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LO SCENARIO

Vino: “l’Italia può e deve essere testa di ponte nel contrastare la deriva proibizionista”

“Milano Wine Week” 2023: il messaggio di “Wine Agenda” by Federvini. Mentre il mercato frena, e per le aziende i margini sono sempre più ridotti …

Nove Italiani su dieci fanno un uso limitato o moderato di vino e spirits, che otto volte su dieci sono consumati insieme al cibo, secondo lo stile di vita mediterraneo, dove il bere è, prima di tutto, convivialità. E anche per questo “l’Italia può e deve essere testa di ponte nel contrastare la deriva proibizionista in atto, e le istituzioni possono fare molto per prevenire provvedimenti che colpiranno asset strategici della cultura italiana”. Messaggio che arriva da “Wine Agenda”, momento di confronto firmato da Federvini, di scena oggi, nel programma della “Milano Wine Week” 2023. Sullo sfondo, i dati di un mercato non troppo brillante, come raccontato da Mediobanca, Nomisma e Tradelab.
L’analisi, presentata dall’Area Studi di Mediobanca, ha ribadito, infatti, come nel 2022, l’inflazione abbia spinto i fatturati del settore, che ha fatto segnare complessivamente un +9,1%, concentrandosi in particolare sul canale Horeca (+19,9%) e sulle fasce premium (+13,7%), come con una contrazione dell’Ebit margin (margine operativo netto), passato dal 5,8% (valore medio 2015 - 2019) al 4,6% (2022). Un quadro in cui, secondo Mediobanca, se la passano meglio le imprese più grandi, che hanno migliore solidità patrimoniale e migliori prospettive di crescita, soprattutto sui mercati internazionali, per quelle di maggiori dimensioni. Sul fronte italiano, se come abbiamo raccontato spesso le vendite in Gdo sono in frenata (-4,6% per i vini fermi e -2% per gli spumanti, in volume, con valori in aumento del 2,9% per i vini fermi, oltre il miliardo di euro, e del 5,4% per gli spumanti, a 279 milioni di euro, nel primo semestre 2023, secondo i dati Circana, riportati da WineNews), i consumi fuori casa, nei primi 8 mesi 2023, regalano qualche sorriso: secondo Tradelab, vino e bollicine, in termini di occasioni di consumo, sono cresciuti del +10%, meglio della media del mercato delle bevande alcoliche (+7%) e degli spirits (+3%),
anche se le cose, da inizio anno, hanno visto un continuo trend al peggioramento, in termini di numero di visite e di valore speso nel fuori casa, soprattutto in luglio ed agosto, e che si teme continuerà anche nella fine 2023. Dati conseguenti ad una congiuntura economica durissima per tante famiglie, tra un’inflazione che si mantiene forte, ed un potere di acquisto che continua ad essere eroso. A far ben sperare per il futuro, almeno a livello nazionale, è che, secondo il sondaggio di TradeLab & Censis, guardando al 2024, gli italiani, se avranno maggiore disponibilità di reddito, spenderanno soprattutto in viaggi (67%), ed in ristoranti, wine bar ed enoteche (51%), più che in abbigliamento, tecnologia, fitness, cosmesi e così via.
Più preoccupante, invece, la situazione all’estero. Nel 2022 il vino italiano ha segnato un valore in export pari a 8 miliardi di euro, con una crescita pari al 12% sull’anno precedente, ma imputabile solo all’inflazione, mentre per il primo semestre 2023, come già riportato da WineNews su dati Istat, la stima è di 3,7 miliardi euro, a -0,4% sul 2023. Pesano le dinamiche inflazionistiche, seguite dall’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Bce, e da un rallentamento dell’economia globale e in particolare dell’Eurozona. Un quadro caratterizzato da maggiori difficoltà di accesso al credito e a strumenti finanziari e, soprattutto, per le imprese vinicole orientate ai mercati internazionali, dalle continue nuove certificazioni richieste e da ostacoli di diversa natura nell’export. Inoltre, restano largamente irrisolte problematiche legate alla protezione della proprietà intellettuale e della tutela delle Indicazioni Geografiche dei prodotti di qualità, spiega Federvini, e, in particolar modo, delle eccellenze italiane, spesso soggetti a fenomeni di imitazione e contraffazione. Un dossier che, insieme a quelli relativi alla revisione del regolamento sugli imballaggi e dell’etichettatura dei vini, chiama in causa in primo luogo le istituzioni comunitarie e nazionali per mettere a sistema una solida strategia di diplomazia economica. E, sempre a livello internazionale, “prosegue un dibattito troppo spesso caratterizzato da un approccio proibizionista che ha già visto fughe in avanti sconsiderate, si guardi al caso irlandese, e rispetto al quale l’Italia invece ha molto da poter dire e facilmente dimostrare, grazie alla sua cultura del bere moderato”.
“Il vino è un patrimonio umano che rappresenta un portato di storia, cultura e tradizioni millenarie. Oggi assistiamo a livello internazionale ad un attacco proibizionista che viene brandito pericolosamente e che rischia di danneggiare una filiera strategica per la nostra industria agroalimentare - ha commentato Micaela Pallini, presidente Federvini - credo che la nostra risposta debba essere fondamentalmente culturale, promuovendo lo stile di vita mediterraneo, declinato al principio della moderazione e del consumo conviviale del vino e in generale delle bevande spiritose”.
