02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024
WINE BUSINESS

Vino in conto vendita, la nuova tendenza per aiutare i ristoranti

L’idea della start-up The Winesider: il ristoratore paga solo le bottiglie che vende. Nel servizio anche consulenza e personalizzazione della winelist
CONTO VENDITA, RISTORAZIONE, vino, WINESIDER, Italia
Gianni e Giacomo Miscioscia, ideatori di Winesider

Il vino in conto vendita per supportare i ristoranti italiani durante la ripartenza nella “Fase 2”. È la proposta di The Winesider, la foodtech company fondata da Gianni e Giacomo Miscioscia nata con l’obiettivo di semplificare il processo di acquisto del vino da parte del ristoratore e migliorare l’esperienza d’acquisto del consumatore finale. Partendo da un aspetto fondamentale, la riorganizzazione della cantina, “operazione per la quale solitamente - sostiene The Winesider - si spendono non meno di 20.000 euro, The Winesider propone un servizio di conto vendita, per cui il ristoratore paga solo le bottiglie che vende. In tal modo si libera capitale che può essere reinvestito in attività come la promozione del locale, non si immobilizzano risorse e, al tempo stesso, viene aggirata la problematica dell’invenduto.
A ciò si aggiungono, inclusi nel pacchetto, altri servizi quali una consulenza specializzata per l’organizzazione della cantina con relativa formazione del team di sala, una carta vini automaticamente aggiornata, la digitalizzazione di operazioni come inventari, ordini e pagamenti, una dashboard di controllo per verificare i dati di vendita e orientare di conseguenza il proprio business e una serie di contenuti interattivi per migliorare l’esperienza del cliente”.
In controtendenza rispetto ai distributori di vino, che spesso hanno accordi di esclusiva con determinate cantine del territorio, The Winesider si avvale della più grande selezione di etichette italiane dedicate al settore horeca, curata insieme al proprio team di esperti consulenti (tra cui anche il sommelier Luca Gardini) i quali mettono al servizio di ciascun ristoratore la loro competenza per creare una carta che si abbini perfettamente alla cucina del locale. L’app, secondo i promotori, garantisce quindi una semplice ed efficace gestione in tempo reale della cantina, riducendo il volume di stoccaggio e cancellando il rischio di non disporre di uno dei vini della carta.
The Winesider garantisce la consegna quando ce n’è bisogno, evitando rotture di stock, ma senza congestionare il magazzino. Viceversa, attraverso il proprio tablet il ristoratore può accedere alle informazioni relative alle vendite, alle marginalità, alla rotazione dei prodotti e alle caratteristiche di ogni bottiglia presente in cantina. Una formula che ha già fidelizzato più di 100 clienti, tra cui anche ristoranti stellati, e che ha permesso alla start-up di conseguire lo scorso anno un fatturato di 1,5 milioni di euro.
“Crediamo che la tecnologia e l’innovazione - spiega Giacomo Mascioscia - siano un’opportunità per fare le cose meglio, con meno sprechi e con più efficienza. The Winesider rivoluziona l’esperienza d’acquisto nei ristoranti del mondo per renderla semplicemente migliore. Ma è anche emozione ed empatia. È il fattore umano e il calore delle storie dei nostri clienti, dei nostri fornitori, dei nostri dipendenti. The Winesider è la combinazione di innovazione ed esperienza, è il futuro che valorizza le cose belle del passato, è il progresso con il rispetto delle origini”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli