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FIERE E MADE IN ITALY

Vinitaly del futuro? Sempre più internazionale, tra buyer ed espositori. La strategia Veronafiere

Appuntamento (Verona, 10-13 aprile), con l’edizione della ripartenza, e numeri da pre-pandemia. Ministro Patuanelli: “evento strategico per il vino”

Torna, al gran completo, Vinitaly, con un ampio respiro internazionale, che, nei piani di Veronafiere, è destinato ad aumentare ancora, sia come incoming che come presenza di espositori stranieri. Torna in un contesto complesso, l’evento principe del vino italiano, con le criticità legate al caro materie prime, alla scarsità di approvvigionamento di materiali come carta e bottiglie, e alla crisi internazionale innescata dalla guerra tra Russia e Ucraina, ma anche con aspetti positivi, grazie ad un Italia in cui 9 consumatori su 10 bevono vino, con i giovani in crescita (anche grazie alla mixology). I numeri di quello che si troverà a Veronafiere, dal 10 al 13 aprile, (con la tradizionale Anteprima di “Opera Wine” by “Wine Spectator” & Veronafiere il 9 aprile, con 130 grandi griffe del vino italiano in degustazione, nelle Gallerie Mercatali; e con la stessa “Wine Spectator” che bissa, in fiera, il 10 aprile, per la prima volta insieme a “The Wine Advocate”, altra testata ai vertici mondiali della critica del vino, con le giornaliste Alison Napjus e Monica Larner che guideranno una degustazione dedicata a “6 iconic women in Italian wine”, ovvero Albiera Antinori, Priscilla Incisa della Rocchetta della Tenuta San Guido/Sassicaia, Marilisa Allegrini, Elisabetta Foradori, Elena Fucci, Arianna Occhipinti), sono numeri importanti, da scenario pre-pandemico: 4.400 aziende espositrici, da 19 Paesi, 700 top buyer da 50 Nazioni già accreditati, Usa e Canada al top, ma anche tanta Europa e l’Africa, grazie al lavoro di incoming tra Veronafiere ed Ice Agenzia.
“Dopo due anni di assenza, Vinitaly 2022 ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione internazionale, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni. Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici di lavoro che impegneranno ulteriormente la fiera di Verona anche nel medio termine, ovviamente al netto di contesti emergenziali”, ha detto il presidente Veronafiere e Aefi, Maurizio Danese, che, a WineNews, ha aggiunto: “abbiamo visto che, in questi due anni, l’export made in Italy, in generale, è cresciuto anche senza le fiere fisiche fermate dalla pandemia. Ma questo è vero solo se guardiamo i dati dei grandi gruppi, spesso multinazionali: le piccole e medie imprese, senza fiere, hanno sofferto. Questo dice e conferma che le piattaforme fieristiche sono importanti per la maggior parte delle nostre. Fare fiere vuol dire fare sviluppo, oltre il 50% dell’export nasce da contatti fatti in fiera. Il vino è fatto da 130.000 imprese agricole e 45.000 imprese vinificatrici, vale 14,5 miliardi di euro alla produzione di cui 7,1 di export (+12% su 2021), ma vediamo lo stesso macro comportamento degli altri settori: 106 aziende (di cui la metà cooperative) fanno il 60% export. Le grandi imprese, forse, possono sostenere il mercato anche in assenza di fiere, tutte le altre no. Uno studio recente fatto con il Ministero del Turismo ci dice che 1 euro investito in fiera produce 60 euro di business e 23 di indotto, che vuol dire anche turismo ed enoturismo. C’è un effetto moltiplicatore indubbio, riconosciuto dal Governo, che nel “Patto per l’Export” ha riconosciuto le fiere come 1 dei 6 pilastri fondamentali. Sarà anche una grande festa, Vinitaly è la vera fiera di ripartenza del mondo fieristico e dell’agroalimentare. È come una rifondazione”.E primo passo di quello che sarà il Vinitaly del futuro, con un Comune di Verona, “primo azionista della Fiera”, ha ricordato il sindaco Federico Sboarina, che sta investendo molto per migliorare le infrastrutture urbane e non solo.
