Per le cantine italiane, appena sarà possibile ripartire con la normalità, la priorità sarà sostenere l’horeca, sbocco principale e primario dei prodotti a maggior valore aggiunto. Recuperando le modalità di promozione che la pandemia ha, di fatto, costretto ad essere accantonate, e sfruttando di più il digitale che, proprio la stessa pandemia, ha accelerato. Di certo serviranno anche gli eventi fisici, ed ottobre, come noto, Covid permettendo (ed è la speranza di tutti), sarà un mese particolarmente denso. Perchè se a Verona, dal 17 al 19 ottobre, sarà di scena “Vinitaly Special Edition”, a Milano, come noto da tempo, da 2 al 10 ottobre, è di scena la “Milano Wine Week”, presentata oggi. Edizione n. 4, “rivolta a tutti gli operatori e al grande pubblico, in un momento fondamentale per la ripartenza dei consumi e degli acquisti”, spiega una nota ufficiale. “Con la “Milano Wine Week”, dal 2 al 10 ottobre, la promozione del mondo del vino riparte dalla capitale del made in Italy e si diffonde a livello nazionale e globale grazie anche alle nuove tecnologie al servizio degli eventi, sviluppate con un duplice ruolo: potenziare ulteriormente l’inserimento della manifestazione nel tessuto metropolitano e contestualmente aumentare la partecipazione e il coinvolgimento dell’audience internazionale. In calendario 9 giorni di eventi fisici - gestiti nel pieno rispetto delle norme a tutela della sicurezza dei partecipanti - dove le aziende vinicole e i Consorzi di Tutela potranno dialogare con gli operatori del settore e i winelover. La “Milano Wine Week” è uno dei pilastri del rilancio che vivrà la città in autunno quando tornerà a essere palcoscenico della ripresa sinergica delle filiere produttive delle eccellenze del Paese, dalla moda al design, al vino”, spiega il comunicato ufficiale.
“Milano può dare al vino quello che ha dato alla moda e al design. Da settembre a ottobre nel capoluogo lombardo ci sarà un concentrato di eventi che può contribuire alla ripartenza del Made in Italy nel mondo. Il vino ha bisogno di Milano, per il suo valore aggiunto come capitale del commercio e vetrina internazionale che metterà insieme 11 città di sette paesi strategici per il nostro export, da New York a Shanghai - sottolinea il Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari Forestali Gian Marco Centinaio - non solo, può essere anche la capitale di una nuova “comunicazione del vino” e dell’eccellenza italiana al consumatore. Soprattutto dopo un anno in cui si è fermata la somministrazione a causa della pandemia. La Milano Wine Week sarà un momento per fare il punto su come comunicare il vino nel canale Horeca, sull’importanza di un approccio che tenga conto della cultura e del territorio che è dentro una bottiglia. Il mio auspicio è che la manifestazione di ottobre possa essere l’occasione per lanciare un messaggio di positività e che l’Italia riesca a presentarsi unita per costruire un grande progetto”. La manifestazione, ricorda ancora la “Milano Wine Week”, “è stata l’unico grande evento dedicato al vino andato in scena in Italia nel 2020: questa esperienza ha dato la dimostrazione della capacità di realizzare un appuntamento importante, diffuso a livello internazionale, anche in un periodo critico”. Forte di questa esperienza, la “Milano Wine Week”, dicono gli organizzatori, torna quest’anno con l’obiettivo di fare sistema per rilanciare il settore. “Un evento che porterà un’ondata di innovazioni per fornire insights e analisi utili al mercato sfruttando il sistema Milano degli incontri d’affari tra espositori e compratori, integrando il consumatore finale, il territorio e le persone per rilanciare l’economia, con un approccio fortemente innovativo basato sull’impiego delle nuove tecnologie per l’elaborazione di dati e prospettive per il futuro”, annuncia Federico Gordini, presidente “Milano Wine Week”.
