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VINITALY (VERONA, 3/7 APRILE) - DIMMI DOVE DEGUSTI E TI DIRÒ CHI SEI: DAL TASTING OPEN AIR A QUELLO SOSPESO, ECCO I NUOVI LUOGHI COOL PER ENOAPPASSIONATI. GLI STILI DI DEGUSTAZIONE DI TENDENZA ... ARRIVA LA DEGUSTAZIONE “CARBONARA”

Italia
In degustazione!

In quanti posti e in quanti modi è possibile degustare un vino? Tra idee innovative e luoghi cool, ecco la mappa per orientarsi tra le ultime tendenze in arrivo dal mondo del vino. Dalla degustazione “carbonara” a quella open air, i nuovi stili dell’assaggio tracciati da www.winenews.it, sito di riferimento degli enoappassionati in rete, saranno di scena a Vinitaly (Verona, 3/7 aprile), una delle più importanti kermesse dell’enologia internazionale.

La degustazione open air
Per un sempre crescente numero di enoappassionati il vino va degustato a stretto contatto con la natura, per poter esplorare pienamente la stretta connessione che lo lega alla terra. Ecco allora che nel Belpaese si diffondono le degustazioni open air: è proprio qui, in mezzo ad un vigneto, dove il vitigno è stato coltivato, che la comunione tra uomo e vino raggiunge il suo apice. I produttori di casa nostra si stanno così organizzando per offrire ai propri visitatori, dopo un giro in azienda, degustazioni e pranzi outdoor, con suggestive tavolate in mezzo ai campi e ai vigneti. Circondati dai profumi e dai suoni della natura, con la vista che spazia tra nuvole e piante rigogliose, non c’è dubbio che anche il meno blasonato dei vini acquisti un sapore diverso.

La degustazione artistica
Vuoi mettere assaggiare il proprio vino preferito mentre si contempla uno splendido quadro? L’unione del vino con l’arte incontra il plauso di sempre più wine lovers: ci sono cantine che custodiscono mirabili collezioni d’arte ed offrono la possibilità di degustare i propri vini immersi tra opere d’autore; esistono musei e pinacoteche che organizzano periodicamente degustazioni in mezzo a veri e propri capolavori; ma ci sono anche enoteche e locali di tendenza che ospitano mostre di artisti meno conosciuti e consentono agli enoappassionati di scoprire nuovi talenti mentre degustano ottime bottiglie.

La degustazione “carbonara”
Una delle nuove tendenze del consumo di molti tipi di beni è quella del rentring, ossia di fuggire le occasioni mondane per riappropriarsi del più intimo spazio casalingo con pochi amici. Anche il vino non sfugge alla regola, e tra gli enoappassionati si diffondono le degustazioni “carbonare”, organizzate da piccoli gruppi di wine lovers (4/5 persone) che condividono il costo di bottiglie blasonate e si incontrano regolarmente per stapparle, a casa o in ristoranti selezionati che mettono a disposizione salette appartate. Spesso si tratta di serate a tema, dedicate ad una specifica denominazione o ad un vitigno, e sono contrassegnate da un animato dibattito e confronto tra gli appassionati che vi partecipano.

La degustazione sospesa
Nel blu, dipinto di blu … il vino è più buono. Arriva dal Belgio l’idea della degustazione sospesa, con “Dinner in the sky”, specialissimo ristorante sospeso nel vuoto a 50 metri d’altezza. La struttura, una sorta di mini-ottovolante che ospita ventidue coperti, pesa cinque tonnellate e viene issata in aria da una gru. Si mangia e si beve con le cinture allacciate, dondolando nel cielo, per un totale di otto ore di banchetto, e non mancano chef, camerieri e orchestra. Nata per celebrare convention e ricorrenze, ha riscosso un enorme successo a Londra, e si sta diffondendo anche nel resto d’Europa: al costo di 15.000 euro, può essere ospitata ovunque, basta che ci sia lo spazio per la gru.

La degustazione sportiva
Sforzo fisico e aria aperta aguzzano l’appetito: i gourmet amanti dell’attività outdoor possono approfittare delle degustazioni che uniscono vino & sport. Come le maratone enogastronomiche, percorsi a tappe tra musica, vini, salumi e specialità del territorio, o i trofei di golf che fanno incontrare sul green tradizioni locali ed enogastronomia tipica.

