02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
MADE IN ITALY

Vino & arte, le eccellenze del Belpaese: si rafforza il legame tra Palazzo Te e Villa Della Torre

Un percorso tra le affinità e le differenze tra i due capolavori architettonici, nel segno di un nuovo itinerario rivolto al turismo di prossimità

Da un lato, Villa Della Torre, la dimora eretta dai Della Torre, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, oggi di proprietà della famiglia Mastella Allegrini; dall’altro, Palazzo Te, appartenuto ai Gonzaga, unanimemente riconosciuto come uno dei massimi esempi di villa suburbana manierista del Rinascimento: il legame tra i due capolavori oggi si rafforza ulteriormente, in nome della valorizzazione del patrimonio artistico, agroalimentare e turistico del Belpaese. Due le novità: la prima rappresenta un’evoluzione del progetto enologico che, negli scorsi anni, ha visto Villa Della Torre (sede della cantina del Gruppo Marilisa Allegrini) vestire con gli affreschi della “Camera dei Giganti” e della “Camera di Amore e Psiche” di Palazzo Te due edizioni limitate dei propri vini, il Valpolicella Classico Superiore e il Lugana. Oggi si aggiunge un’edizione limitata di Amarone - vino simbolo della Valpolicella e di Verona - dedicata alla “Camera del Sole e della Luna”. La seconda novità è il “Gioco del Ramarro”, un gioco da tavolo artistico (prodotto in soli 500 esemplari) che, riprendendo la struttura tipica di quello dell’Oca, conduce i partecipanti da un luogo all’altro, attraversando simbolicamente Palazzo Te e Villa Della Torre. Tutti e tre i vini e il Gioco del Ramarro saranno venduti, a partire da inizio luglio, a Villa Della Torre e Palazzo Te e negli shop online. Più in generale, uno degli obiettivi principali della partnership è quello di offrire un punto di vista inedito con cui scoprire i due monumenti, proponendo al turismo di prossimità un itinerario nuovo, che di fatto accorcia le distanze tra Mantova e Verona.
Le due eccellenze architettoniche - la prima a Fumane (Verona) nel cuore della Valpolicella Classica e la seconda a Mantova, le cui vicende si sono intrecciate nel solco e nel segno di Giulio Romano, sono legate da molte assonanze storico-artistiche: il gioco prospettico degli spazi esterni alle facciate, l’uso del bugnato, le peschiere, i rimandi al grottesco. Una narrazione che, nell’anno del Cinquecentenario di Palazzo Te, inizia un nuovo capitolo della sua storia. “Rinnovare l’alleanza con Villa Della Torre e annunciarne un ulteriore sviluppo, proprio nell’anno in cui celebriamo i cinquecento anni di Palazzo Te - dichiara Stefano Baia Curioni, direttore Palazzo Te - significa riconoscere la forza e la bellezza di un percorso intrapreso insieme, unendo le forze e le idee per quel meraviglioso patrimonio di cultura e bellezza italiana che abbiamo l’onore di condividere. Lo spazio che separa le colline della Valpolicella e i laghi di Mantova, intervallato da colline, vigneti, laghi, fiumi, è un esempio impareggiabile della convivenza tra il fare dell’uomo e la forza della natura. Questo paesaggio è geograficamente contenuto tra due vertici, Villa Della Torre e Palazzo Te, che idealmente si guardano e si rispecchiano. Il Gioco, creato da Flaminia Veronesi, è un quadro che mette in luce il territorio che li connette, attraverso storie, personaggi dell’inconscio, rimandi mitici, mostri e bellezze. Un gioco tramite cui sognare e imparare”. Per la presentazione del progetto complessivo una cena di gala, firmata dallo chef Carlo Cracco e allestita nel Cortile d’Onore di Palazzo Te, ha accompagnato la degustazione di tutti e tre i vini. Per la famiglia Mastella Allegrini quella con lo chef Carlo Cracco è un’amicizia pluriennale che trova ulteriore conferma nel fatto che il Ristorante Cracco (Milano, Galleria Vittorio Emanuele, 1 stella Michelin) sarà il primo ristorante italiano ad avere in carta i vini presentati.
La seconda novità è un progetto artistico ideato con l’intento di legare ancora più profondamente i due luoghi. É stato chiesto all’artista Flaminia Veronesi di creare un gioco da tavolo che ricreasse e attraversasse simbolicamente Palazzo Te e Villa Della Torre. È nato così il “Gioco del Ramarro” che, riprendendo la struttura tipica del gioco dell’Oca, conduce i partecipanti da un luogo all’altro. Il nome del gioco è intrinsecamente legato alla storia di Palazzo Te, il Ramarro infatti compare ripetutamente nelle sale del Palazzo ed è il simbolo scelto da Federico II Gonzaga per nascondere un messaggio segreto legato al tormento amoroso. “Credo che la parola chiave per esprimere al meglio il lavoro, portato avanti insieme alla Fondazione Palazzo Te, sia meraviglia - spiega Caterina Sofia Mastella Allegrini, vicepresidente Gruppo Marilisa Allegrini - meravigliarsi della forza espressiva di Giulio Romano e della sua Scuola, delle affinità e delle differenze tra i due Palazzi, è stato il centro di tutto e, prima ancora, un regalo. Per questo è stato naturale chiedere a Flaminia Veronesi, a cui va il nostro sentito grazie per la dedizione dimostrata al progetto, di immaginare un gioco che li unisse e raccontasse il territorio che li connette. È un invito a guardare con occhi nuovi le geometrie, i simboli e le allegorie di questi due luoghi straordinari”.
“Villa Della Torre è da sempre luogo di sperimentazione e di racconto: questo Amarone dedicato a Palazzo Te, realizzato con le uve del brolo della Villa, è un tributo a un comune sentire e alla visione di bellezza che ci accomuna - commenta Marilisa Allegrini, che nel 2021 è stata nominata Cavaliere del Lavoro - l’Amarone è, per la sua stessa storia, qualcosa di unico, un prodotto nato da un lungo processo di appassimento che caratterizza e che racconta la Valpolicella e il suo territorio. È per noi, ancora una volta, una grande gioia vedere come il frutto della terra e il sapere enologico possano intrecciarsi con la potenza dell’arte. Questo progetto dà voce ad un legame speciale tra arte e vino, due universi che sono espressione, in tutto il mondo, della nostra identità nazionale”.
Iconico e fortemente identitario il vino ancora una volta diventa un forte strumento di comunicazione in quanto capace di raccontare l’arte, l’architettura, la storia così come il territorio e la sua cultura produttiva mettendo in armoniosa contaminazione il patrimonio culturale materiale e immateriale.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli