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Vinitaly (6/10 aprile), tutti a Verona ... Alla ricerca di curiosità: dalla bottiglia più tecnologica alla quella più appetitosa, a quella più irriverente ... Indirizzi utili e altri eventi (ViniVeri, VinNatur, Critical Wine)
di Bernardo Lapini

Verona è pronta a ospitare, dal 6 al 10 aprile, un Vinitaly da record: la grande kermesse internazionale del vino, a cui è associato il Salone internazionale dell’Olio (Sol), compie 40 anni: 40 edizioni che hanno visto la manifestazione diventare uno dei più importanti appuntamenti mondiali del settore, ulteriormente cresciuto nell’ultimo decennio grazie al successo delle vino italiano di qualità. Sempre di più l'evento di Veronafiere si rivolge a un pubblico professionale di addetti ai lavori, operatori, buyers.
Ma anche gli enoappassionati, che rappresentano ormai un'importante fetta nei bilanci delle vendite dirette delle aziende, hanno tutti i titoli per appassionarsi a questa rassegna ... E, in quest’ottica, oltre alla fiera, Verona ha creato un evento parallelo, Vinitaly for you (e Sol for you), che è rivolto al grande pubblico degli appassionati, dei consumatori, dei curiosi, nel Palazzo della Gran Guardia (Piazza Bra), dove vengono organizzati ogni giorno degustazioni guidate, assaggi, seminari, spettacoli.
La fiera professionale, comunque, continua a essere la meta preferita dai cultori del buon bere, perché il numero e la qualità degli espositori presenti, italiani ed esteri, e la varietà delle iniziative (convegni, presentazioni, degustazioni) sono tali da soddisfare ogni curiosità e ogni esigenza. A Veronafiere i vari Paesi presentano, oltre ai vini, il loro territorio. Le regioni italiane esibiscono giacimenti enogastronomici spesso sorprendenti e poco conosciuti. I consorzi delle doc e delle docg offrono panoramiche complete della geografia enologica italiana. I produttori del Nuovo Mondo si presentano al pubblico europeo.
Veronafiere si raggiunge rapidamente dal casello di Verona Sud dell’A4. E’ abbastanza vicino alla stazione di Porta Nuova, a cui è collegato da bus e navette. L’ingresso in teoria è riservato agli operatori del settore, ma l’appassionato non ha difficoltà a entrare (è obbligatoria la registrazione). Quest’anno è possibile prenotare e acquistare il biglietto on line (www.veronafiere.it , info@veronafiere.it), con possibilità di accedere alla fiera tramite corsie preferenziali: il prezzo è scontato a 30 euro, in questo caso (il biglietto intero alle casse costa 35 euro e l’abbonamento a 5 ingressi 80 euro). E’ consigliabile al momento dell'ingresso in Fiera prendere subito catalogo e mappa ...


In giro, in fiera, alla ricerca di stranezze ...

Quindi via alla ricerca di bottiglia particolari e di curiosità che WineNews vi segnala, ben sapendo di dimenticarle ... più di mille!!! Insomma, dalla bottiglia più costosa a quella più tecnologica, dalla bottiglia più appetitosa a quella più irriverente, tutte le stranezze del Vinitaly 2006 ...
La bottiglia più costosa: è lo “Schidione - III Millennio” Vendemmia ’97, una delle migliori del secolo, prodotto da Jacopo Biondi Santi nella sua Tenuta di Castello di Montepò in Maremma. Un vino da meditazione (blend di Sangiovese, Cabernet e Merlot, dai particolari metodi di lavorazione e di affinamento) nato per entrare subito nella storia dell’enologia d’Italia per l’alto pregio, per l’unicità e per il prezzo (che è di 800 euro alla bottiglia), disponibile soltanto nelle migliori enoteche del mondo o da prenotare direttamente al produttore. Questa limitata selezione (13.987 magnum) nasce da particolari vigneti in Toscana e dalla straordinaria Tenuta di Castello di Montepò (X secolo), acquistata da Francesca e Jacopo Biondi Santi dalla famiglia del famoso scrittore inglese Graham Greene. Una bottiglia da record “vestita” con un’etichetta in oro 23 kts, interamente realizzata dagli abili artigiani aretini, punzonata individualmente, dipinta a mano con colori a smalto specifici per oro ed applicata su bottiglia con firma serigrafata. L’etichetta, una volta stappato il vino, potrà essere staccata e incollata sul certificato di proprietà che accompagnerà la vendita di ogni bottiglia, e che verrà autografato dal primo proprietario e da tutti i successivi.
