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“WIKILEAKS: L’AGENZIA USA PER L’AMBIENTE E BAYER PER I NEONECOTINOIDI CHE UCCIDONO LE API”. LO SCRIVE FRANCESCO PANELLA, ALLA GUIDA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEGLI APICOLTORI ITALIANI ...

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Apicoltori al lavoro

“Solo la collusione tra l’Epa (l’Agenzia Usa dell’Ambiente) e l’agrochimica Bayer ha potuto consentire l’autorizzazione della clothianidina, l’insetticida che permea piante e ambiente e comporta drammatici effetti tossici alle api e alle varie forme viventi”. Lo scrive Francesco Panella, alla guida dell’Associazione Nazionale degli Apicoltori Italiani (Unaapi), suffragato da una nota interna dell’Epa stessa pubblicata da WikiLeaks. Un’operazione iniziata nel 2003: l’Epa che avrebbe ignorato gli stessi avvertimenti dei suoi scienziati, consentendo alla Bayer di guadagnare centinaia di milioni di dollari.
Info: www.mieliditalia.it

Focus - L’articolo di Francesco Panella
“Una nota interna dell’Epa, resa pubblica da WikiLeaks, è l’ennesima conferma che l’Agenzia Ambientale? statunitense Epa, ha ignorato gli avvertimenti dei suoi stessi scienziati, in aperta collusione con la Bayer, per autorizzare illegalmente la clothianidina, l’insetticida che ha consentito così al colosso della chimica di realizzare un business di 183 milioni di € (circa 262 milioni di $) nel solo 2009. E’ una storia che inizia da lontano, dal 2003...
L’insetticida clothianidina è ampiamente usato dal 2003 per la “protezione” dei semi del mais, la più importante coltura degli Stati Uniti, 88 milioni ettari.
Il Declino delle api è sicuramente un fenomeno è complesso determinato da diverse cause e concause.
Tra le cause prende sempre più corpo l’ipotesi che il fattore chiave sia il crescente uso di pesticidi e in particolare dei nuovi insetticidi neonicotinoidi (derivati dalla nicotina).
I neonicotinoidi sono, infatti, un fattore relativamente nuovo nell’ecosistema; introdotti alla fine del 1990, questi insetticidi sistemici hanno acquisito una crescente importanza se non preponderanza nel mercato dei pesticidi. Negli anni seguenti all’avvento degli insetticidi neurotossici sistemici, infatti, è iniziato e si è progressivamente aggravato il declino delle api.
Le colture trattate usualmente negli Usa con clothianidina sono: colza, soia, barbabietole da zucchero, girasole e grano. Recentemente la Bayer ha depositato anche domanda all’Epa di registrazione per l’uso su semi di cotone e senape.
Il documento, trapelato grazie all’apicoltore del Colorado Tom Theobald, rivela che gli scienziati dell’Epa hanno revisionato e respinto le conclusioni di uno studio condotto per conto della Bayer, che l’agenzia aveva presentato per ottenere la registrazione della clothianidina. Nel contempo gli scienziati hanno espresso la preoccupazione che l’uso di clothianidina possa mettere in pericolo la salute delle api.
Prima di scavare più in profondità nel report trapelato, è importante cercare di capire come un insetticida noto per la sua tossicità per le api possa essere stato liberamente disseminato in un così importante e vasto territorio agricolo degli Stati Uniti.
L’Epa (Agenzia incaricata di proteggere l’ambiente) è nota per aver sovente espresso decisioni pro-industria, anche in flagrante contraddizione con i suoi scienziati, ma non si era ancora assistito a una vicenda così torbida.
La sordida storia, nella ricostruzione dell’organizzazione ambientalista Panna, inizia quando Bayer presenta la prima domanda di registrazione per la clothianidina nel 2003.
Nel febbraio 2003 la divisione Efed di Epa rifiutava la registrazione di clothianidina, dichiarando la necessità di altri studi per escludere danni alla popolazione di api.
