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VINO & INTERNET - LA RINCORSA DEL VINO ALLE POTENZIALITÀ DI INTERNET: NOVITÀ E PIÙ SOCIAL NETWORK, MA LONTANI DA ECCELLENZA. ANALISI WINENEWS, CON CANTINE IN WEB. I MIGLIORI? SANTA MARGHERITA ... INTERNET IN CIFRE, COMMENTO ADACTO, CASI OPPOSTI ...

Italia
Vino & internet

La lenta rincorsa del vino italiano alle potenzialità del web continua, e anche se qualcosa si muove, con una più ampia diffusione di blog e profili su Facebook, al moltiplicarsi dell’e-commerce, e soprattutto ad un pugno di aziende che stanno cavalcando convinte le nuove possibilità offerte dal Web 2.0, sono ancora timidi i passi delle cantine del Belpaese su Internet, con le aziende che non sanno coglierne appieno le opportunità commerciali, comunicative e relazionali. Ecco lo stato dell’arte che emerge dall’analisi di www.winenews.it, uno dei siti di riferimento per gli eno-appassionati del Belpaese che, come ogni anno, ha stilato la classifica “Cantine in web” (edizione n. 10), dopo aver passato in rassegna oltre 2.300 siti dell’universo-vino italiano.
Nel complesso, l’Italia del vino rimane al passo, per colpa di una cultura della comunicazione un po’ arretrata sul resto del mondo. Ancora una volta si conferma, in pole position, nella “Top 12”, la cantina veneta Santa Margherita (www.santamargherita.com), seguita dalla siciliana Planeta (www.planeta.it); al terzo posto, sale il nuovo sito della cantina irpina Feudi di San Gregorio (www.feudi.it), che scavalca il pur sempre validissimo portale di Donnafugata (www.donnafugata.it); alla posizione n. 5, un altro bel sito, che si è rinnovato, quello di Firriato (www.firriato.it), seguito dall’attivissima Fratelli Muratori (www.arcipelagomuratori.it); nuova entrata, al settimo posto, per la Marchesi de’ Frescobaldi (www.frescobaldi.it); al n. 8, c’è la veneta Carpenè Malvolti (www.carpene-malvolti.com), quindi la cantina chiantigiana Rocca delle Macìe (www.roccadellemacie.com); al decimo posto, un ex aequo per due famose griffe delle bollicine: Ferrari (www.cantineferrari.it) e Ca’ del Bosco (www.cadelbosco.com); alla posizione n. 11, c’è il sito del colosso trentino Cavit (www.cavit.it); a chiudere la “top 12” un altro ex-aequo, quello tra la siciliana Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it) e l’umbra Arnaldo Caprai (www.arnaldocaprai.it).
Nel 2010 lo stato dell’arte delle cantine italiane sul web merita ancora un giudizio complessivamente negativo, fatte salve poche eccezioni. “Prenotare un ristorante, sapere cosa c’è al cinema, conoscere notizie in tempo reale, ritrovare vecchi amici, comprare il biglietto di un treno, guardare il meteo, cercare la recensione di un vino. Semplici esempi per dire quanto ormai Internet sia entrato nella vita sociale ed economica delle persone - spiega Alessandro Regoli, fondatore, insieme alla moglie, Irene Chiari, di WineNews - con sistemi di accesso sempre più veloci e “mobile” che rendono il web uno strumento potenzialmente efficacissimo per comunicare e commercializzare i propri prodotti. Ma se alcune grandi eccellenze del made in Italy, come arredamento, automobili e moda, ne hanno ormai consapevolezza, il mondo del vino, che a buon diritto ha il suo posto tra gli alfieri della qualità italiana nel mondo, sembra ancora non comprendere appieno le potenzialità della rete”.
La situazione è, comunque, variabile in base alle coordinate geografiche delle aziende. Facendo un rapido excursus partendo dal Nord, vediamo che in Piemonte - regione che negli anni passati si è sempre dimostrata tra le meno propense alle innovazioni tecnologiche, qualcosa comincia a muoversi - anche se c’è ancora da fare molta strada. Pollice verso per la Liguria, dove esistono ancora (incredibile a dirsi) aziende che non hanno né un indirizzo mail, né tanto meno un sito. E’ il Veneto la regione che presenta mediamente la situazione più aggiornata e dinamica, grazie ad un rinnovo totale del suo “parco-siti”. Ancora molto indietro la Toscana, da cui - vista l’importanza che riveste nel panorama enologico del Paese - ci si aspetta senz’altro uno sforzo maggiore. Man mano che si va verso sud, la situazione peggiora ulteriormente: in Puglia, Molise, Abruzzo, Basilicata ci si trova a fare i conti con una serie di siti che risalgono più o meno alla preistoria di internet. Uniche eccezioni, la Campania e, soprattutto, la Sicilia, che si rivela ancora una volta la regione top.
