Non si placa l’interesse del mondo del vino per il web. La dimostrazione è arrivata da Verona dove si è parlato molto di e-commerce e dell’interesse del vino per il web. In rete sono collegati 160 paesi del mondo. Il giro d’affari complessivo dei prodotti on line è stimato dall’Anfor in 300 miliardi di dollari (nel 2002 saranno 350). In Italia, dai 116 miliardi di lire del ’98, ai 445 miliardi del '99 ai 1500 miliardi di lire del 2000. Il vino è dunque sicuramente uno dei settori che sta utilizzando di più Internet per fare affari. Il nodo da superare è sui mercati che mettono accise e dazi sul vino (dagli Usa al Canada, tanto per citarne alcuni; ma anche dell'Unione Europea, come la Danimarca) e per le spese di trasporto. "Il vino è una componente fondamentale dell’economia italiana - afferma Giorgio Pasqua, amministratore della Vini Pasqua e presidente dell’associazione imprenditori veronesi - per questo è essenziale fare il punto della situazione su questo nuovo mezzo di vendita che è Internet e verso il quale il nostro paese è in ritardo rispetto ai competitor internazionali". Il caso concreto è stato portato da Antonio Tombolini: Esperya, nata nel febbraio del ’98 ed entrata nel circuito Kataweb, ha fatturato, nel ’99, 3 miliardi di lire, di cui il 15% dalla vendite del vino di cui il 70% in Italia e il rimanente nell'Unione Europea. L’avvocato Giovanni Santosuosso ha evidenziato invece l’importanza di avere una normativa internazionale che regoli la validità dei contratti, poiché attualmente non vi è certezza giuridica in merito. Altri aspetti da valutare con attenzione sono il conflitto tra i marchi e i domini già registrati e la sicurezza dei pagamenti. Internet dunque rafforza il ruolo degli importatori e dei distributori che diviene ancora più determinante. E la risposta non si è fatta attendere, sempre a Vinitaly, dalle regioni Umbria (il Centro Agro Alimentare dell’Umbria propone tutti i suoi prodotti doc, dall’olio al vino, in rete) e Lombardia (che ha annunciato la commercializzazione dei propri vini via Internet), istituzioni che per prime hanno creduto nell’e-commerce, e, pochi giorni dopo la kermesse di Verona, da due aziende umbre, la Caprai, per il vino, e le Palombe del cantautore Francesco De Gregori, per l’olio. La Caprai ha creato addirittura un vino per essere venduto solo su internet, il "Nero Outsider 1998": 1000 magnum da un litro e mezzo di Pinot Nero andate a ruba in soli 10 giorni. Un successo che però ha portato alla luce, anche se preventivato dall’azienda, il nodo da superare è sui mercati che mettono accise e dazi sul vino. L’azienda Le Palombe di Spello, di proprietà del cantautore Francesco De Gregori, ha invece venduto on line in 2 giorni numerose bottiglie di olio biologico sia in Italia che all’estero, di cui la partita più cospicua è stata acquistata da un "navigatore gourmet" di Tokjo.
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