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VINITALY TOUR, DA MOSCA AGLI USA (17 OTTOBRE A WASHINGTON E 19 OTTOBRE A NEW YORK) CON LE CANTINE ITALIANE PER FARE PROMOZIONE, BUSINESS MA ANCHE FORMAZIONE SU MERCATI SEMPRE PIÙ FONDAMENTALI PER IL BELPAESE, MA SPESSO COMPLICATI E POCO CONOSCIUTI

Italia
Vinitaly Tour vola in Usa

Dopo la tappa di Mosca, in Russia, che dice come, tra complicazioni su dazi e licenze degli importatori, il vino italiano continua a crescere (per alcuni player il consumo di vino raddoppierà in 5 anni), Vinitaly Tour sbarca in Usa, dove l’Italia è il primo esportatore in volume e valore (nel 2010, 1,26 miliardi di dollari per 2,5 milioni di ettolitri). Primato che va mantenuto facendo promozione, business, ma anche formazione per le cantine italiane, ovvero i tre pilastri con cui VeronaFiere, con Vinitaly Tour, vuole diventare strumento permanente di formazione e business per le imprese che vogliono confrontarsi con mercati lontani e complicati (in cui hanno perso anche partner istituzionali come Ice e Buonitalia). Prima fermata Usa è oggi, all’ambasciata italiana di Washington, con un confronto con cantine come Santa Margherita, Allegrini e Ferrari, importatori come Palm Bay e retailer come Total Wine & More, per analizzare il successo del vino italiano in Usa. Per poi arrivare il 19 ottobre a New York, e capire come coltivarlo attraverso media, social network, ma anche packaging e distribuzione. Anche perché il mercato Usa, per quanto sia uno dei consumatori ormai storici per il vino, vede crescere l’importanza di una nuova generazione di consumatori, i così detti “Millennial”, che vanno dai 18 ai 45 anni, e che non bevono vino solo ai pasti, ma anche in momenti diversi, con gli amici, e vedono il vino quasi come un simbolo per identificarsi con un certo life-style, e tra i quali il nettare di Bacco non solo si compra, ma si cerca, si “studia” e si discute via internet. Il punto è capire, dunque, quali strategie di marketing mettere in campo per far crescere l’immagine del vino Italiano senza distorcerla. Il tutto tra momenti dedicati al business, al pubblico e degustazioni, come quella di scena a Washington, dove il vino italiano sarà abbinato alle cucine di tutto il mondo, o quelle di New York focalizzate su alcuni dei fenomeni del momento del vino del Belpaese, come il Morellino di Scansano, i vini da territori vulcanici, come Soave o Etna, e ancora sul Prosecco e i vini del Veneto orientale, e i vini “delle isole” Sardegna e Sicilia. E ci sarà anche spazio per la solidarietà all’insegna delle “Donne del vino Italiano”, che verrà celebrato a New York dal Console Natalia Quintavalle, dove i winelovers potranno incontrare produttrici come Marilisa Allegrini (Allegrini), Elisabetta Geppetti (Fattoria Le Pupille), Camilla Lunelli (Ferrari), Cristina Mariani-May (Castello Banfi), Daniela Mastroberardino (Terredora) e Francesca Planeta (Planeta), per raccogliere fondi per la American Cancer Society (nel 2010 raccolti 45.000 dollari).
Info: www.vinitalytour.com

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