Ma soprattutto con una strategia nuova di Veronafiere analizzata e condivisa con le aziende e gli stakeholders, ha spiegato il dg Giovanni Mantovani. E basata su crescita internazionale e perfezionamento qualitativo dei buyer, ulteriore riduzione selettiva di wine lover in fiera, maggior diffusione degli strumenti online in favore del business to business, miglior adeguamento dei servizi logistici della città che resta - a detta degli espositori - valore aggiunto imprescindibile per la manifestazione. “È una sorta di piano industriale a tutto business quello che Vinitaly si appresta a varare in parte già dalla prossima edizione; una svolta “pro” dell’evento clou del vino italiano generata anche dall’ascolto di centinaia di imprese espositrici messa a punto in due anni di lavoro dal management della Spa scaligera con la consulenza di Roland Berger. Lo stop forzato ci ha permesso di inquadrare nel migliore dei modi lo scenario evolutivo di Vinitaly - ha detto Mantovani - lo abbiamo voluto fare anche attraverso la condivisione e l’ascolto dei nostri partner storici: le aziende, i consorzi e le organizzazioni del settore. Il risultato, dopo il test del Vinitaly Special Edition in ottobre 2021, è un giro di boa che avvieremo tra 10 giorni e completeremo nel biennio successivo, con un Vinitaly fortemente rafforzato nelle aree a maggior tasso di sviluppo potenziale. Secondo l’indagine, commissionata da Veronafiere, tra i principali punti di forza di Vinitaly 2022, conclude il dg Mantovani, emerge quello relativo alla presenza di buyer esteri (fondamentale per il 76% delle imprese) e nazionali (53%)”.“Ma con le stesse aziende italiane - ha spiegato ancora il dg Mantovani, a WineNews - abbiamo condiviso un percorso per far crescere la presenza internazionale a Vinitaly 2022, attraverso la maggiore apertura anche ad espositori stranieri, a cui sarà dedicato per ogni edizione uno “special show” tematico focalizzato su specifiche aree produttive o tipologie di prodotto a partire dal 2023. Una scelta questa funzionale all’incoming, con un ancora maggiore affinamento qualitativo dei buyer provenienti in particolare dalle aree asiatiche e Nordamericane, le più richieste dalle aziende”.
L’indagine, svolta dalla società di consulenza tedesca Roland Berger, ha coinvolto 230 aziende italiane del vino di tutte le regioni italiane, raggiungendo così un’ampia rappresentatività del settore. Per le aziende del campione, la crescita internazionale (74%) è una priorità strategica, seguita dal miglioramento della redditività (52%). Il primo motivo razionale di partecipazione a Vinitaly 2022 è “acquisire nuovi clienti esteri” (83%), mentre le aziende con un fatturato superiore a 10 milioni di euro sono più propense rispetto alle altre a partecipare per presentare i prodotti, concludere accordi commerciali e fare networking. Un altro punto di forza, rispetto alle altre fiere è la notorietà dell’evento ma anche la città di Verona, considerata asset chiave per comunicare i valori, la territorialità e l’italianità del vino. Sempre in chiave di presenza globale - con Veronafiere già impegnata in 17 eventi oltreconfine ogni anno - sarà, inoltre, notevolmente rafforzato il programma della Vinitaly Academy, con un aumento delle adesioni sia sui mercati emergenti che di sbocco.
Ma il business to business dovrà passare maggiormente sui canali digitali già predisposti da Veronafiere e ancora poco sfruttati; da qui l’obiettivo di collegare attraverso la piattaforma unica di Vinitaly plus i progetti di business online extra evento. Al matching virtuale si aggiungerà quello fisico, con l’organizzazione di eventi espositivi e attività di incoming locali in Italia di concerto con le Regioni coinvolte. Capitolo importante sarà poi l’ulteriore riqualificazione delle infrastrutture interne, ma soprattutto il miglioramento - a cura del territorio - della logistica e dei servizi della città, a partire dalla realizzazione del collegamento diretto fiera-stazione dell’Alta Velocità. Un alleggerimento dei flussi cui contribuirà l’accelerazione del già avviato processo di sempre più netta divisione tra operatori professionali e wine lover. Per questi ultimi, già da quest’anno la selezione si farà ancora più fitta. Per contro, Vinitaly & the City sarà chiamato ad accrescere la propria presenza per diventare, a tutti gli effetti, il Fuorisalone dedicato agli amanti del vino.