Il giudizio è mediamente buono, con numerosi picchi di eccellenza: non a caso nei primi 12 posti si piazzano ben 4 cantine siciliane. Eppure, siamo già da un pezzo nell’era del Web 2.0, ma le aziende italiane sembrano non essersene ancora accorte. Ciò che ieri era una novità oggi è già obsoleto, e in questa forsennata rincorsa tecnologica nel mondo italiano sono ancora poche - tranne rare eccezioni - le aziende che si sono rese conto dell’enorme potere di internet. Questo vale a maggior ragione nel mondo del vino, in cui la grande maggioranza delle cantine non solo non ha capito come usare il Web 2.0, ma fatica ancora a dotarsi di un sito presentabile e aggiornato. Da Facebook a Twitter, da Flickr a FriendFeed, passando per altri social media emergenti, i luoghi della rete in cui un’azienda può dialogare con potenziali clienti di tutto il mondo si moltiplicano a vista d’occhio.
Internet è il primo medium a cui le persone si rivolgono per farsi un’idea di ciò che vogliono comprare: nella fase pre-acquisto si acquisiscono informazioni sull’azienda, si dà una sbirciatina ai prodotti, si guardano le foto, si confrontano i prezzi e soprattutto si controlla su blog e forum come viene giudicato un determinato prodotto da chi lo ha già acquistato. Infine, last but not least, su internet si acquista comodamente da casa, evitando ricerca dei posteggi e file estenuanti nei negozi. Ma soprattutto internet è sempre più importante per costruire l’immagine e la reputazione di un marchio. Se una volta tutto ciò era delegato alle agenzie di pubbliche relazioni, oggi questo compito spetta principalmente, o molto di più, alla rete, con i suoi tempi accelerati in cui tutto si moltiplica, e dove ogni utente può commentare, criticare, giudicare un’azienda ed i suoi prodotti.

L’analisi di www.winenews.it - La lenta rincorsa del vino italiano sul web, che nel mondo continua a cresce e ha moltiplicare il proprio potenziale relazionale ed economico
2 miliardi di utenti nel mondo, 420 milioni in Cina, 240 milioni negli Stati Uniti e 30 milioni in Italia: ecco la fotografia di Internet nel 2010, secondo i dati del sito www.internetworldstats.com. Definirlo un “medium” è riduttivo, ma nessun altro mezzo di comunicazione moderno vanta tassi di crescita simili, anche in un periodo economico estremamente complesso per il mondo: dal 2000 al 2010, il numero di utenti è cresciuto del 444%. E a crescere è anche l’utilizzo della rete da dispositivi come cellulari, smartphone e simili, tanto che entro il 2013, in Europa, secondo le previsioni di Forrester Research, questo tipo di navigazione dovrebbe triplicare, superando i 125 milioni di utenti, il 38% dei possessori di un telefonino. Una potenzialità della rete che, dunque, è già enorme, e che pare destinata ad aumentare inesorabilmente, almeno nell’immediato futuro.
Una cosa che in molti settori economici hanno capito, tanto che gli investimenti pubblicitari sul web, che nel 2009 in Uk, per esempio, avevano già superato quelli sulla tv, anche in Italia sono quelli che crescono di più: il 17,7% in più sul 2009, contro una media di tutto l’advertising del +4,7%, con stampa periodica (-6,7%) e free press (-18,8%) che segnano decisamente il passo (dati Ac Nielsen). E con gli altri media che tornano a cresce sul 2009 in cui però aveva subito pesanti perdite sul 2008 (con internet che invece era stato l’unico a cresce, con il +4,7%). E anche il mondo del vino, pur dovendo colmare un gap iniziale grandissimo rispetto, per esempio, al settore della moda, sta piano piano capendo l’importanza del web, anche se, nel complesso, esclusi rari casi eccellenti, siamo ancora ben lontani da un utilizzo efficace e consapevole della rete e di quello che offre. Basti pensare al dilagare dei social network: solo per citare i due più famosi, Facebook ha superato i 500 milioni di utenti, Twitter sfiora i 200 milioni, eppure pochissime sono, per esempio, le cantine che hanno profili su Facebook, che li utilizzano con costanza per comunicare eventi e notizie, e ancora di meno quelle che sfruttano l’immediatezza di Twitter per organizzare eventi, ricevere feedback dai consumatori e così via.
Tra le note positive, aumentano, pur rimanendo una sorta di piccola avanguardia, i produttori che guardano all’e-commerce, dando ai propri clienti la possibilità di acquistare bottiglie, selezioni particolari di prodotto o, in alcuni casi, gadget dell’azienda, quasi sempre a prezzi più vantaggiosi per il consumatore rispetto ai canali tradizionali (wine bar, enoteche e gdo) e in maniera diretta.
Un canale, quello del commercio elettronico, che se è poco praticabile per l’estero, dove troppo peserebbero spese di logistica, senza contare i problemi a volte insormontabili presentati dalle leggi sull’import di alcolici nel vari Paesi, potrebbe invece dare il suo contributo in Italia per contrastare quel calo dei consumi che ha visto il vino scendere sotto la soglia dei 40 litri pro capite.
