La ripresa del mercato che è sensibile, ma minacciata dalla recrudescenza della pandemia e da possibili nuove limitazioni per contrastarla, da un lato, ed una vendemmia 2021 che si avvicina sempre di più, dall’altro. Pensieri che affollano l’estate del vino italiano, in vista di un futuro prossimo che ci si sforza di guardare con ottimismo, ma come è naturale all’insegna dell’incertezza. A dare qualche notizia confortante, però, è la tenuta sostanziale, ed in qualche caso la crescita, dei prezzi dello “sfuso” di alcune delle principali denominazioni del vino del Belpaese, come emergono dai più recenti aggiornamenti dei listini pubblicati dalle diverse Camere di Commercio, analizzati da WineNews. Numeri di massima, come sempre vale la pena ricordare, al netto dell’Iva e franco cantina, e che fotografano una media di un mercato del vino in cui, in fase di trattative reale, la differenza la fanno tanti fattori, dalla provenienza della partita di vino alla quantità, fino alle diverse esigenze di chi vende e di compra, ovvero della domanda e dell’offerta. Ma in ogni caso, rispetto all’ultimo quadro di sintesi di fine aprile 2021, emergono movimenti non bruschi, e quasi tutti verso l’alto. E anche i vini comuni, in parte, sembrano aver invertito la rotta al ribasso: secondo i dati Ismea, le quotazioni dei bianchi, a giugno, erano intorno ai 3,61 euro ad ettogrado, in crescita del 4% sullo stesso periodo 2020, mentre sono ancora in sofferenza i rossi, a 4,12 euro ad ettogrado, ancora in calo del -3,3%.
Guardando alle denominazioni, e partendo dal Piemonte, secondo le ultime rilevazioni della Camera di Commercio di Cuneo, riferite al bimestre maggio-giugno, è in crescita il Barolo, con l’annata 2016 che oscilla tra 631 e 718 euro ad ettolitro, e la 2017 che va da 631,5 a 727,2, mentre cede qualcosa ilBarbaresco, tra 420 e 454 euro ad ettolitro per la vendemmia 2017, e tra 476 e 490 per la 2018. In netta crescita anche il Nebbiolo d’Alba, con l’annata 2019 tra 221 e 255 euro ad ettolitro, così come il Langhe Nebbiolo, che si muove tra 218 e 232 euro per la 2019 e 200 e 220 euro per la 2020. Ancora, secondo la Camera di Commercio di Alessandria, tiene il Gavi, tra 200 e 280 euro, mentre secondo quella di Asti, sono stabili le quotazioni di Barbera d’Asti Superiore, tra 160 e 270 euro ad ettolitro, e Nizza, tra 250 e 350 euro per l’annata 2018).
Positivo il quadro anche inToscana, secondo le ultime rilevazione della Camera di Commercio di Siena. Le quotazioni più sostenute (anche a livello nazionale) restano quelle del Brunello di Montalcino, che vede le grandi annate 2015 e 2016 (praticamente ormai introvabili) spuntare prezzi tra 850 e 1.000 euro ad ettolitro, mentre la 2017 in uscita a gennaio 2022 va tra 800 e 900 euro. Interessanti anche le quotazioni del Rosso di Montalcino, con l’annata 2018 tra 400 e 500 euro ad ettolitro, e la 2019 tra 350 e 400. Si muove su buoni livelli il Chianti Classico, che viaggia tra 255 e 310 euro ad ettolitro per le annate 2019 e 2020, e tra 270 e 315 per a 2016 e la 2017, tiene bene il Chianti, che vede una forbice tra 128 e 160 euro ad ettolitro per la 2017, e tra 125 e 150 per le annate 2018, 2019 e 2020, ed è stabile il Nobile di Montepulciano, tra 330 e 380 euro ad ettolitro per le annate 2016, 2017 e 2018. Tra i Bianchi, laVernaccia di San Gimignanooscilla tra i 130 ed i 150 euro ad ettolitro della produzione 2020, ed i 135-155 della 2019, sugli stessi valore di qualche mese fa.
Buoni segnali anche in Veneto: secondo la Camera di Commercio di Verona, crescono leggermente le quotazioni di Amarone e Recioto, che vanno da 800 a 850 euro ad ettolitro per la versione “base” e da 830 a 880 per la versione classica, tanto nell’annata 2017 che per la 2018, cresce leggermente il Valpolicella Doc atto a Ripasso, tra 280 e 300 euro per l’annata 2019, così come il Valpolicella Doc Classico, tra 160 e 200 euro ad ettolitro, mentre il Soave Classico è stabile tra 100 a 115 euro ad ettolitro, così come il Pinot Grigio delle Venezie tra 95 e 105, e cresce il Lugana, tra 260 e 300 euro ad ettolitro.
In leggera crescita anche le quotazioni del sistema Prosecco: secondo la Camera di Commercio di Treviso il Prosecco Doc si muove tra 160 e 170 euro ad ettolitro, quello di Asolo tra 190 e 200, mentre il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg tra 205 e 215 euro ad ettolitro.
Numeri da prendere come segnali, e nulla più, ma che raccontano, almeno in alcuni territori e denominazioni, una sostanziale tenuta dei valori, che fa ben sperare per la ripresa piena dei consumi e del mercato del vino.
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