Nel report, l’Efed spiegava così la decisione:
“La possibilità di esposizione tossica di impollinatori non - target (ad esempio: api) attraverso il trasloco di residui di clothianidina dal trattamento delle sementi (mais e colza) induce l’Efed a richiedere test di campo, per valutare la possibile esposizione cronica di larve d’api e api regine. Al fine di valutare pienamente le possibilità d’effetto tossico, un studio completo sul ciclo di vita dell’ape operaia (circa 63 giorni) deve essere effettuato, oltre che una valutazione di esposizione delle api regine.”
Ma già nell’aprile 2003, due mesi dopo, l’Epa faceva marcia indietro: “dopo un esame più approfondito”, l’agenzia con un’altra nota decide di concedere alla clothianidina l’“autorizzazione con riserva” - ovvero libertà per la Bayer di vendere l’insetticida e di usarlo per la concia dei semi - pur con la richiesta di completare lo “studio del ciclo di vita dell’ape”.
Nel marzo 2004, Bayer chiedeva una proroga per concludere lo studio sul ciclo di vita dell’ape. L’11 marzo, l’Epa concedeva alla multinazionale della chimica una dilazione fino a maggio 2005, per completare la ricerca.
Ma l’Epa non si limitava alla dilazione concedeva anche alla Bayer una condizione di favore: si consentiva d’effettuare lo studio sulla colza in Canada, invece che sul mais negli Stati Uniti.
La giustificazione dell’Epa è: “la colza è importante per l’ape ed esporrà le api sia al polline e sia al nettare. Il mais è meno attraente per le api e solo per il polline”.
In proposito vari scienziati così come gli apicoltori hanno ragione di obiettare:
1 - il mais produce molto più polline di quanto non ne produca la colza.
2 - il polline di mais è decisamente più attraente per le api.
3 - la colza è una coltura minore negli Stati Uniti, mentre il mais è la coltura più importante.
Ben oltre la scadenza, nell’agosto 2007, la Bayer consegnava, infine, lo studio.
Nel novembre 2007 l’Epa dichiarava valido lo studio “scientifico” poiché: “soddisfa i requisiti di test di tossicità in campo per le api”.
L’Epa quindi rifiutava ripetutamente di rendere pubblico lo studio, appellandosi al Freedom of Information Act.
L’associazione Natural Resources Defense Council - Nrdc - attivava quindi una denuncia, che ne otteneva la pubblicazione, a seguito di procedura giudiziaria.
Reso pubblico lo studio, effettuato per Bayer dai “ricercatori” dell’Università canadese di Guelph, si evidenziava immediatamente il livello d’impudica indecenza.
Nello studio si compara lo stato di salute di alveari collocati al centro di campi con semi trattati con clothianidina e in campi di controllo non trattati.
L’indecenza è che sono campi di solo 2,5 ettari, e tra quelli di prova e quelli di controllo la distanza è minima: non più di 968 metri.
In sostanza le api “studiate” e “comparate”, che normalmente bottinano per più di tre km (una superficie di circa 3.600 ettari), hanno potuto bottinare nei rispettivi campi, oppure le api, con ancor maggiore probabilità, hanno potuto evitare i fiori trattati con la presenza d’insetticida. Non sorprende quindi che i ricercatori non abbiano trovato “alcuna differenza nella mortalità e longevità delle api operaie, nello sviluppo della covata, nel corso dello studio”.
Quindi la Bayer continuava imperterrita a vendere clothianidina con autorizzazione “provvisoria” fino a ché il 22 aprile 2010 l’Epa non concedeva l’autorizzazione definitiva.
