ORIZZONTI FUTURI DEL MONDO DEL VINO: “ANCHE I TERROIR POSSONO ESSERE ESPORTATI FUORI DALL’EUROPA E L’OMOLOGAZIONE DEI GUSTI È SOLTANTO UN PERICOLO TEMPORANEO”. PAROLA DI THIERRY DESSEAUVE

La mondializzazione del vino non spaventa Thierry Desseave, famoso wine-writer transalpino che insieme a Bettane costituisce una delle coppie di critici enologici più autorevoli al mondo, tanto da teorizzare la riproducibilità del terroir fuori dai suoi confini storici e naturali dell’Europa: “ormai anche i produttori del nuovo mondo hanno imparato a cogliere le peculiarità e gli elementi fondanti di quello che noi siamo abituati a considerare un patrimonio solo nostro: quello del terroir. Anche in Nuova Zelanda o Australia - spiega a WineNews, Desseave - esistono i grandi vini che fondano la propria grandezza sull’originalità dei in cui vengono prodotti e che potremmo tranquillamente definire di territorio”. In questo senso, anche la temuta omologazione del gusto sembra agli occhi del critico francese meno difficile da scongiurare. “L’omologazione del gusto - continua Desseauve - è un pericolo ormai temporaneo, nel senso che seduce soltanto gli appassionati della “prima ora”. I nuovi consumatori sono capaci ormai di orientarsi con sufficiente autonomia e, dopo qualche doveroso inciampo, finiscono per cercare in un vino autenticità e, soprattutto, originalità”.

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