Diverse, infine, le novità di carattere contenutistico previste nei prossimi Vinitaly, come Micro-mega wines, Mixology, Organic e Orange wine: le aree start-up - avviate già da quest’anno - che saranno progressivamente affiancate da altre in grado di intercettare e anticipare trend rilevanti per il settore. Progetti di futuro prossimo, dunque, per un Vinitaly 2022 che è e resta evento principe del vino italiano nel mondo, ma ragiona sempre più da grande evento internazionale del vino. E che non dimentica l’attualità, marchiata a fuoco dalla guerra tra Russia e Ucraina: “tutto il ricavato dedicato da wine tasting e master class sarà devoluto alle iniziative per l’accoglienza dei profughi ucraini. Vogliamo fare la nostra parte in modo concreto”, ha detto il dg Giovanni Mantovani.
“Ringrazio la filiera per aver lavorato insieme ad un evento così importante come Vinitaly 2022, fondamentale per un’eccellenza del nostro Paese come il vino, che vale il 13% dell’export agroalimentare italianeo”, ha concluso il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli. vino eccellenza del nostro Paese. Sappiamo che la filiera, come quelle di altri settori, sta pagando l’aumento dei costi di produzione, mancano le materie prime come vetro e carta, e più questo periodo dura, più sarà critico da affrontare. Cerchiamo di sostenere tutti, ma le filiere centrali, quando ci sarà da scegliere a chi destinare le risorse, peseranno di più. Il nostro vino continua ad essere il prodotto più apprezzato nel mondo, ma dobbiamo mai abbassare la guardia, e proteggerlo sempre”.

Focus - Vinitaly 2022: gli highlights
Un calendario di oltre 70 degustazioni alla scoperta delle migliori proposte enologiche di Vinitaly. È un programma fitto di eventi quello che animerà la quattro giorni della edizione n. 54 del Salone internazionale del vino e dei distillati (10-13 aprile 2022, Veronafiere) a partire dagli esclusivi Grand Tasting firmati Vinitaly, passando dai Tasting Ex … Press, realizzati in collaborazione con le più importanti riviste di settore internazionali fino alle degustazioni dal mondo dell’International Hall e al Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection a cura del giornalista e curatore della guida essenziale ai vini d’Italia Daniele Cernilli, pensato per buyer e operatHoreca.
Tra le novità 2022, la masterclass e il walk around tasting dell’Orange Wine Festival in programma lunedì 11 aprile e le masterclass dell’area mixology dedicate alla miscelazione di bevande alcoliche in cui trova sempre più spazio anche il vino, realizzate in collaborazione con Bartenders Group Italia. Fanno il debutto a Vinitaly anche i tasting di MicroMegaWines, la nuova sezione della manifestazione a cura del wine writer Ian d’Agata e Michele Longo per dare risalto alle produzioni di piccoli volumi e di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità. Tre le sessioni in programma per scoprire vini e terroir unici (dal 10 al 12 aprile).
Si parte il primo giorno (domenica 10 aprile) con il tradizionale walk around tasting dei Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso. Nella stessa giornata al via anche Grand Tasting, il panel di degustazioni organizzate da Vinitaly, con Grandi vini italiani by top enologi francesi (ore 11) che mostrerà l’influenza dell’enologia francese nella produzione italiana attraverso 7 cuvée di vini tricolore d’eccellenza. A seguire, per la prima volta insieme, la giornalista e critica enologica di “Wine Advocate”, Monica Larner, e la senior editor e critica enologica di “Wine Spectator” Alison Napjus condivideranno il podio per raccontare la storia di sei cantine italiane gestite da altrettante figure femminili in “6 Iconic Women In Italian Wine” (ore 15): Albiera Antinori, Priscilla Incisa della Rocchetta della Tenuta San Guido/Sassicaia, Marilisa Allegrini, Elisabetta Foradori, Elena Fucci, Arianna Occhipinti. Lunedì 11 aprile è il momento di “Rossi autoctoni italiani, la forza della leggerezza. Un’opportunità contemporanea per un rinnovato successo sui mercati internazionali” (ore 11), a cura del primo Master of Wine italiano Gabriele Gorelli, che la condurrà in tandem con la spagnola Almudena Alberca, MW. Chiude il panel del Grand Tasting, martedì 12 aprile, “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”, la degustazione a cura di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro, per dare voce alla storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese protagoniste oggi di un passaggio generazionale: uno sguardo al passato dei fondatori che volge verso i nuovi orizzonti dei successori. E il racconto del cambio di testimone nel mondo del vino prosegue anche nel focus di “Young to Young”, le tre sessioni di degustazione organizzate dai giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti in cui dieci giovani produttori di vino si raccontano a dieci giovani wine writer che hanno fatto della comunicazione social il proprio principale strumento di lavoro.