Grazie alle denunce e pubblicazioni dell’apicoltore Theobald si riesce a ottenere, verso fine novembre 2010, dal capo della divisione dell’Epa una risposta scritta: “E’ stata concessa una registrazione incondizionata della clothianidina per il trattamento delle sementi di mais e colza il 22 aprile 2010 . L’Epa ha emesso un nuovo avviso di registrazione, (ma) non esiste alcun documento che stabilisca il passaggio dal condizionale incondizionato. Questa è una decisione sulla gestione del rischio in base al rispetto di norme …”
L’Epa ha concesso quindi un autorizzazione alla Bayer senza motivarla.
Il memo trapelato grazie a WikiLears è datato 2 novembre - tre settimane prima della risposta a Theobald - da memo emergono gli sforzi della Bayer per espandere l’autorizzazione d’uso della clothianidina anche per il cotone e la senape.
Il memo sottoscritto da due scienziati dell’Epa esprime viva preoccupazione per il gran rischio cui l’uso di clothianidina espone gli insetti non-target.
“La clothianidina è un insetticida neonicotinoide persistente e sistemico. Studi sulla tossicità acuta sulle api dimostrano che la clothianidina è altamente tossica sia per contatto e sia per via orale. Anche se Efed non conduce ... valutazioni di rischio sugli insetti non-target, le informazioni da test standard e studi di settore, così come le denunce di incidenti che coinvolgono altri insetticidi neonicotinoidi (ad esempio, imidacloprid) suggeriscono il potenziale di rischio a lungo termine tossico per le api e altri insetti utili”.
I due ricercatori Epa sostanzialmente invalidano lo studio finanziato dalla Bayer. Riferendosi al pesticida, gli autori scrivono: “Un precedente studio di campo ha valutato gli effetti del clothianidina su tutti i parametri dell’alveare ed è stato classificato come accettabile. Tuttavia, successivamente a un’ulteriore recensione, alla luce di ulteriori informazioni, sono state individuate carenze, che rendono lo studio supplementare. Non soddisfa le linee guida 850.3040, ed è necessario un ulteriore studio sul campo è per valutare gli effetti sulle api della contaminazione con clothianidina di polline e nettare. Dal documento dei ricercatori Epa emerge una esplicita dequalificazione dello studio, grazie al quale è stata ottenuta, e data, la registrazione d’autorizzazione d’uso per il mais.
Ma nonostante lo scandalo l’Epa ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di modificare la sua decisione sull’autorizzazione della molecola killer degli insetti non - target.
L’Epaha addirittura negato la dequalificazione dello studio Bayer, anzi ne ha difeso la validità “scientifica”, contraddicendo i suoi stessi ricercatori, e nello stesso tempo ne ha minimizzato l’importanza ai fini dell’autorizzazione.
Da par suo la Bayer in un comunicato ha poi affermato una menzogna senza ritegno: “la clothianidina è il trattamento delle sementi di mais leader negli Stati Uniti ed è stato ampiamente utilizzata da oltre sei anni senza incidenti per le api”.
Chissà come mai la stessa Bayer ha già ammesso che a causa della clothianidina si sono persi i due terzi delle api nella regione del Baden-Württemberg in Germania. Non è poi chiaro come faccia la Bayer a “dimenticare” che a causa degli effetti perversi per le api la molecola è vietata in vari paesi europei.
L’entomologo Frazier, della Penn University ha dichiarato: “Se lo studio prodotto per Bayer è quello di riferimento per l’autorizzazione Epa della clothianidina, allora tale autorizzazione è priva di basi scientifiche” e quindi ha esortato l’Epa a revocare la registrazione per evitare inutili rischi per esseri d’importanza fondamentale nel nostro ecosistema - come i governi di Germania, Francia, Italia e Slovenia.
Alla luce di tutto ciò il National Honey Bee Advisory Board e la Federazione americana di apicoltura, l’Associazione Americana di produzione del miele, Beyond pesticide, Pesticide Action Network North America, ed il Centro per la diversità biologica hanno chiesto che l’Epa prenda urgentemente misure per fermare l’uso di questa sostanza chimica tossica”.
Francesco Panella

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