VINITALY (VERONA, 3/7 APRILE) - OLTRE CHE DIRETTAMENTE DAL BICCHIERE, ORA IL VINO CI PARLERA’ ANCHE DALLA BOTTIGLIA: NASCE IL “VINO PARLANTE”

Dopo aver parlato per secoli dal bicchiere alle folte schiere dei suoi appassionati, ora il vino inizia a farlo anche dalla bottiglia. In linea con le esigenze di un numero sempre più nutrito di enoappassionati più o meno esperti che fanno del bere bene un fatto culturale e quando assaggiano un vino ne vogliono sempre sapere il più possibile, arriva il “Vino parlante” ( viene presentato in anteprima al Vinitaly, a Verona, dal 3 al 7 aprile).
Ideato dalla società Autoctono (www.autoctono.it), il “Vino parlante” è un progetto di comunicazione e promozione del vino italiano che mira a trasformare la degustazione da puro momento di piacere in momento di conoscenza. Attraverso una retroetichetta pieghevole, infatti, si scoprono tutta una serie di informazioni sul tipo di vitigno, sulla vinificazione e sull’azienda che produce quel vino, che contribuiscono all’affinamento della cultura del degustatore.
Con un “Vino parlante”, inoltre, si farà bella figura anche con gli amici: l’eloquente retroetichetta, oltre a redarguire sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, consiglia anche gli abbinamenti culinari più adatti per servire un perfetto matrimonio tra vino e cibo.
L’idea di un’etichetta altamente informativa sui vini arriva in un delicato momento di discussione parlamentare Unione Europea che vede nell’occhio del ciclone la questione delle tabelle nutrizionali. Divenute obbligatorie sui cibi, tali etichette vorrebbero essere viste da alcuni anche sulle bottiglie del nettare di Bacco. Recentemente si è espresso su questa tematica anche uno dei più accreditati sociologi italiani, Giampaolo Fabris, che ha evidenziato l’importanza di tutelare il consumatore, sempre più esigente, oltre che con la qualità, anche con la trasparenza d’informazione.