La prima metà del 2023 è stata davvero difficile, sul mercato, per i vini rossi d’Italia e non solo, “penalizzati” non solo dall’inflazione e dai costi che erodono il potere di acquisto delle persone, ma anche da un cambiamento dei gusti in atto da tempo, che predilige vini più freschi e leggeri, e da un salutismo crescente che porta a guardare anche a prodotti con un grado alcolico non troppo elevato. Ed in questo quadro complessivo non fa eccezione la Toscana, una delle regioni simbolo del vino italiano, soprattutto proprio ai suoi grandi rossi, in larga parte legati al Sangiovese, ma non solo.
Secondo i dati Avito, che riunisce tutti i Consorzi del vino della Toscana, nel complesso, dal 1 gennaio al 30 luglio, sono stati immessi su mercato poco più di 1 milione di ettolitri, con un calo del -9% sullo stesso periodo del 2022. Le uniche eccezioni positive, in questo senso, sono il Chianti, con 314.412 ettolitri ed un +1%, e soprattutto la Maremma Toscana, a +13%, per 33.232 ettolitri ma con il fortissimo traino del bianco Vermentino, che è sulla cresta dell’onda. Stessa percentuale di crescita della piccolissima Doc Orcia, a +13% con 1.234 ettolitri, mentre fa sensazione in termini percentuali il +80% della microscopica Doc del Val d’Arno di Sopra, che in termini assoluti significa, però, appena 615 ettolitri messi sul mercato.
Per il resto, il calo è generalizzato ed in alcuni casi anche forte. Gli imbottigliamenti della grande Igt Toscana sono in calo del -17% (per 359.284), e frenano anche quelli del Chianti Classico, a -13% (per 125.644 ettolitri del celebre rosso del Gallo Nero messi in bottiglia e pronti ad andare sul mercato). Doppio segno negativo, ancora, sia a Montalcino, con il Brunello di Montalcino a -6% (per 30.431 ettolitri) che per il Rosso di Montalcino (-24%, per 14.938 ettolitri), sia a Montepulciano, dove il Vino Nobile segna -17% (25.322 ettolitri) ed il Rosso di Montepulciano -13% (10.931 ettolitri). Giù del -10% anche il Morellino di Scansano 32.104 ettolitri), fa -43% il Montecucco (2.278 ettolitri imbottigliati), mentre si difende un po’ meglio Bolgheri, che ferma il calo degli imbottigliamenti a -3% (per 29.782 ettolitri). E se tra le nicchie quella di Pomino scende del -10% (2.672 ettolitri), non è positivo il dato neanche per la storica “regina bianca” del vino di Toscana, visto che la Vernaccia di San Gimignano marca un -8%, per 21.233 ettolitri.
Dati questi che, va detto, sono dati volumetrici, e non valoriali. E, senza gridare alla catastrofe, raccontano, comunque, di un momento non particolarmente florido, per il mercato del vino, visto che imbottigliamenti, ed in alcuni casi il numero di fascette di Stato consegnate, sono una “spia” dei trend di mercato, sebbene non una cartina tornasole perfetta.
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