La bottiglia più inaccessibile ai falsari: quelle di Brunello prodotte da Ciacci Piccolomini d’Aragona, una delle più note cantine di Montalcino, che per difendersi dall’eno-pirateria adottano, per prime in Italia, uno speciale ologramma anti-falsari sulla capsula, lo stesso sistema usato dalla Banca Centrale Europea per gli euro. Il sofisticatissimo ologramma adottato da Ciacci Piccolomini d’Aragona (www.ciaccipiccolomini.com) è stato creato dalla Luxoro, agenzia esclusiva per l’Italia del gruppo tedesco Kurz, lo stesso che fornisce la tecnologia olografica a più di 150 banche nel mondo (inclusa la Banca Centrale Europea) per i propri documenti di sicurezza e banconote, e a marchi di prestigio internazionale come Rolex e Ferrari. L’ologramma viene inserito a caldo nella capsula della bottiglia, e rappresenta un elemento più difficile da contraffare rispetto alle fascette distribuite dai Consorzi di tutela. Gli ologrammi, grazie alla complicata riproducibilità e agli alti costi, sono ad oggi una delle soluzioni più efficaci alla lotta alla contraffazione, in quanto rendono il prodotto o la confezione su cui sono apposti unici e difficilmente imitabili.
La bottiglia più tecnologica: quelle prodotte dalla griffe umbra Arnaldo Caprai, dotate di un rivoluzionario tappo che si può leggere, scrivere e cancellare. Si chiama SmartCorq, è stato inventato e brevettato dalla Lab Id, azienda hi-tech di Bologna ed è dotato di un sofisticato microchip che consente futuristiche applicazioni, utili sia ai produttori che agli eno-appassionati. Proprio la Caprai, leader del Sagrantino di Montefalco, è la prima cantina in Italia ad adottarlo in via sperimentale per una linea da collezione dei propri vini, la Contemporare (www.contemporare.it), composta da una speciale selezione di bottiglie. Grazie ad un transponder, una microscopica porzione di silicio di un millimetro quadrato - la dimensione di una capocchia di spillo - inglobato all’interno di un tappo di materiale sintetico, sarà possibile immagazzinare una mole di dati specifici per ogni singola bottiglia: da quelli sulla vendemmia a quelli sul produttore, dai consigli per i giusti abbinamenti alle ricette, passando persino per poesie o racconti. Ma potranno essere memorizzati, nel caso di bottiglie particolarmente pregiate, anche i nomi dei precedenti proprietari del vino.
La bottiglia più “impegnata”: è il vino “anti-mafia” Centopassi, un Nero d’Avola prodotto dalla Cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra, nata per coltivare i terreni coltivati a Cosa Nostra. A partire dal nome, che si ispira al famoso film di Marco Tullio Giordana sulla vita di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, passando per l’etichetta, un progetto importante che coinvolge gli studenti dell’Istituto Tecnico per arti grafiche e fotografiche Bodoni di Torino. Gli studenti, incaricati di creare l’etichetta del Centopassi, hanno infatti incontrato e parlato nei mesi scorsi con il Procuratore di Torino Gian Carlo Caselli e con Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato. Centopassi sarà distribuito da Coop Italia, ed è il primo vino prodotto interamente da beni confiscati ai clan mafiosi, dai vigneti reimpianti dopo anni di abbandono, fino alla cantina, anch’essa appartenuta a Cosa Nostra.
Le bottiglie più “appetitose”: quelle prodotte dalla cantina marchigiana Umani Ronchi (www.umanironchi.it), che da quest’anno viaggiano insieme alle specialità dello chef Moreno Cedroni, a capo del celebre ristorante “La Madonnina del Pescatore” di Senigallia. L’inedito accordo nasce dalla volontà di coniugare il meglio del wine & food della regione, dando vita ad uno speciale connubio tra vini pregiati e specialità alimentari che da oggi si presenteranno in coppia ai buongustai. La rete di agenti che distribuisce i vini Umani Ronchi disporrà infatti nel proprio portafoglio anche dei prodotti griffati Moreno Cedroni (tra cui inedite marmellate e confetture, preparazioni in scatola di prodotti ittici e una linea di innovativi “salumi” di pesce), che saranno destinati a selezionate gastronomie, enoteche e wine bar.