L’Italia può e deve essere testa di ponte nel contrastare la deriva proibizionista in atto e le istituzioni possono fare molto per prevenire provvedimenti che colpiranno asset strategici della cultura italiana: “abbiamo di fronte a noi sfide globali considerevoli che interessano in modo diretto l’operato delle nostre imprese, i nostri territori, la nostra cultura e il nostro modo di vivere la socialità - ha dichiarato Ettore Nicoletto, vicepresidente Gruppo Vini Federvini e president & ceo Angelini Wines & Estates - il vino italiano è un’eccellenza che nel mondo è riconosciuta ed apprezzata: suscita l’emozione dell’empatia territoriale ed è connessa ad un lifestyle incentrato sulla cultura del bere di qualità. Va tutelata in tutte le sedi con fermezza, continuità e con il supporto delle istituzioni”.
Un messaggio, quello rilanciato da Federvini, dunque, che arriva da una “Milano Wine Week” 2023 che prosegue con il suo programma: oggi, 9 ottobre, verranno, assegnati gli “MWW Awards”, ossia il “Premio Carta Vini Italia” ed il “Premio Wine Retail”. Tra le novità, dopo il tasting “Wine Icons”, con le etichette dei giganti del vino italiano, da Marchesi Antinori a Fontanafredda, da Frescobaldi a Gruppo Italiano Vini (Giv), da Kellerei Kaltern - Cantina di Caldaro a Pellegrino, da Schiopetto a Terra Moretti, da Valdo a Zonin, già andato in scena nei giorni scorsi, ci sarà il format “Degustando” che, il 10 ottobre, nel tunnel del Nhow Hotel di Via Tortona, riunirà 10 top chef con le loro ricette proposte in abbinamento ad altrettanti produttori di vino in un’atmosfera conviviale.
L’11 ottobre, poi, il ricavato di una speciale masterclass de “Le Donne del Vino” a Palazzo Bovara, andrà all’associazione Palma Vitae di Partanna, supportata da Marisa Leo - già responsabile marketing e comunicazione in una grande cantina cooperativa siciliana - uccisa dal suo ex compagno. Il 13 ottobre salirà, invece, in cattedra Luca D’Attoma, enologo di fama internazionale e consulente di griffe come Tua Rita, Poggio al Tesoro, San Polo, Tolaini, Tenute Lunelli e Monte delle Vigne, con una masterclass dedicata a dieci aziende. Il 14 e 15 ottobre, degustazione all’Enoteca Italia anche con la Guida “Vinibuoni d’Italia” del Touring Club, e il 14 ottobre di scena anche un grande classico: il wine tasting “Eccellenze europee del gusto. Nati per stare insieme”, a cura di Ascovilo (Vini della Lombardia) e Grana Padano, a Palazzo Bovara, per assaggiare nuove etichette dei territori e delle Denominazioni della Lombardia e accompagnare la degustazione con le differenti stagionature di Grana Padano Dop. A raccontarsi, a Palazzo Bovara, saranno tanti territori del vino italiano, dal Franciacorta (il 9 ottobre con la presentazione del nuovo Disciplinare da parte del Consorzio), alla Sardegna (il 10 ottobre con il Sardegna Day e un walk around tasting con Regione Sardegna), dal Lugana (con il tasting “Armonie senza tempo” in collaborazione con il Consorzio Lugana Doc, il 13 ottobre), all’Asti (il 14 ottobre nei cocktail firmati dal flair bartender e brand ambassador del Consorzio Giorgio Facchinetti, all’Enoteca Mww), ma anche l’Emilia Romagna (con l’Enoteca Regionale Emilia Romagna protagonista sul Win Bus e sempre all’Enoteca di MWW) . E poi, degustazioni e cene nelle location partner della “Milano Wine Week”, dal CityLife Shopping District, che ha ospitato il brindisi inaugurale con il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, a Cantina Urbana, da Eataly Milano Smeraldo all’Hard Rock Cafè e al Mercato di Campagna Amica-Coldiretti.
Ma anche Partesa, azienda leader in Italia nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Ho.Re.Ca., si prepara a festeggiare a Milano i 25 anni del progetto Partesa per il Vino con gli operatori del fuoricasa nell’edizione n. 3 di “Wine Cube - A Great Experience” (9-10 ottobre, Studio Novanta), il grande evento che, tra degustazione, formazione e comunicazione, eleva al cubo l’esperienza del vino, riunendo i grandi nomi del panorama enoico nazionale e internazionale: 71 cantine partner da Italia, Francia, Spagna, Austria, Germania, Slovenia e, per la prima volta, Stati Uniti, per 486 vini, tra rossi, bianchi e spumanti. accanto alla consulenza personalizzata dei Wine Specialist ed esperti di Partesa, sono sei le Masterclass in programma, da “I Metodi Classici Italiani” con Andrea Gori, sommelier, oste, giornalista, scrittore, a “Aglianico a confronto: Campania e Basilicata” con Marco Sabellico, storica firma del Gambero Rosso e curatore della sua Guida “Vini d’Italia”, da un “Viaggio nel mondo Riesling” tra Italia, Austria e Germania con Eros Teboni, consulente, formatore e “Best Sommelier of the World Wsa” 2018, a “Aube, Cote de Blanc e Vallèe della Marne a confronto” con Vania Valentini, degustatrice ufficiale Ais-Associazione Italiana Sommelier e vice-curatore per la Guida “Grandi Champagne”, da “Declinazione del Sangiovese” sempre con Teboni, a “Elizabeth Spencer: alla scoperta dei Vini Americani” con il wine expert d’eccezione Charlie Arturaola, attore e tra i 10 migliori palati dell’American Sommelier Association. E Partesa brinda all’anniversario anche con i professionisti e gli appassionati, rinnovando il sodalizio con la “Milano Wine Week”, e l’invito a scoprire le etichette più interessanti del suo vasto portfolio di produttori di qualità.

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