“La “Milano Wine Week” - ha dichiarato il Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano - è una manifestazione di assoluto rilievo che si propone di promuovere in Italia e nel mondo il Vino, il food e l’ospitalità, con l’obiettivo di rilanciare comparti che hanno sofferto la crisi economica post-Covid. Come Governo incoraggiamo manifestazioni come “Milano Wine Week” che possono essere i propulsori della ripresa economica dell’export e dunque del Pil italiano. Noto in particolare come lo storytelling del vino sia sempre più legato alla promozione del territorio e si intrecci con un fitto calendario di attività per la diffusione di un modo di bere e mangiare che fa parte della nostra cultura”.
“La “Milano Wine Week” sarà il primo grande evento dedicato al vino nella fase del rilancio economico. Gli occhi di tutto il mondo saranno puntati sul nostro capoluogo e siamo orgogliosi di vedere che sarà ancora una volta la Lombardia a guidare la ripresa economica del settore - ha dichiarato Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura Alimentazione e Sistemi Verdi della Regione Lombardia - la Regione è partner della “Milano Wine Week” fin dalla prima edizione. La pandemia ha rivoluzionato il modo di realizzare queste iniziative, ma gli organizzatori stanno dimostrando grandi capacità nell’innovare, trasformando la crisi in opportunità. Cambiano le modalità, ma non cambiano il fascino della manifestazione e l’obiettivo di far diventare Milano una grande capitale internazionale del vino. Un traguardo che stiamo raggiungendo velocemente”.
La “Milano Wine Week” baserà la sua azione su sei assi principali: “l’efficienza del sistema Milano e della sua rete di relazioni per la ripresa economica dell’intera filiera vinicola e dell’ospitalità; la penetrazione capillare nel tessuto cittadino, agevolata da un nuovo “ecosistema” tecnologico che aiuterà a connettere le centinaia di iniziative in calendario; la creazione di un grande programma di eventi che vedano protagonista il pubblico consumatore per intercettare la profonda evoluzione dei comportamenti di consumo e creare occasioni di cultura di prodotto e una relazione sempre più diretta con i produttori; un approccio sistemico tra vino e food - che ben si inserisce tra le novità di quest’anno - nella promozione dell’eccellenza italiana; la realizzazione di momenti di confronto internazionale sull’evoluzione del settore e i nuovi strumenti per affrontare i mercati; la creazione di un importante programma di promozione internazionale dedicato ai Consorzi e alle aziende in cui la tecnologia permette di connettere eventi fisici nei principali mercati di esportazione”.
“Ringrazio Federico Gordini e tutto il suo staff per lo straordinario lavoro compiuto al fine di realizzare questa manifestazione così importante per l’industria del vino - dichiara Roberta Guaineri, Assessore al Turismo e alla Qualità della Vita del Comune di Milano - Una sfida importante perché è fondamentale accendere nuovamente i riflettori sulle eccellenze dei nostri territori, e su un settore, quello del vino, che vede l’Italia ai primi posti al mondo, e che è cardine di quella filiera della ristorazione e dell’accoglienza che hanno portato la nostra città a essere negli ultimi anni una delle mete più ambite a livello internazionale. Sono convinta che questa manifestazione rappresenti un passo importante nel percorso di rilancio di Milano in Italia e nel mondo”.
Quest’anno la manifestazione annuncia un palinsesto particolarmente ricco di appuntamenti che si sviluppano su tre aree d’azione: i momenti dedicati agli operatori di settore in un periodo strategico dell’anno in cui vengono definiti gli acquisti per oltre un terzo del fatturato annuo del vino italiano (degustazioni, masterclass, walk-around tasting, potenziati digitalmente dalla piattaforma Digital Wine Fair), gli eventi di formazione e networking dedicati a diversi target che insieme compongono il più ampio Forum di approfondimento dedicato al comparto (webinar, aeminari e workshop - Wine Business Forum, Shaping Wine e Wine Generation Forum, in tre giornate e con tre target mirati) ed un intenso calendario di attività per consumatori e wine lovers che invadono centinaia di location cittadine (Wine Pairing, Wine Party, Walk Around Tasting, Wine Talks, Circuito Locali di “Milano Wine Week”, l’Enoteca di “Milano Wine Week”).