La bottiglia più “irriverente”: il Merlot della Topa Nera, prodotto in Toscana a Montecarlo (Lucca) dallo stravagante produttore Gino Fuso Carmignani. E’ questo il risultato del sondaggio che www.winenews.it, uno dei siti d’informazione sul vino più consultati del web, in collaborazione con Vinitaly, www.vinitaly.com, ha lanciato ai suoi oltre 9.500 enonauti, chiedendo quale fosse il vino dal nome più strano che conoscevano.
Le bottiglie più “politiche”: se Silvio Berlusconi fosse un vino sarebbe un Franciacorta, se Romano Prodi fosse un vino sarebbe un Lambrusco: ecco il responso degli enonauti di WineNews, uno dei siti più seguiti dell’enologia italiana, in un sondaggio elaborato in collaborazione con Vinitaly. In pieno clima elettorale, e rispettando rigorosamente i termini della par condicio, agli enonauti è stato chiesto scherzosamente a quali vini “assomigliano” i due leader del centro-destra e del centro-sinistra, e perchè. Secondo la maggioranza degli enonauti (57%), se il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi fosse un vino sarebbe un Franciacorta. Una somiglianza che nasce dall’essere entrambi “simboli” della Lombardia, ma anche perché sia l’uomo che il vino appaiono decisi, brillanti, effervescenti ed esuberanti. Sempre secondo la grande maggioranza delle risposte (71%), se il leader del centro-sinistra Romano Prodi fosse un vino, sarebbe sicuramente un Lambrusco. Un’associazione immediata e condivisa quasi all’unanimità, dovuta essenzialmente a due ragioni: la prima è l’abbinamento naturale tra Lambrusco e Mortadella (come è stato simpaticamente definito Prodi, appellativo che lui stesso ha sempre mostrato di gradire, con una buona dose di auto-ironia), la seconda è naturalmente l’origine emiliano-romagnola che accomuna il vino rosso frizzante e il professore di Bologna. Ma le motivazioni fornite dagli enonauti sono state anche altre: il Lambrusco è considerato un vino semplice e “popolare”, alla portata di tutti, famoso per essere schietto e sincero e non darsi troppe arie.
La bottiglia più profumata: il Tauleto di Umberto Cesari (www.umbertocesari.it), produttore di Castel San Pietro (Bologna), da cui si ottiene un profumo. L’eau de toilette “fotocopia” infatti gli aromi del vino, a base di Sangiovese. Il profumiere milanese Marco Maffei lo ha interpretato creando un profumo che evoca un frutto maturo, carico e corposo, giocando con note di frutta rossa e fiori di viola e violetta, magnolia e rosa; di uva, arancia e mandarino, passando per liquirizia, muschio e humus.
Le bottiglie più jazz: quella prodotte dalla cantina siciliana Donnafugata (www.donnafugata.it), guidata da Josè Rallo, che oltre ad essere un’imprenditrice vinicola è diventata un’affermata cantante jazz. Con il suo gruppo “Donnafugata Music & Wine” propone “degustazioni musicali” in Italia e all’estero, facendo accompagnare i propri vini dalla musica. Nel 2004 il gruppo ha inciso un CD, il “Donnafugata Music&Wine Live”, la cui distribuzione nelle enoteche e nei ristoranti d’Italia serve a supportare le attività del Professor Carlo Marcelletti, direttore dell'Unità di Cardiochirugia Pediatrica all’ospedale Civico di Palermo.
Le bottiglie più “colte”: quelle prodotte dalla cantina siciliana Planeta (www.planeta.it), che in collaborazione con l’Associazione Culturale Le Nuvole di Palermo promuove da due anni “Viaggio in Sicilia”, inedito progetto itinerante che unisce vino, arte e territorio. “Viaggio in Sicilia” intende raccontare il senso del viaggio nella Sicilia meridionale attraverso l’interazione di un gruppo di artisti ed il territorio. Questi, scelti per matrici ed estrazioni artistiche tra loro diverse, sono stati “condotti” attraverso questa terra per assorbirne le emozioni e gli stimoli, le impressioni visuali e gli spunti e generare così una produzione artistica. Partendo dalle cantine e dai vigneti Planeta il percorso si allarga al territorio circostante e gli artisti sono chiamati a leggere il paesaggio e la realtà sociale e urbanistica dell’area meridionale della Sicilia. I sette pittori che partecipano alla seconda edizione - Alessandro Bazan, Sandro Bracchitta, Raffaele Bueno, Stefania Fabrizi, Nathalie Grenier, Catherine Keun, Croce Caravella, e un fotografo, Sandro Scalia - hanno viaggiato durante i rituali della vendemmia e della lavorazione del vino, antichissimi e moderni allo stesso tempo. Da est ad ovest, dal Val di Noto sino a Menfi e Sambuca nell'Agrigentino, passando da Vittoria nel Ragusano, hanno percorso la magnifica costa meridionale della Sicilia.
