“Il valore delle esportazioni di vino made in Italy verso gli Stati Uniti è aumentato del 51 per cento rispetto allo scorso anno contribuendo in modo determinate alla crescita sui mercati mondiali dove si verifica complessivamente un aumento del 14,6 per cento, anche grazie alla crescita registrata nell’Unione Europea (+4 per cento) dove si realizza piu’ della metà del fatturato estero”: lo afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sull’andamento del commercio estero del vino, nei primi due mesi del 2005 rispetto allo scorso anno, che evidenziano un trend incoraggiante in controtendenza con gli andamenti generali degli scambi nazionali.
Il vino - sostiene la Coldiretti - si conferma un importante ambasciatore del made in Italy all’estero dove è un importante biglietto da visita per avvicinare gli stranieri al Made in Italy e per alimentare il flusso turistico verso il Belpaese, come emerge dai dati del centro servizi del turismo del vino che segnalano un aumento dell’8 per cento delle presenze degli enoturisti stranieri. Gli stessi risultati della ricerca dell'Istituto Piepoli, commissionata dall'istituto Leonardo e dall'Ice evidenziano che - sottolinea la Coldiretti - per uno straniero su due (45 per cento) sono i vini e il cibo la prima cosa che viene in mente pensando all'Italia, che superano i luoghi (20 per cento), l'abbigliamento (19 per cento) e il calcio (15 per cento).
Le esportazioni nazionali di vino sul mercato statunitense - sostiene la Coldiretti - potrebbero peraltro raddoppiare se dagli accordi sul commercio internazionale nell'ambito del Wto venisse anche un chiaro segnale di stop alla "vinopirateria" e al "falso" Made in Italy.
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