Anche perché l’e-commerce nel Belpaese, dopo la frenata del 2009, ha ripreso la sua corsa, facendo segnare, nel 2010, il +14%, conquistando 8 milioni di clienti, per una spesa di 6,49 miliardi di euro, e dove il settore del “grocery”, e quindi anche del wine & food è quello che, secondo la School of Management del Politecnico di Milano, è quello che presenta le maggiori opportunità di crescita.
E l’unione dei social media e dell’e-commerce, due dei terreni su cui il vino italiano stenta di più, pare essere proprio una delle carte vincenti del domani: almeno il 50% dei “merchant” ha una propria presenza sul web 2.0 o ha sviluppato almeno un’applicazione “social”, il 40% degli operatori è presente su almeno un social network, il 25% su almeno due.
La relazione diretta tra produttore e consumatore, inoltre, sta diventando sempre più centrale nel rapporto tra aziende e clienti, nelle varie fasi di questo, dal contatto con il marchio fino alla vendita, tanto che le aziende che hanno investito nel coinvolgimento relazionale dei clienti hanno aumentato la propria redditività, mentre quelle che non lo hanno fatto non sono cresciute, o hanno addirittura avuto delle perdite.
Eppure il vino italiano non sembra ancora credere appieno nella rete, e questo lascia perplessi. Primo, perché è un settore strettamente legato al turismo, che rappresenta il secondo motivo di utilizzo di internet dopo il gioco d’azzardo, con il 35% delle navigazioni; secondo, perché la disponibilità di avere una recensione immediata da consultare su una bottiglia, l’indirizzo di una cantina da visitare, il negozio in cui poter trovare quell’etichetta sono tutti casi di utilizzo che si sposano alla perfezione con internet, soprattutto in versione “mobile”; terzo perché è uno dei modi più semplici ed economici, se ben sfruttato e in sinergia con altre attività, di presidiare l’estero, di fornire informazioni e di dare visibilità al marchio.
Eppure, nel 2011, la gran parte del mondo del vino sembra ancora “sorda” alle sirene del web, mentre il mondo, per fortuna o purtroppo, ne fa sempre di più uno dei suoi pilastri relazionali e commerciali.

La classifica “Cantine in web” - Santa Margherita resta al vertice, seguita dalla siciliana Planeta e dall’irpina Feudi di San Gregorio. Ai piedi del podio ancora Sicilia, con Donnafugata e Firriato, e poi la franciacortina Fratelli Muratori
La cantina veneta Santa Margherita (www.santamargherita.com), seguita dalla siciliana Planeta (www.planeta.it), dalla cantina irpina Feudi di San Gregorio (www.feudi.it), che scavalca il pur sempre validissimo portale di Donnafugata (www.donnafugvata.it); alla posizione n. 5, un altro bel sito che si è rinnovato, quello di Firriato (www.firriato.it), seguito dall’attivissima Fratelli Muratori (www.arcipelagomuratori.it). Ecco il top dell’enologia italiana su internet, secondo la classifica “Cantine in web” n. 10 di www.winenews.it, uno dei siti di comunicazione più cliccati dagli enonauti, che ogni anno esamina più di 2.300 portali per misurare la situazione nel Belpaese.
Al primo posto, con 5 “chioccioline”, si conferma la veneta Santa Margherita; sul secondo gradino del podio, prima delle 4 “chioccioline”, si conferma la siciliana Planeta, seguita dal nuovo sito della cantine irpina Feudi di San Gregorio (www.feudi.it). Ai piedi del podio, Donnafugata (www.donnafugata.it). Alla posizione n. 5, un altro bel sito che si è rinnovato, quello di Firriato (www.firriato.it), seguito dalla Fratelli Muratori (www.arcipelagomuratori.it). New entry, al settimo posto, per il sito di Marchesi de’ Frescobaldi (www.frescobaldi.it); al n.8, c’è la veneta Carpenè Malvolti (www.carpene-malvolti.com) e, al n. 9, la cantina chiantigiana Rocca delle Macìe (www.roccadellemacie.com); al decimo posto, un ex aequo per due famose griffe delle bollicine: Ferrari (www.cantineferrari.it) e Ca’ del Bosco (www.cadelbosco.com). Alla posizione n. 11, con 3 “chioccioline”, c’è il sito del colosso trentino Cavit (www.cavit.it). A chiudere la “top 12” un altro ex aequo, quello tra la siciliana Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it) e l’umbra Arnaldo Caprai (www.arnaldocaprai.it).
Gli altri 13 siti arrivati in finale sono Berlucchi (www.berlucchi.it), Cecchi (www.cecchi.net), Argiolas (www.argiolas.it), Tenute Costa (www.tenutecosta.it), Marchesi di Barolo (www.marchesibarolo.com), Cantina Zaccagnini (www.cantinazaccagnini.it), Cusumano (www.cusumano.it), Antonelli San Marco (www.antonellisanmarco.it), il gruppo Illva di Saronno, con il trio Duca di Salaparuta - Vini Corvo - Cantine Florio (www.duca.it, www.vinicorvo.it, www.cantineflorio.it), Gravner (www.gravner.it), Cantine Ceci (www.lambrusco.it), Ornellaia (www.ornellaia.com) e San Leonardo (www.sanleonardo.it).