La bottiglia più trendy: è il Centine Rosé di Castello Banfi, una delle più famose griffe del Brunello di Montalcino. La tendenza “rosa” è nata in sordina e sta esplodendo con sempre maggior forza negli ultimi anni. Sono in aumento infatti gli eno-appassionati che in tutto il mondo vengono conquistati dai vini rosati, una particolare tipologia finora destinata ad un consumo di nicchia e oggi di gran moda. I produttori stanno fiutando l’affare, e anche le grandi firme del vino lanciano sul mercato nuove etichette “in rosa”. L’ultima in ordine di tempo è Castello Banfi con il Centine Rosè, un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, il cui debutto avverrà in anteprima al Vinitaly 2006. La novità nella novità sarà che questo vino avrà una veste del tutto inedita e moderna, caratterizzata dalla chiusura metallica “Stelvin”, che ne garantirà la perfetta conservazione degli aromi ed il carattere giovane e profumato.
La bottiglia più “pornografica”: quella prodotta dalla pornostar americana Savanna Samson, con la consulenza dell’enologo italiano Roberto Cipresso. Si tratta di un vino rosso recensito in modo entusiasta da Robert Parker, uno dei più famosi critici statunitensi. Il Times e il New York Times ironizzano su ciò che ha fatto davvero girare la testa all'assaggiatore, ma la pornostar americana, vincitrice per ben due volte del premio per il miglior video hard, è convinta che il suo “Sogno uno” (sulla cui etichetta campeggia una foto di Savanna senza veli), blend di Cesanese, Montepulciano e Sangiovese, meriti ancora di più. E nei ristoranti di Manhattan si vende a 70 dollari alla bottiglia.

Gli altri eventi - Oltre a Vinitaly c'è ... Viniveri, VinNatur e Critical Wine
In un raggio di 50 km, in contemporanea con Vinitaly, ci sono tre eventi interessanti. A Villa Mattarana a San Michele Extra, casello di Verona Est, sarà teatro il 6 e 7 aprile di Vini Veri, www.viniveri.net. La manifestazione del gruppo guidato da Teobaldo Cappellano raggruppa 25 aziende (14 associate, 11 simpatizzanti) che hanno per missione "il ritorno alla ruralità responsabile". Angiolino Maule, transfuga proprio di Vini Veri, è invece promotore di un'altra rassegna biodinamica, VinNatur, che avrà luogo il 9 e 10 aprile a Monticello di Fara, Sarego-Vicenza, nelle sale di Villa Favorita, www.villafavorita.it. Quindi Terre Ribelli /Critical Wine, www.criticalwine.org, progetto nato dall'incontro tra Luigi Veronelli e una serie di produttori sensibili ai problemi di terra e ambiente. Saranno in Piazza Zagata, Verona est, dal 7 al 9 aprile, Centro sociale La Chimica.

Verona - Gli indirizzi utili per mangiare e dormire
In questo periodo non è semplice trovare un albergo libero a Verona, per cui molti decidono di pernottare nella vicina zona turistica del Lago di Garda. Tre indirizzi suggeriti dalla guida Locande d’Italia (Slow Food Editore): a Verona, “Al Castello”, una stella, in pieno centro storico (tel. 045 8004403); nei pressi, a Parona di Valpolicella, c’è “Borghetti”, 3 stelle, 6 Km dal centro (sulla statale 12), che offre anche un buon ristorante (045 941045); in Valpolicella, a Sant’Ambrogio, a 3 Km da Verona, “Dalla Rosa Alda”, una stella, ottimo ristorante (045 6800411).
Non ci sono problemi per la ristorazione: dal semplice ma buono ristorante di pesce di fronte alla Fiera, “Da Ruggero” (045 508808), ai numerosi locali in centro come “Al Bersagliere” (045 8004824), “Al Pompiere” (045 8030537), “Al Parigin” (045 988124), “Tre Marchetti” (045 8030463), “Adriano” (045 913877), “Al Cristo” (045 594287), Oste Scuro (045 592650 ), Al Calmiere (045 8030765).

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