“L’agroalimentare può rappresentare il motore della ripresa del Paese dopo l’emergenza ma occorre un piano incisivo di presenza sui mercati stranieri e una nuova spinta all’internazionalizzazione per sostenere le filiere strategiche del Made in Italy come quella vitivinicola, duramente colpita dalla chiusura del canale della ristorazione ma anche dal calo delle spedizioni di prodotto italiano nel mondo - sottolinea il presidente Coldiretti, Ettore Prandini - proprio in tal ottica, il ritorno di grandi iniziative dedicate alla promozione e al confronto tra operatori come la Milano Wine Week è un segnale importante di ottimismo per tutto il comparto, verso la ripartenza e, soprattutto, l’auspicato ritorno alla normalità”.
Diffusione sul territorio e nel resto del mondo sono le parole chiave di “Milano Wine Week”: “la struttura della nostra manifestazione prevede di fare vivere al pubblico esperienze a Milano e contestualmente in 11 città di 7 Paesi chiave per l’export vinicolo”, sottolinea Federico Gordini che aggiunge “vogliamo essere un laboratorio dove ogni realtà possa mettere in luce i suoi punti di forza e possa parlare al suo target di riferimento; Il vino ha un respiro ampio e trasversale e stiamo lavorando anche con partner di altri settori del Made in Italy interessati a costruire percorsi di promozione congiunti che uniscano le eccellenze italiane a Milano e nel mondo”. Dopo l’ottimo risultato ottenuto nel 2020 dalle degustazioni trasmesse in diretta da Milano con masterclass in presenza per oltre 1.000 operatori selezionati nelle location di sette città tra Usa, Canada, Russia e Cina, nel 2021 il programma internazionale di “Milano Wine Week” si potenzia e si espande fino a raggiungere 11 città (Montreal, Toronto, New York, Chicago, Miami, Londra, Mosca, Shanghai, Shenzen, Tokyo, Hong Kong) in 7 mercati chiave per l’export vinicolo (Usa, Canada, Regno Unito, Russia, Cina, Hong Kong e Giappone). Momenti di promozione internazionale organizzata nelle location più strategiche di tutto il mondo per fare ripartire in modo innovativo ed efficace la promozione internazionale del vino italiano nelle aree Extra Ue. Per offrire le opportunità commerciali e relazionali di “Milano Wine Week” a cantine di tutte le dimensioni, “Milano Wine Week” lancia Wine Business City, in programma il 3 e 4 ottobre, un innovativo evento business di due giorni che consentirà l’incontro tra aziende, operatori del settore horeca e del retail fisico e digitale in un periodo dell’anno fondamentale, durante il quale vengono definiti gli acquisti per l’ultimo trimestre del 2021 e il primo semestre del 2022.
“Un anno di pandemia ha messo a dura prova il settore vitivinicolo, che ancora oggi è il primo comparto agricolo a subire le conseguenze della chiusura del canale HoReCa e delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. La “Milano Wine Week” 2021 rappresenta quindi un momento fondamentale per la ripartenza, sia perché ha alle spalle una storia, benché giovane, di grande successo, sia perché ha saputo rappresentare, anche nel 2020, un riferimento importante per l’intera filiera del vino. Confagricoltura prende parte con convinzione alla “Milano Wine Week”: Milano rappresenta da sempre il fulcro economico del Paese e da qui oggi possono partire segnali e stimoli per la rinascita post pandemia. L’impronta ancora più internazionale della prossima edizione di ottobre ha tutti gli elementi giusti per fornire una prospettiva di fiducia e di crescita per le nostre aziende vitivinicole, simbolo del migliore Made in Italy nel mondo, insieme alle imprese della moda e del design, non a caso protagoniste anch’esse a Milano con manifestazioni di consolidato successo”, ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura.