Focus - Il “racconto” della classifica completa di “Cantine in web” 2011
1 - Santa Margherita @@@@@
Ancora una volta sul podio il sito ricchissimo e mai uguale a se stesso della griffe veneta Santa Margherita: capace di rinnovarsi continuamente, con news sempre aggiornate, concorsi e giochi. Essenziale e semplice nella grafica quanto ricco e variegato nei contenuti, sempre aggiornatissimi e completi, e con tanta interazione con i social network. Oltre ad interviste, lezioni sul vino, e la possibilità di inserire un luogo su Google Maps per trovare i ristoranti in cui ordinare i vini Santa Margherita.
www.santamargherita.com
2 - Planeta @@@@
Colorato, giovane, divertente: l’indirizzo web di Planeta, pur uguale al 2010, conserva invariate la sua freschezza e piacevolezza. Una navigazione semplice e chiara, belle foto e video, e soprattutto un’interazione con il territorio (con consigli su ristoranti, alberghi e cose da vedere nelle varie località della Sicilia) che ne fa un portale eno-turistico a tutti gli effetti. La perfetta dimostrazione che con grande semplicità è possibile ottenere un sito funzionale ma anche bello da vedere.
www.planeta.it
3- Feudi di San Gregorio @@@@
Grafica e contenuti nuovi per quello che era già un buonissimo sito. Una home page “all black” valorizza con immediatezza tutta l’attività dell’azienda, con un menu intuitivo e navigabile, news e rassegna stampa aggiornatissime, passando per le iniziative del ristorante Marennà, il sommelier on line e così via. Anche qui ampio spazio alla “community” e ai social network, con la “diretta” da Facebook, dove l’azienda inserisce con grande frequenza news e aggiornamenti seguiti da oltre 6.000 persone.
www.feudi.it
4 - Donnafugata @@@@
Allegro, coloratissimo, e con un’impostazione grafica che dà subito l’idea dalla ricchissima varietà di iniziative e contenuti prodotti dall’azienda, valorizzati da una grande web usability: il sito di Donnafugata è una finestra su un vero e proprio universo, che non comprende solo l’azienda e i suoi vini, ma anche musica, natura e cultura. Dettagliatissime le schede dei vini, in alcuni casi tradotte anche in 11 lingue. Molto ricca anche la sezione video, che però, unico appunto, potrebbe essere un po’ più ordinata e aggiornata.
www.donnafugata.it
5 - Firriato @@@@
Apertura di grande impatto, foto suggestive, grafica innovativa: il sito di Firriato, una new entry tra i primi 12, è esteticamente ineccepibile. Puntali e dettagliate le info sulle tenute e sui vini prodotti, di cui è possibile scaricare anche le foto in alta definizione. Un sito che gioca molto sull’emozione, unita alla semplicità di navigazione. Per migliorare ancora, servirebbero uno sguardo e una serie di contenuti che vadano al di là dell’universo strettamente aziendale.
www.firriato.it
6 - Fratelli Muratori @@@@
Esempio eccellente di un sito che punta decisamente sul “2.0”, sull’interazione con gli utenti anche via social network, Facebook in primis. Il portale riunisce tutte le aziende dell’universo Muratori, concepito con una grafica semplice e fresca. C’è un comodo Wine Store, una sezione di news costantemente aggiornata (da notare lo stile informale e amichevole) e anche un blog (MuraBlog) in cui si parla non solo di vino, ma anche di ricette, vacanze e cultura. Ricchissima la media gallery, che può diventare un punto di forza se valorizzata di più.
www.arcipelagomuratori.it
7 - Marchesi de’ Frescobaldi @@@@
Completamente rinnovato, il sito Frescobaldi strizza l’occhio ai propri utenti, con Facebook, Flickr e un canale su You Tube ricco di video (in particolare le degustazioni condotte e spiegate personalmente dal produttore). Molto curata la sezione aziendale, con news aggiornate e visite virtuali delle tenute. Simpatica l’idea del concorso in cui si deve abbinare il vino giusto ai piatti proposti, e interessanti le lezioni di approfondimento, con la rubrica dell’enologo.
www.frescobaldi.it
8 - Carpenè Malvolti @@@@
Un sito che gioca molto sull’impatto emotivo: grandi immagini, musica, uno stile che fa il verso ai siti delle case di moda. Ci sono le news, anche se solo sull’azienda, c’è il collegamento a Facebook, Twitter e You Tube: non manca davvero nulla al sito di Carpenè Malvolti. Una grafica un po’ “vintage” ma mixata con elementi moderni e una voglia di interazione che si percepisce già dall’homepage, confermata da tanti dettagli , come i consigli sul vino da bere quando si fa una cena in due, in quattro o con tanti amici.
