VINO & SALUTE: DUE BICCHIERI DI VINO AL GIORNO AUMENTANO LA MASSA OSSEA DELLE DONNE IN MENOPAUSA. PAROLA DELLO STUDIO PUBBLICATO SULLA RIVISTA STATUNITENSE “MENOPAUSE: THE JOURNAL OF THE NORTH AMERICAN MENOPAUSE SOCIETY”

Una mela al giorno leva il medico di torno e due bicchieri di vino? Fanno bene alle ossa. Parola dello studio pubblicato sulla rivista statunitense “Menopause: The Journal of the North American Menopause Society”. Ecco, dunque, che alla lunga lista di ricerche scientifiche mirate a dimostrare gli effetti benefici del nettare di Bacco, sempre bevuto con moderazione, sul cuore, sulla circolazione, sulla vista, sui denti e anche sulla qualità della vita, ne arriva un altro che esamina l’ipotesi che il consumo moderato di alcol attenui la perdita della massa ossea delle donne in menopausa.

In questa fase della vita delle donne, si sa che uno dei principali problemi portati dalla diminuzione dei livelli di estrogeni è la riduzione della massa ossea, ma questo nuovo studio sostiene che bere un paio di bicchieri di vino ogni giorno potrebbe aiutare ad alleviare il problema. Così, dei ricercatori americani hanno sottoposto un piccolo gruppo di 40 donne in menopausa precoce, non in terapia ormonale sostitutiva, con un’età media di 56 anni, dichiarate sane e senza fratture legate all’osteoporosi, a questo studio che è iniziato con un semplice prelievo del sangue per poter determinare i livelli degli indicatori relativi alla massa ossea. Dopo che i risultati iniziali sono stati registrati, ai partecipanti è stato chiesto di astenersi dal bere alcolici per due settimane. Passate le due settimane, i campioni di sangue sono stati elaborati di nuovo e i risultati messi a confronto: la massa ossea era diminuita. Così, la sera dopo le due settimane di astensione da alcolici, i ricercatori hanno dato alle donne importi specifici di alcol da bere (in base alla loro assunzione media) e la mattina seguente sono tornate per altre analisi del sangue e i risultati hanno mostrato una rapida riduzione della diminuzione della massa ossea. Si tratta però, dicono i ricercatori, solo di un piccolo studio, saranno necessarie ulteriori ricerche condotte con gruppi più numerosi per essere sicuri che questi risultati possano essere motivati.