Per i winelover e gli appassionati, “Milano Wine Week” conferma la sua impostazione di evento diffuso sul territorio e vuole rappresentare un’occasione di ripresa dei contatti e della socialità, con le eccellenze di alcuni dei principali consorzi vinicoli italiani abbinate ai Wine Districts: una selezione di alcuni tra i più frequentati quartieri della città nei quali i ristoranti e i locali realizzeranno attività speciali in collaborazione con i Consorzi partner del quartiere che trasformeranno, insieme ad attività di comunicazione e all’applicazione della tecnologia, i Wine Districts in un percorso per il pubblico alla scoperta di alcune delle principali Denominazioni italiane e dei loro prodotti.
“Milano - dichiara Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc - città italiana a cui è ampiamente riconosciuto un ruolo guida nel comparto economico nazionale, propone con Milano Wine Week una fiera di impronta decisamente innovativa e con i necessari presupposti per rispondere alle necessità di ripresa da parte degli operatori e dei principali professionisti del settore nazionale e internazionale, senza dimenticare il necessario coinvolgimento del pubblico di consumatori. Un modo di fare sistema che non può che incontrare il gradimento e la condivisione da parte dei Consorzi di Tutela del Vino che Federdoc rappresenta”.
“Soprattutto da Expo in poi, Milano - afferma Lino Stoppani, presidente Epam e Fipe (l’associazione milanese e la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi - Confcommercio) - si era attestata come motore del mondo della ristorazione e della promozione dei prodotti agroalimentari italiani nel mondo. Oggi Milano può e deve diventare uno dei luoghi simbolo dell’uscita dall’emergenza, capitale dell’eccellenza italiana che tra settembre e ottobre darà spazio alla ripartenza di interi settori, dal design alla moda, al vino. La “Milano Wine Week” - che Fipe/Confcommercio supporta sin dalla prima edizione - è la più innovativa manifestazione del settore ed è divenuta un momento importante di confronto internazionale sul futuro di uno dei settori fondamentali del made in Italy, aggiungendosi alle altre storiche settimane milanesi della moda e del design. Con il forte coinvolgimento della città e di centinaia di pubblici esercizi che ospitano attività ed eventi enfatizzando la loro funzione di luoghi di cultura di prodotto per il consumatore finale. Sappiamo bene che lo stop alla ristorazione ha significato perdite ingenti anche per il settore vinicolo, attraverso la lunga filiera agroalimentare che incrocia quella dell’ospitalità e della somministrazione. Proprio questa filiera deve unire le forze per rilanciare la promozione dell’ospitalità italiana e diffondere un modello di esperienza sul fuori casa che diventi sempre più distintivo, permettendo alle nostre imprese di affrontare con più forza gli anni che verranno”.
Non mancherà il mondo del cibo: oltre al coinvolgimento delle attività di somministrazione e ristorazione come luoghi di esperienza, cultura ed incontro, sono previste importanti occasioni di formazione per il pubblico, come i wine pairing, dedicati alla cultura dell’abbinamento cibo - vino, che vedono protagonisti alcuni dei più importanti chef italiani ed occasioni di promozione congiunta tra vino e cibo inseriti nel programma internazionale, con l’obiettivo di comunicare congiuntamente due elementi fondamentali del lifestyle italiano agli operatori di 7 tra i più importanti mercati mondiali. Ma si guarda anche all’enoturismo, con i “wine tour” rivolti al pubblico con percorsi e attività alla scoperta della ricchezza di territori del vino a massimo due ore di distanza dal capoluogo lombardo, con transfer in partenza dalla città, per creare una connessione tra luoghi, prodotti ed esperienze.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024