www.carpene-malvolti.com
9 - Rocca delle Macìe @@@@
Nuovo di zecca, il sito di Rocca delle Macìe punta decisamente su uno stile semplice e immediato, e sul Web 2.0. Divertenti il Rockablog e la Rocca Tv, con il format de “Il grande fratello della vite”, e non manca un nuovo sondaggio ogni settimana. Simpatica l’idea, nelle schede dei vini, di abbinarle ad una canzone. Ricca la sezione su “vino e dintorni”, con le ricette e un completissimo glossario, e soprattutto uno sguardo al mondo del vino a 360 gradi, con una serie enorme di link che rimandano a siti in cui, a vario titolo, si parla di enogastronomia.
www.roccadellemacie.com
10 - Cantine Ferrari @@@@
In primo piano il blog, costantemente aggiornato, che consente a chiunque di entrare, anche se solo virtualmente, nel mondo stiloso e patinato firmato Ferrari. Per chi segue le cronache mondane, una ricca sezione di foto di brindisi di vip. Per il resto, le bellissime foto e la grafica raffinata sono la cifra stilistica di un sito elegante che incarna alla perfezione lo stile della cantina. Ricchissime, per chi vuole approfondire, le schede tecniche dei vini. Unico appunto, richiede una connessione piuttosto veloce per essere navigato senza problemi.
www.cantineferrari.it
10 - Ca’ del Bosco @@@@
Vale l’attesa per il caricamento, non proprio velocissimo, per un sito che non parla solo di vino, ma spalanca un mondo onirico e poetico, in cui ammirare splendide foto di installazioni artistiche, ascoltare poesie, godere di particolari giochi grafici nella sezione “viaggio nell’equilibrio”. Dettagliatissime le schede dei prodotti. Un sito molto interessante, richiede un po’ di sforzo per una modalità di navigazione non troppo immediata.
www.cadelbosco.it
11 - Cavit @@@@
Un sito colorato e informale per il colosso trentino, che guarda chiaramente ad un target giovane: dagli abbinamenti consigliati per le pizze al corso di degustazione on line, dai giochi alle “enocuriosità”, passando per le ricette e le info sul territorio del Trentino. Ulteriore nota di merito, la versione in ben 6 lingue, tra cui russo e cinese, di tutte le sezioni del sito, anche nelle dettagliatissime schede sui prodotti.
www.cavit.it
12 - Arnaldo Caprai @@@
Forse meno vitale che in passato, il sito di Caprai si conferma tra i migliore dell’eno-web italiano: tanti contenuti, soprattutto per chi vuole approfondire l’aspetto tecnico della viticoltura del territorio, schede di prodotto dettagliatissime, e una mediateca, tra le prime apparse sui siti delle cantine italiane, che manca un po’ di aggiornamento.
www.arnaldocaprai.it
12 - Tasca d’Almerita @@@
Rimane sicuramente tra i siti di maggiore impatto, con musica e grandi immagini per far entrare immediatamente l’enoappassionato nella filosofia dell’azienda. Ricco di contenuti e facile da esplorare, grazie alla barra-menu centrale, con tante belle immagini. Tra i primissimi siti nelle edizioni passate, è, però, uguale a sé stesso da tempo.
www.tascadalmerita.it

Questi gli altri siti arrivati in finale …
13 - Berlucchi
Per gli amanti delle bollicine un indirizzo di riferimento, che fa della semplicità grafica e della ricchezza dei contenuti il suo punto di forza, a partire dal Wine Educational, un approfondito corso di degustazione tutto dedicato agli spumanti. Non mancano inoltre i consigli per gli abbinamenti. Nella sezione aziendale belli i video della vendemmia.
www.berlucchi.it
14 - Cecchi
Un sito giovane, fresco e di impostazione totalmente nuova. Si capisce dalla home page, in cui sono in bella evidenza le icone dei social più diffusi e amati: Facebook, Twitter, YouTube, Flickr, che consentono di condividere foto, video e news in tempo reale. Essenziale lo spazio dedicato alla descrizione dei vini (non mancanno schede dettagliatissime in .pdf) e della cantina, a conferma di una visione che vuole discostarsi con decisione da quella classica “aziendalese”.
www.cecchi.net
15 - Argiolas
Elegantissimo, dove immagini coloratissime giocano con lo sfondo “all black”, e ricchissimo di contenuti su tutti i prodotti e l’attività dell’azienda, un filo penalizzati da un utilizzo non proprio immediato dei menu di navigazione a scomparsa. Ben aggiornata la sezione “news”. Con un tocco di “social” in più e un menu più semplici che valorizzino meglio i tanti contenuti sarebbe tra i “top 12”.
