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BRUNELLO LEADER PER QUOTAZIONE

Vino, il rally dei prezzi degli sfusi nei primi 7 mesi 2020 (sul 2019), secondo Ismea

Nel complesso quotazioni in calo, ma non mancano denominazioni che registrano crescite importanti

Con scorte di cantina sostanzialmente in linea con il 2019 (45,7 milioni di ettolitri di vini e mosti a al 29 luglio 2020 sui 45,1 dello stesso mese dello scorso anno), l’Italia del vino ha visto chiudersi la campagna vinicola 2019/2020 e, con la vendemmia di fatto già partita, con i primi grappoli delle varietà più precoci già raccolti dalla Sicilia alla Franciacorta, ha dato il via alla campagna 2020-2021. E sebbene le difficoltà legate alla pandemia, sul fronte dei consumi in Italia e nel mondo, siano palesi, un termometro della situazione, come sempre, viene dai prezzi degli sfusi. Secondo i dati Ismea, in generale, nella campagna 2019-2020, si è assistito ad un calo dei prezzi del -3% per i vini Igt e del -5% per i vini Dop. Ma con andamenti diversi tra singole denominazioni, come rivela il confronto tra prezzi medi alla produzione (iva esclusa e franco cantina) rilevati dai Ismea tra Gennaio-Luglio 2019 e lo stesso periodo 2020.
Tra i grandi rossi del Belpaese, per esempio, il Brunello di Montalcino, pur accusando un calo del -9,8%, resta su quotazioni di tutto rispetto, passando dai 1.085 euro ad ettolitro del 2019 ai 978 del 2020. Stabile l’Amarone della Valpolicella, sui 775 euro ad ettolitro, mentre perde il -14,2% il Barolo, da 740 a 635 euro ad ettolitro, con una dinamica simile per il Barbaresco, a -11,9%, per un valore medio, nei primi 7 mesi 2020, di 493 euro ad ettolitro. In crescita, invece, le quotazioni del Lagrein dell’Alto Adige, +7,1% a 375 euro ad ettolitro, così come quelle del Nobile di Montepulciano, a +4,4% per 301 euro ad ettolitro. Cala ma non crolla il Chianti Classico, giù del -6,5% a 264 euro ad ettolitro, mentre perde l’-11,8% il Nebbiolo d’Alba, che ha quotato in media 255 euro ad ettolitro, mentre a 200 euro ad ettolitro, ma con dinamiche decisamente opposte, si trovano due delle denominazioni più rappresentative delle Isole, come l’Etna, alfiere di Sicilia, a +4,4%, ed il Cannonau di Sardegna, che perde invece il -16,3%. Tra le grandi denominazioni rossiste, da segnalare la crescita della Doc Sicilia, a 104 euro ad ettolitro (+11,5%), quella del Montepulciano d’Abruzzo a 74 euro ad ettolitro (+4,9%), mentre accusano perdite significative in valore il Chianti, a -13,5% per un prezzo medio, nel 2020, di 103 euro ad ettolitro, e soprattutto il Valpolicella a -33,5% per 136 euro ad ettolitro, ed il Valpolicella Classico a -27,1% per 162 euro ad ettolitro.
Tra i bianchi, invece, a livello di prezzi, con andamenti tutti positivi, domina l’Alto Adige. Il Traminer Aromatico spunta quotazioni di 450 euro ad ettolitro (+12,5%), il Terlano Pinot Bianco gira sui 305 euro ad ettolitro (+8,9%), Pinot Grigio, Pinot Bianco e Chardonnay stanno tra i 260 ed i 265 euro ad ettolitro, in crescita di oltre l’8%. Stabile il Franciacorta, a 325 euro ad ettolitro, mentre cresce il Trento Pinot Nero per base spumante, a 275 euro ad ettolitro (+4,9%). Tiene, sostanzialmente, il Gavi, a 280 euro ad ettolitro (-2,3%), mentre soffre di più la galassia Prosecco: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg ha registrato un calo del prezzo medio del -14%, a 198 euro ad ettolitro, il Prosecco Doc ha lasciato sul terreno il -9,8%, con una quotazione media di 158 euro ad ettolitro. Ancora, guardando ad alcune delle denominazioni bianchisti più celebri del Belpaese, il Soave evidenzia andamenti opposti per il Soave (-7,4% a 83 euro ad ettolitro) e per il Soave Classico (+8,9%, a 127 euro ad ettolitro), perde il -9,8, il Pinot Grigio delle Venezie (a 82 euro ad ettolitro), e lascia sul terreno qualche punto anche il Verdicchio dei Castelli Jesi (-5,1% per la versione “base”, a 92 euro ad ettolitro, -4,9% per il Classico, a 97 euro). Anche il Vermentino vede andamenti diversi a seconda della tipologia: il Vermentino di Sardegna è il bianco che si è apprezzato di più nell’anno, con una crescita della quotazione media del 22,5%, a 192 euro ad ettolitro, mentre quello di Gallura accusa un calo del -13,2%, a 250 euro ad ettolitro.
Quotazioni che, come ribadiamo sempre, sono da prendere come pura indicazione, poiché i prezzi possono variare, anche in maniera sensibile, in fase di contrattazione, a seconda della qualità delle singole partite, della annate, dei trend di mercato e delle esigenze di domanda e offerta. Ma che raccontano, in ogni caso, una volta di più, l’articolata complessità del vino italiano, di cui spesso si parla, a torto, come un unicum, ma che è fatto, invece, di tante realtà diversissime tra loro per valore e dinamiche di mercato.

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