Caccia al risparmio per gli italiani. Secondo un’indagine di Coldiretti-Swg è brusca inversione di tendenza con l’aumento del tempo di permanenza fra gli scaffali con il 72% dei consumatori che dichiara di prestare una maggiore cura e attenzione alla composizione del proprio carrello della spesa: nel mirino degli italiani i “3x2” e i prodotti con il miglior rapporto qualità prezzo.
Secondo la Coldiretti l’analisi conferma che il fatto di dedicare più tempo alla spesa consente risparmi notevoli. L’infedeltà al negozio o al supermarket insomma premia, il prezzo dello stesso pacco di spaghetti di identica marca infatti arriva a triplicare da un negozio all’altro, raddoppio nel caso di yogurt e birra, mentre la stessa confezione di latte cresce del 50% da un luogo di vendita all’altro. In altre parole, si può arrivare a dimezzare la spesa, afferma Coldiretti, senza rinunciare alla qualità o alle proprie preferenze facendo una scelta oculata dei punti vendita, anche se questo comporta disponibilità di tempo in più e una buona dose di tenacia per fare la spola tra i diversi negozi.
D’altra parte in Italia la tavola è una componente importante della spesa familiare, a cui nel 2010 è stato dedicato un budget di 467 euro al mese a famiglia, pari al 19%. Per questo in tempo di crisi aumenta la necessità di fare acquisti più convenienti. Il tempo necessario a fare la spesa aumenta perché, spiega Coldiretti, ben il 61% degli italiani confronta con più attenzione i prezzi e il 59% guarda alle offerte “3x2”, ed è interessante verificare anche che ben il 43% dei consumatori si accerta della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza. A destare attenzione è dunque, sostiene la Coldiretti, la necessità di risparmiare, ma anche la preoccupazione per la riduzione della qualità dei cibi messi in vendita dalle imprese tentate dal contenimento dei costi nelle materie prime utilizzate. Non a caso infatti, solo il 16% degli italiani dichiara di aver ridotto la spesa alimentare: la consapevolezza dell’importanza della tavola è evidente, conclude Coldiretti, se confrontata alla riduzione che ha colpito altri beni di consumo come l’abbigliamento (il 51% dichiara di aver tagliato il budget), le vacanze (50%) o i prodotti tecnologici (34%).
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