www.argiolas.it
16 - Tenute Costa
Un sito essenziale e delicato, di sicuro impatto emotivo, a cui non manca però una razionale e schematica organizzazione dei contenuti - sempre aggiornati, sia il blog sia le news - corredati da belle immagini. Esaustive le informazioni sui prodotti, discreto l’utilizzo dei video.
www.tenutecosta.it
17 - Marchesi di Barolo
Una home page chiara e ottimamente strutturata, che è una dichiarazione di intenti per dare subito la panoramica dei tanti contenuti per una cantina storica, che non si sottrae ai social network, come Facebook e You Tube. News aggiornatissime, il robusto catalogo da sfogliare e on-line e tante belle immagini nelle pagine interne ne fanno un sito di ottimo livello.
www.marchesibarolo.com
18 - Cantina Zaccagnini
Bellissime e geniali le campagne di comunicazione di questa azienda abruzzese, che da sole meritano una visita al sito. Un’impostazione del menu abbastanza originale gioca sull’emozione insieme alle musiche, area di grande interesse per la cantina. Peccato per qualche sezione poco aggiornata, ma nel complesso un bell’esempio di portale tutto dedicato all’azienda.
www.cantinazaccagnini.it
19 - Cusumano
Sempre piacevole e user friendly, il sito di Cusumano, molto colorato, semplice da navigare, e con una buona varietà di contenuti, esaustivi soprattutto nella descrizione dei prodotti e dei territori. Manca, però, completamente l’interazioni con i social network, e le news sono poco aggiornate. Serve un passo avanti per un sito che è stato per anni tra i migliori.
www.cusumano.it
20 - Antonelli San Marco
Sito nuovo, con un’impostazione molto classica ma ben fatto, con tante sezioni dedicate alle iniziative delle cantina, news aggiornate, e interessante la sezione “Antonelli Media Lab”, con video di presentazione e anche sulle attività dell’azienda, dalle iniziative dedicate alla musica ai corsi di cucina in cantina. Chiare ed esaustive le informazioni sui vini, peccato per la pagina Facebook linkata al sito poco aggiornata.
www.antonellisanmarco.it
21 - Duca di Salaparuta - Vini Corvo - Cantine Florio
Riuniti sotto un’unica etichetta, poiché realizzati dalla stessa agenzia di comunicazione (li accomunano la bella grafica, le foto d’autore e l’importanza della colonna sonora), i tre siti di Duca di Salaparuta, Vini Corvo e Cantine Florio (di proprietà della Illva di Saronno Holding Spa) rimangono ineccepibili dal punto di vista dell’immagine e dello stile, completi nelle schede di prodotto e facilmente navigabile. Ma sono pressoché identici ormai da troppi anni, con contenuti poco aggiornati, e per questo perdono decisamente posizioni nella classifica.
www.duca.it, www.vinicorvo.it, www.cantineflorio.it
22 - Gravner
Si conferma uno dei siti che comunica meglio la personalità del produttore, unico nel suo genere. Bella e suggestiva la luna che accompagna la navigazione, semplice ed immediata, contenuti scritti in prima persona, sintetici ed esaustivi, ma è un tratto di originalità che da sola non basta più a rimanere nelle prime posizioni della classifica.
www.gravner.it
23 - Cantine Ceci
Prima nota di merito: aver registrato il dominio “Lambrusco”, una conquista non da poco per un produttore che di fatto, così, identifica la cantina con il tipo di vino prodotto. Elegante nelle grafica, molto giocato sul bianco e nero. Essenziale l’organizzazione del menù, semplicemente accessibile.
www.lambrusco.it
24 - Ornellaia
Sono le bellissime foto il segno distintivo di questo sito, che consente anche una diretta 24 ore su 24 sui vigneti, grazie ad una webcam sempre accesa. Dedicato espressamente ai cultori di questa guida, presenta delle chicche per i suoi clienti, come le valutazioni dalle aste di tutto il mondo dei suoi vini, e delle selezioni di etichette acquistabili on line. Semplice nelle navigazione, dettagliate le informazioni nelle varie sezioni.
www.ornellaia.com
24 - San Leonardo
Un sito volutamente “vintage” nella grafica, ma non nei contenuti, con diversi video che accompagnano le sezioni in cui si racconta la storia e la vita della cantina. Interessante il blog, animato direttamente dal produttore e discretamente aggiornato, integrato dai profili su Facebook, Twitter e YouTube. Da segnalare la possibilità di acquistare tutte le etichette anche on line.
www.sanleonardo.it

Focus - Vino, comunicazione e web: la lettura di Andrea Cinelli, alla guida di Adacto, una delle aziende leader nel campo della comunicazione multicanale
“La comunicazione delle aziende di vino è autoreferenziale, spesso fatta pensando agli addetti ai lavori, più spesso non fatta; mai comunque per chi il vino lo beve o lo dovrebbe bere davvero”. Ecco il commento lapidario di Andrea Cinelli, alla guida di Adacto, una delle aziende italiana leader nel campo della comunicazione multicanale. “Guardando il vino nel web sembra di assistere a quei vecchi dibattiti tra poeti, quando si scambiano minime questioni linguistiche per “milestones” di importanza capitale. La difficoltà che appare evidente - aggiunge Cinelli - è quella di uscire dalla logica di prodotto elaborando il concept della comunicazione del vino in termini di cultura del vino. Chi è più avanti in questo percorso di elaborazione, come ad esempio Donnafugata, o Santa Margherita, sconta la distanza dalla tecnologia, dall’assunto odierno della tecnologia come comunicazione in sé oltre che come strumento attraverso cui passa la comunicazione.