Spazio anche alle degustazioni organizzate dalle cantine, a partire da quella dedicata ai cru storici del Barolo presentata da Civiltà del Bere e organizzato da Arnaldo Riviera al tasting dedicato all’Amarone realizzato dalle Famiglie Storiche. Nei calici anche il Morellino di Scansano e il Vino Nobile di Montepulciano nelle degustazioni guidate dai rispettivi consorzi di tutela; focus sui vini calabresi nel tasting organizzato dalla Regione Calabria. Si parla del passaggio da Doc a Docg per il Verdicchio dei Castelli di Jesi superiore nel tasting dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). Dall’Italia alla Francia con i due appuntamenti firmati Les Grands Chais de France alla scoperta dei Crémant d’Oltralpe e della Borgogna da Chablis a Pommand. Il wine tasting Fisar in Rosa è dedicato a Luigi Veronelli: per l’occasione, oltre alla degustazione di vini di vecchia annata provenienti da tutta Italia, anche una tavola rotonda dedicata ad uno dei primi e più importanti giornalisti enogastronomici del Belpaese. Appuntamento speciale, infine, con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Sezione Verona) ch, in collaborazione con Onav, porta a Vinitaly “Diamo senso ai nostri sensi”, una particolare degustazione al buio per sviluppare, al di là della vista, gli altri sensi.
Tasting Ex… Press. Anche quest’anno tornano gli appuntamenti condotti dalla stampa estera, in collaborazione con Vinitaly. I vitigni autoctoni a bacca bianca sono al centro del tasting a cura della rivista di settore tedesca Vinum (domenica 10 aprile), mentre il Seminario Veronelli presenta i dieci Sole assegnati dalla Guida Oro i Vini di Veronelli 2022, lo speciale premio riservato alle dieci etichette che si sono distinte per valore e originalità. Approfondimento sullo champagne con il tasting dedicato alle sue varietà a cura della rivista francese Gilbert & Gaillaird e con la degustazione di grandi annate realizzata dall’International Wine & Spirits Competition e guidata da Sarah Heller, la più giovane Master of Wine asiatica e premiata con il “Wine Communicator of the Year” promosso da Vinitaly. È dedicato, infine, alle Slovenia il tasting organizzato dalla rivista Revija Vino: nonostante il suo piccolo territorio, il paese ospita diverse varietà regionali in grado di dare vita a vini di classe mondiali con specifiche tipicità. International Wine Hall: dalla Francia al Brasile, dalla Slovenia all’Argentina, passando per Spagna, Serbia, Macedonia, Libano e Sud Africa. È il giro del mondo in due sale quello proposto dall’International Wine Hall, il padiglione di Vinitaly dedicato alle produzioni internazionali. Protagonisti delle degustazioni non solo i vini, ma anche i distillati tipici di altre culture come gli spirits della regione autonoma di Vojvodina (Serbia). Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection:un viaggio lungo tutta la Penisola quello proposto dal Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection, a cura di Daniele Cernilli, e studiato per gli operatori e i buyer del settore horeca: si parte domenica 10 aprile, con i focus sulla realtà vinicola del Centro Sud, sui grandi vini delle isole e sulla tradizione del Piemonte; a seguire, lunedì 11 aprile, approfondimenti sui vini del grande freddo dell’Alto Adige e del Trentino, sulle bollicine italiane e l’Amarone, sulle produzioni del Nord Est e delle Marche. Chiude il programma la Toscana (martedì 12 aprile), con le degustazioni dedicate al Chianti Classico e i suoi vicini e ai vini più tradizionali della Regione.

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