La degustazione affollata
Nel moltiplicarsi di eventi e manifestazioni che costellano il panorama enologico italiano, a tutti gli enoappassionati capita prima o poi di ritrovarsi in mezzo ad una folla di loro simili, tentando contemporaneamente di mantenersi in equilibrio, di non pestare i piedi di nessuno, di farsi riempire il bicchiere o di non rovesciarlo. La degustazione affollata non offre certamente le migliori condizioni per valutare un vino, ma ha un suo fascino, e trasmette le stesse emozioni di una partita allo stadio, di un concerto o di una grande manifestazione. Un evergreen che non passerà mai di moda.

In particolare - La degustazione “carbonara”
Dove si stappano davvero le grandi bottiglie? Nell’atmosfera concentrata e silenziosa di riunioni “carbonare” nei nuovi luoghi del vino: le case degli enoappassionati e i ristoranti “amici”. Una tendenza in forte crescita senza distinzione di “classe”

Addio ai classici luoghi del vino, enoteche e bottiglierie, ma anche ristoranti in senso stretto e le stesse cantine dei produttori. Per stappare le grandi bottiglie un sempre maggior numero di enoappassionati scelgono altre location. Una tendenza in forte espansione, rilevata dal sito www.winenews.it, uno dei più cliccati dagli amanti del buon bere. Sono, prima di tutto, le stesse case degli enoappassionati, trasformate in piccoli santuari del buon bere, la sede privilegiata di incontri di alto livello fra wine lovers dichiarati. Sono anche alcuni selezionati ristoranti: quelli di provata fiducia i cui titolari fanno parte di questa sorta di club enoici, che offrono salette appartate o addirittura chiudono il locale in queste speciali occasioni. Si tratta di vere e proprie riunioni “carbonare”, dove il vino diventa protagonista assoluto e i suoi “adepti” più fedeli possono veramente apprezzarlo nell’atmosfera concentrata e silenziosa di questi nuovi luoghi del vino.
Poco o per nulla reclamizzate, se non all’interno della ristretta cerchia dei membri partecipanti, ma decisamente sempre più frequenti sia al Nord che al Sud d’Italia, queste riunioni ad alto tasso di passione hanno una cadenza tendenzialmente mensile e consentono a piccoli gruppi di wine lover, 4 o al massimo 6 persone, di assaggiare grandi bottiglie, destinate a rimanere indelebilmente impresse nel patrimonio sensoriale anche dei più esigenti. Nonostante la levatura delle etichette in degustazione, non è detto che i membri di queste congreghe enoiche appartengano necessariamente alle classi sociali più alte, anzi. Proprio la forma del piccolo circolo, unito da una passione comune, dà la possibilità anche all’appassionato dal portafoglio meno fornito, di assaggiare bottiglie blasonate, acquistate insieme agli altri componenti del circolo, che spesso è allo stesso tempo un piccolo gruppo d’acquisto, molto organizzato e in grado di comperare le etichette più care direttamente in azienda oppure, nel caso di vini esteri, direttamente dagli importatori, spalmandone così la spesa. Solitamente, però, le bottiglie provengono dalle ben fornite cantine private dei membri del gruppo, che “sacrificano” volentieri anche le etichette più preziose, ben sapendo che i compagni di degustazione faranno altrettanto.
Nascono così serate a tema da quelle più ovvie dedicate ai bianchi, ai rossi o alle bollicine, a quelle che richiedono come minimo comune denominatore una zona di produzione (Barolo, Montalcino, Borgogna ...), oppure serate dedicate ad una specifica annata o ad un determinato vitigno, oppure ancora e molto più frequentemente, serate a tema libero. Il cibo è un requisito necessario, ma solo dopo aver assaggiato i vini da soli, in batteria e rigorosamente a bottiglia coperta. Qualcuno si munisce anche di penna e blocco per gli appunti, ma l’elemento fondamentale è la discussione, magari fra un piatto ed un altro, senza verità precostituite e a cui nessun membro può sottrarsi. Inaccessibili ai più, non per sterili motivi elitari, ma per precisa volontà dei partecipanti di condividere soltanto con chi sa davvero apprezzare vecchie annate delle grandi firme dell’enologia mondiale, queste riunioni “carbonare” rischiano di diventare il luogo privilegiato per l’apertura delle grandi bottiglie, e, lontano dal clamore che troppo spesso accompagna il mondo del vino, riconducono nobili bottiglie e il loro contenuto al ruolo che più ci piace: quello di protagoniste assolute del convivio e di oggetto per la pura passione.
Eleonora Ciolfi

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