Non è una questione di investimenti, o di capire che il vino va legato ad “altro”, tanto che non sono infrequenti iniziative correlate, o eventi. Semplicemente non vengono distillate in un linguaggio consono ai tempi. Le aziende dovrebbero chiedersi chi - subordinatamente alle situazioni in cui l’acquisto diventa un bisogno - beve realmente il vino, o chi lo dovrebbe realmente bere: chi è, che cosa fa, quali sono le sue esperienze. Pensare anche a quali target, a quali fasce di età, oggi, consentiranno la loro sopravvivenza domani. Capire, soprattutto, che è necessario pensare alle fasce adolescenziali o giovanili come soggetti attivi nel consumo del vino, nella cultura del vino. Se queste non impareranno a bere vino, non berranno mai; se non impareranno adesso a pensarlo nella loro esperienza esistenziale, mai ci riusciranno. Il vino è anche una questione di gusto, di abitudine al gusto e per questo ci vuole tempo. Il gusto del vino va creato nel tempo a partire dall’adolescenza.
Se il vino deve essere insegnato ai giovani, le aziende vinicole devono essere in grado di parlare ai giovani e per farlo la prima cosa che devono imparare è il loro codice di comunicazione. Questo codice è principalmente elaborato attraverso il codice digitale.
Il vino è relazione: la bottiglia è come un totem al centro del tavolo, attraverso cui si svolgono i riti delle relazioni amicali. Obiettivo: portare il vino ad essere considerato tale anche ai tavoli delle nuove generazioni. Il mondo dei social media è una grande occasione perché può coniugare il digitale con il fisico all’interno del contesto della relazione.
Il vino è tecnologia: i grandi produttori di vino sono tecnologici, perché nasconderlo? Perché non sposare la tecnologia come elemento del posizionamento? Essere tecnologici (esempio: Hartenberg, http://www.hartenbergestate.com) non implica la rinuncia alla valorizzazione delle tradizioni. Si può parlare delle tradizioni in modo moderno e contemporaneo, in fondo da millenni non facciamo che dire la stessa cosa, cambiando però di volta in volta gli strumenti del linguaggio e le possibili parafrasi che un nuovo strumento ci consente. Il vino è stato e potrà essere un prodotto di largo consumo: ricominciamo a considerarlo tale. Pensiamo al concetto di “mescita”, al vino da portarsi in casa in maniera più informale, e non solo alla bottiglia che richiama un contesto d’acquisto differente rispetto al prodotto di consumo quotidiano. Il pane sta nel sacchetto di plastica e lì lo mette il panettiere.
Il vino dal di fuori è indistinguibile: le bottiglie al supermercato sono tutte uguali, lo stesso nella carta dei vini al ristorante. Il gusto del vino non si ricorda, spesso neanche il nome o la marca, per questo è necessario supportare e consolidare tutti i processi e gli strumenti che favoriscono la sedimentazione. Il ricordo della marca si lega alle esperienze vissute in vicinanza ad essa, esperienze positive e negative. Aiutare il ricordo facilitando l’associazione tra esperienza (ad esempio, una cena felice a lume di candela) con il prodotto (ad esempio, l’etichetta del vino) e sviluppare strumenti in grado di favorire l’individuazione successiva e il riacquisto. Per questo, è necessario pensare all’utilizzo intensivo degli strumenti che consentono la gestione delle informazioni in mobilità, come smartphone e tablet”.

Focus - Il “manifesto” della comunicazione on line (e non solo) secondo Adacto
1) Ascoltare, non parlare. Comunque ascoltare prima di parlare;
2) Riflettere su chi debba essere il proprio interlocutore/i (agente? distributore? consumatore finale?);
3) Una volta individuato/i domandarsi come parlare per farsi ascoltare (a ciascuno secondo il suo interesse);
4) Considerare i “luoghi” dove effettivamente i propri interlocutori passano gran parte del loro tempo (di sicuro non sul sito dell’azienda di vino - Social Media? Motori di ricerca? Blog? Instant Messaging?);
5) Individuare un consulente di comunicazione, o una agenzia di comunicazione con una spiccata propensione alla consulenza, con cui confrontarsi senza pregiudizi;
6) Articolare in accordo con il proprio consulente una strategia di comunicazione di medio lungo periodo che tenga conto del punto di partenza, degli obiettivi e del budget a disposizione;
7) La dimensione del budget è solo una variabile e non può essere determinante, ragion per cui un budget limitato non può diventare una scusa per la mancata definizione di una strategia;
8) Anche con piccoli budget sul digitale si possono ottenere ottimi risultati, a patto di avere una buona strategia. Al contrario, i budget possono essere eccessivi rispetto alla necessità: è compito del consulente individuare le azioni corrette per gestire bene il budget, in economia e con il miglior ritorno dell’investimento;
9) Chiarire all’interno del progetto strategico le azioni possibili da attivare: usare gli strumenti in sinergia è un fattore di moltiplicazione degli effetti;
10) Non avere pregiudizi sulle tecnologie: il vino è un prodotto che deve essere percepito come “moderno”;
11) Non avere pregiudizi su età o censo: chi non acquista oggi, acquisterà domani;
12) Non iniziare se non siamo in grado di proseguire, così come non interrompere quando si è iniziato: nella comunicazione multicanale contemporanea premia la coerenza e la continuità;
13) Seminare informazione, creando al contempo le possibilità di essere trovato attraverso di essa: il nostro interlocutore è tendenzialmente infedele, ma è curioso e capace di risalire la corrente, fino alla fonte.

Focus - I casi opposti: chi punta forte sul web e chi lo esclude completamente. Le dicerse storie di Fratelli Muratori (Franciacorta) e Valentini (Abruzzo)
Se nel 2011 dover puntare su Internet sembra scontato, c’è chi ha fatto completamente sua questa idea, e chi invece la respinge con forza. Due casi opposti che abbiamo messo a confronto. Il primo è quello di Fratelli Muratori, gruppo vinicolo che ha il quartier generale in Franciacorta, ad Adro, ma con tenute in Toscana, Campania e Calabria, che ha investito molto nel suo sito internet, www.arcipelagomuratori.it, esplorando le vie del web 2.0. L’altro è quello di Valentini, ai vertici dell’eccellenza dell’enologia d’Abruzzo, che invece, per scelta, e senza critica per chi fa il contrario, esclude dalle sue strategie non solo il web, ma anche la comunicazione più classica, fatta di depliant e brochures, e punta tutto solo e soltanto sulla forza del prodotto.
Chi punta molto sul web ...
“Abbiamo scelto la comunicazione sul web nella convinzione che questo strumento offra l’opportunità di informare - spiega Francesco Iacono, enologo e direttore del gruppo - ma soprattutto di raccontarsi, di coinvolgere, di far vivere a tutti, anche se virtualmente, la vita quotidiana dell’azienda, attraverso il lavoro di tutte le persone che si occupano di uva e di vino. Siamo convinti, inoltre, che ci consenta di far diventare protagonisti proprio i vigneti ed i vini stessi. Attraverso il web 2.0, inoltre, il navigatore non è più solo passivo osservatore/lettore, ma può interagire, dando consigli, proponendo, curiosando e sviluppando un dialogo con chi in azienda fa, vive e parla di vino. Il web 2.0 rende protagonisti tutti, offre una vetrina a chiunque voglia esprimersi con creatività, idee, curiosità, ingegno e, cosa non da poco, in modo informale. La lingua che si usa su Internet è necessariamente concisa, sintetica, libera da formalismi accademici e questo rende ancora più vicini consumatori, esperti o profani, alla realtà delle aziende.
Sulla rete ci si incontra, si fa “amicizia”, si è sinceri e si diventa noi stessi vetrina sul mondo. Il sito web istituzionale diventa un catalogo dinamico di notizie ed informazione che può e deve interagire con un universo globale attraverso l’uso di social network che ampliano ed amplificano all’infinito le possibilità di scambio. Mentre ieri ci si chiedeva come arrivare a portare informazioni su un determinato canale, oggi ci si domanda quale piattaforma utilizzare per comunicare, tante ce ne sono e tante continuano a proporre il loro spazio virtuale di incontro”.
Un manifesto, una dichiarazione di intenti che, di questi tempi, sembra solo da potersi condividere.
... e chi non se ne cura
E invece c’è chi, lecitamente, fa il ragionamento esattamente opposto: “siamo atipici, non solo non puntiamo sul web, ma non abbiamo neanche brochure o altro. È una nostra scelta - spiega Francesco Valentini, alla guida della cantina - una politica aziendale, abbiamo sempre ritenuto che il miglior modo per promuovere e far conoscere un prodotto sia il prodotto stesso, ecco perché non utilizziamo altro. Ciò che c’è da dire, nel bene o nel male, lo dice il prodotto. Questo anche perché la nostra è una produzione “artigianale” (65.000 bottiglie, ndr), è chiaro che su grosse produzioni il discorso cambia. Intendiamoci, non sono contro chi utilizza altri metodi di comunicazione, internet incluso, non è una critica a quello che fanno gli altri. È semplicemente una scelta, un modo di essere che da 30-40 anni continuiamo a portare avanti. L’importante è che qualunque cosa si faccia, ci si creda davvero”.
Federico Pizzinelli
Eleonora Ciolfi

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